RIFLESSIONI SUGLI
AFFRESCHI
Senza ripensamenti dicevamo poco fa, e con sicurezza
deve operare un vero maestro affrescatore e noi per nulla stanchi di
seguirlo, viviamo il suo stato di grazia nella Natività posta nel
braccio sinistro della Kripta, guardando il Bambino in fasce col nimbo
crucisegnato in una mangiatoia ed un pastorello che suona il flauto. Al
centro la Madonna che, coricata su un giaciglio di forma rettangolare e
con la testa appoggiata su un cuscino che termina a punta ai due lati,
porge un panno piegato a due donne forse per asciugare il Bambino che i
secoli hanno cancellato.
Sempre in alto a sinistra la Fuga in Egitto con l'Angelo che guida l'asino
su cui di prospetto è seduta Maria che porta in grembo il Bambino con
nimbo crucisegnato. Il Maestro ci fa rivivere in questo pannello
l'importanza che Egli ha dato a questo avvenimento mettendo in risalto
il volto regale di Giuseppe degno discendente di Davide consapevole di
proteggere la Vita del Figlio di Dio, Dio stesso, dalla minaccia di
Erode. Non da meno la Madonna dal volto virgineo, ma sicuro pensa che
quella fuga prevarrà sull'ambigua volontà di Erode, deciso ad
interrompere, per la paura di perdere il suo Regno, il Misterioso
disegno di DIO, volto alla conquista di ben altro Regno per l'Umanità.
Mentre guardiamo affascinati l'abilità e la sicurezza con cui il Maestro
usa il pennello, ci sentiamo conquistati e come facenti parte della
ricchezza di questi Messaggi di Luce e di Fede e nello stesso tempo ci
sentiamo piccoli uomini pigri, affascinati solo dal progresso che
permette sempre più meraviglie e più sofisticati paradisi artificiali,
rimanendo un po' sordi all'annuncio della "Buona Novella".
Ma nella "Strage degli Innocenti" il Maestro sembra farsi triste nel
presentare Erode sul trono che ordina la strage ad un suo ministro,
mentre a destra soldati armati uccidono i bambini strappandoli anche dal
seno materno. Col Battesimo di Gesù, lambito fino alla cintura dalle
onde del Giordano popolato di pesci, il Maestro si fa poeta con la
trasparenza delle acque del fiume e con la delicatezza e l'umiltà di
Giovanni che devotamente si piega verso Gesù, posandoGli le mani sulla
spalla e sul petto. Coi tre Angeli presenti all'Avvenimento, forse, vuol
simboleggiare la presenza della SS. TRINITÀ.
Nella parte inferiore c'è la scena dell'ingresso in Gerusalemme. Si vede
un'asina ed un puledro, come dice San Luca, s'intravede appena Gesù, si
vedono le palme e persone che stendono le loro vesti o tappeti per terra
al Suo passaggio. Nella Presentazione al Tempio di Gesù, il Maestro
affrescatore è ancor più che poeta con la creazione delle mani diafane
del Vecchio Simeone che, fremente di gioia, si avvicina al Bambino
ancora in grembo alla Madre. Conclude il pannello il visitatore che nel
proprio cuore ripete le parole del fedele Sacerdote: "finalmente ho
visto il mio Redentore". Nella parte centrale della Kripta inizia il
Ciclo Cristologico della Passione con l'Ultima Cena.
I commensali sono seduti in posizione frontale dietro una tavola
rettangolare imbandita su cui, la coppa coi bicchieri, più Le coppe
grandi coi pesci, hanno un certo effetto pur non essendoci nessun
miraggio prospettico. Giovanni poggia la testa sul seno di Gesù il
Quale, sollecitato dagli Apostoli circa il presunto traditore risponde:
"È colui che mette la sua mano nel mio piatto". Ecco, infatti, Giuda
stendere sulla tavola il braccio sinistro e posare la sua mano sul pesce
posto nel piatto vicino a Gesù.
