Capitolo 4
DECENNIO 1970-1980
Gli eventi, che caratterizzarono il decennio 70-'80, si ricordano come
ricchi di importanti novità sia in seno alla squadra che in sede societaria.
L'U.S.M. disputò il suo ultimo campionato in prima categoria nell'anno
'70-'71, classificandosi al quattordicesimo posto. Dal `71 al '74 le
testimonianze attinenti la nostra squadra indicano l'assenza di una società
sportiva con il nome di U.S.M. e l'affermarsi della Spes Kennedy, fondata il
21 novembre 1966 dal parroco Don Domenico Mastrangelo. Quest'ultima deve il
suo nome all'unione di due parole: il termine latino "spes" che vuol dire
speranza e Kennedy, scelto in onore ed in omaggio dell'uomo delle nuove
frontiere.
Nell'annata '71-'72, partecipò al campionato di seconda categoria, girone C,
solo la squadra dei "Frombolieri". Questa formazione merita una particolare
citazione: nacque all'interno dell'Associazione GI.FRA (gioventù
francescana) fondata e guidata dall'indimenticato Padre Policarpo Troily. La
squadra che si avvalse anche di alcuni giocatori reclutati nei comuni
limitrofi, si rese protagonista del campionato di seconda categoria nel
'72-'73. Nello stesso anno debuttò in terza categoria la "Spes Kennedy",
dopo alcune partecipazioni in precedenti tornei del C.S.I. Fu anche il
periodo in cui la Spes riuscì a distinguersi conquistando il Premio
Disciplina.
L'esperienza dei "Frombolieri" continuò in seconda categoria nel '73-'74,
anno che vide come protagonista anche la giovane Spes, che, purtroppo, si
piazzò soltanto all'ultimo posto in classifica. Le sorti della Spes si
risollevarono nel torneo di terza categoria, fu premiato, infatti, l'impegno
e la determinazione dei giocatori, che meritarono nel '74-'75 il primo posto
in classifica con ventuno punti.
Nel 1975 si ebbe la svolta decisiva per la rinascita di una società sportiva
unica a Moliterno: nacque infatti la "Polisportiva Moliterno", che ancora
oggi rappresenta il continuum della tradizione calcistica con la gloriosa
USM.
II nome attribuito scaturì dall'idea di incentivare la nascita e la crescita
di varie discipline sportive, tuttavia il calcio prevalse e coinvolse la
maggior parte della gioventù moliternese. In seno alla società, il ruolo di
presidente fu affidato a Lucio De Sio, affiancato da un Direttivo composto
da Lucio Melillo, Don Domenico Mastrangelo, Vincenzo Aiello, Rocco Zambrino.
I giocatori furono preparati al loro esordio dall'allenatore Mario Graziano,
che aveva già dato il suo contributo alla USM come calciatore. La rinnovata
formazione moliternese venne così inserita nel campionato di seconda
categoria; collezionò ben trentacinque punti e raggiunse con grinta e
determinazione la vetta della classifica, mettendo in mostra il mai sopito
spirito agonistico. La preparazione atletica, incoraggiata dal risultato
positivo, fu seguita con più cura: gli allenamenti avevano luogo due volte a
settimana ed erano inframmezzati da incontri amichevoli contro le squadre
minori locali della Spes Kennedy e della Stella Rossa. Nel 1977 Mario
Graziano cedette il testimone sulla panchina moliternese al celebre Ruggero
Zanolla, anche lui campione del mondo nel 1938, che si adoperò soprattutto
per far emergere ed affinare in ogni giovane promessa calcistica le innate
doti tecniche. II '76-'77 scandì l'ingresso della Polisportiva in Promozione
e la squadra rosso-blu, con ventisette punti raggiunse l'ottava posizione in
classifica.
L'organizzazione calcistica nazionale subì sostanziali trasformazioni nel
1977, anno in cui fu varato il campionato di Eccellenza come gradino
intermedio tra la Promozione e la serie D. In questo nuovo organico, la
Polisportiva continuò a militare in Promozione negli anni '77-'78, '78-'79 e
'79-'80. Degna di nota, stando alle testimonianze acquisite, è la partita
disputata il 23 ottobre 1978 contro la Virtus Ferrandina.
