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BELLEZZA NOSTRA
a cura di Piero Frullini

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I CANTIERI
 

Certe sere di fine inverno

tornano qui davanti

usciti da un viaggio immemore.

Ferro cemento polvere di sabbia.

Sono di nuovo immerso

nelle disarmonie violente degli strappi,

di nuovo un ritmo febbrile.

Con loro

nei giorni del sudore

scolpivo l’ineguale disegno d’invenzioni

tra sommità di muri e cielo,

assenti rimpianto e solitudine.

Nel gioco dei contrasti

volavano bizzarre figure d’aquila,

le imprecazioni

sfaldavano lembi di nuvole,

forse lamenti d’angeli

graffiati da ingiustizie profonde.

Tornano qui davanti

con il sorriso dell’amicizia...

e la voglia immediata

si accende

di risalire sul più alto dei ponti

a ricercare

mani rugose e sorte meno amara.

 

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