Ancora a sinistra è raffigurata la Cattura di Gesù ad opera di Giuda che
stringe un cappio attorno al collo del Maestro ed ancora freschi sono i
rivoli di sangue sulla faccia di Malco per l'orecchio tagliatogli da
Pietro nel trambusto della cattura nel Getsemani. Segue questo pannello
Gesù flagellato con a fianco il buon ladrone DIMAS a cui, di fronte, si
contrappone il cattivo GESTAS. Al centro della Kripta: la Crocifissione
di Gesù. La Croce coi nodi (secondo gli esegeti il nodoso legno di
melo), il Cielo e gli Astri oscurati per la Morte del Figlio di DI0, gli
Angeli che in delicate ed eleganti coppe raccolgono il Sangue di Gesù,
il plotone dei soldati con armi e calzature un po' turche un po'
medievali, il Centurione (Centurium) che addita il Sicuro Figlio di Dio,
anche da lui ritenuto tale ed a sinistra la prospettiva del popolo, le
cui sommità delle teste si allontanano nella profondità di campo.
Poi, a sinistra la Madonna, i capelli sciolti ed il Volto, su cui le
lagrime sembrano aver scavato incancellabili solchi di dolore. Si
affiancano alla Madonna, la Maddalena e Giovanni che, stretti in un
mistico afflato di vicendevole comprensione, polarizzano l'attenzione
del fedele, che inconsciamente viene come trascinato a pregare ed a
meditare. Sulla parete di destra, oltre al cattivo ladrone Gesta, c'è un
pannello raffigurante la deposizione di Gesù dalla cui croce si vede
soltanto una estremità della scala in alto e due aureole. Un po' più a
destra, in basso, c'è Gesù avvolto in fasce nel Sepolcro e più in alto
la Risurrezione del tutto cancellata, ma testimoniata solo da una parte
della Mano sinistra del Signore. A destra, nel piccolo vano, si
manifesta in tutta la sua bellezza una Madonna col Bambino, in perfetto
stile bizantino. L'Artista rappresenta la Madonna col Bambino come in
una sorta di Apoteosi, quasi a voler ricordare a noi fedeli che sono
stati Loro, Mamma e Figlio, a capovolgere tutta la Sapienza e la Storia
di questo Mondo: la Vergine col Suo "SI" all'Arcangelo Gabriele,
accogliendo nel Suo Seno immacolato la Volontà di DI0, il FIGLIO col Suo
"SI" al Volere del PADRE nell'ora estrema del GETSEMANI.
Mentre stiamo per finire di seguire incantati, il Maestro che di getto ha
annunciato il Kérygma negli affreschi a noi umili fedeli, notiamo che è
insoddisfatto Avrebbe voluto dirci di più, ma tacitamente ci rimanda
alla preghiera ed alla meditazione onde aver Fede in Questo Messaggio
Soprannaturale che solo la SAPIENZA DIVINA può spiegare.
Ma ancora un momento d'indecisione dell'Artista sembra turbare questa
meravigliosa simbiosi spirituale stabilitasi fra noi e Lui. Cos'è che
non va? C'è forse qualcosa che manca alla conclusione dell'opera? Si è
proprio così Da una buona mezz'ora un allievo del Maestro ha spatolato
l'arricciato sull'ultimo tratto della parete della Kripta in alto,
tratto che segue la Madonna col Bambino nel vano a destra. Il Maestro
pensoso risolve la Sua momentanea indecisione, iniziando a tracciare con
sicurezza sul gesso ancora fresco un'aureola, poi un viso bellissimo,
quello che può dare l'Arte (non si può rappresentare il Sole col carbone
diceva Michelangelo). Seguendo avidamente con gli occhi il pennello del
Maestro che opera deciso e sicuro vediamo il gesso assorbire i colori e
subito delinearsi la figura dell'Arcangelo Michele con una lancia nella
mano destra. Comprendiamo presto che il Maestro vuol chiudere il ciclo
degli affreschi ricordando a noi fedeli la vittoria riportata sul
Maligno dall'Arcangelo Michele a Cui affida quale Celeste Guardiano le
Storie del Signore affrescate nelle viscere di una collina brulla ed
insignificante in contrada "Pezzelle".
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