Nonostante la temuta compagine avversaria fosse composta da abili e veloci
atleti, fu battuta dal Moliterno che regalò ai tifosi un'inaspettata
vittoria per 1-0. Altro forte avversario era in quegli anni il Vaglio che
reclutava i giocatori dal Potenza, grazie anche all'intervento
dell'intraprendente presidente Somma. Potenza, Matera, Melfi e Rionero si
ricordano come ulteriori paventate formazioni, perché composte da giocatori
che avevano mostrato le loro attitudini atletiche in squadre di Serie C2 e
Serie D. Nel ruolo di allenatore subentrò, nel '79-'80, Arturo Pesce da
Sant'Arcangelo, che portò a Moliterno molti elementi provenienti da squadre
precedentemente allenate.
La formazione moliternese, fino ad allora composta prevalentemente da
esponenti del posto, subì come organico una prima trasformazione. In
riferimento all'anno appena ricordato torna alla memoria un simpatico
episodio.
La Polisportiva Moliterno incontra sul proprio campo la capolista Lavello
che dopo dieci minuti è già in vantaggio, sembra tutto compromesso, ma in
zona "cesarini" Salvatore Frezza con il suo mancino beffa Michele Napoli,
portiere imbattuto da ben 900 minuti, e regala ai tifosi rossoblu un
pareggio insperato. I giocatori simbolo del decennio furono il regista
"Totonno" Dibiase, il compianto Rocco Frezza nel ruolo di terzino, Donato
Cuntò, cannoniere di razza. La forte linea difensiva era così predisposta:
Giovanni Latorraca, Pietro De Rosa, Roberto Schettini da Tramutola, Tommaso
Ferraro e Gino Sbarra da Sarconi.
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Testimonianze
80 anni di storia calcistica: Anno 1922-Anno 2002
Cosa ha rappresentato il calcio a Moliterno è difficile spiegarlo, in
particolare alle nuove generazioni; molto più semplice è ricordarlo alle
tantissime persone che in un modo o nell'altro hanno contribuito a farne la
storia. Dai giocatori ai dirigenti, dai sostenitori al pubblico numeroso,
che all'ombra dei castagni partecipava allo spettacolo.
Tutti animati dallo stesso sentimento, da quello spirito di partecipazione
che ha costituito la forza di tutte le squadre che nel tempo hanno
rappresentato Moliterno nelle tantissime competizioni regionali ed
interregionali.
Quante sono le persone che si sono avvicendate in campo, nelle dirigenze,
nel pubblico; tante generazioni, una dopo l'altra, legate dallo stesso
spirito dilettantistico che accomunava chi giocava al dirigente, lo
spettatore al tifoso più accanito. Quanti sacrifici, quante delusioni,
quante gioie per quel gol, per quella partita, per quella vittoria.
Quanti commenti sul viale, quante discussioni nei bar, quanti mesti ritorni
a casa dopo la sconfitta.
Quanti episodi che hanno visto protagonisti persone che non sono più di
questo mondo. Padre Policarpo che prepara la pasta al forno nel Convento di
S. Croce, per la trasferta dei Frombolieri. Mister Zanolla che in panchina
si difende con l'ombrello dalle pietre lanciate dal pubblico avversario.
Rocco Frezza che lotta con l'attaccante per impedirgli di prendere la palla
e tanti, tanti altri, che con la loro partecipazione spontanea e generosa
hanno contribuito a fare la storia di questi 80 anni.
Quante volte ci siamo esaltati nel contendere il risultato delle squadre in
testa alla classifica, ricche di giocatori pagati e stipendiati; quante
volte abbiamo ribaltato il risultato nella porta prossima ai vecchi
spogliatoi.
Campo ostico, dicevano le cronache, quello di Moliterno. Non è stato solo un
gioco, solo una partita, è stato l'orgoglio di indossare la gloriosa maglia
rosso-blu, un sogno realizzato nello scrivere il proprio nome nella lunga
storia del calcio moliternese.
Michele Mastrangelo
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