8 SETTEMBRE - MADONNA DEL VETERE
Come
del resto anche oggi, l'otto settembre era il giorno dedicato alla Madonna
del Vetere. In onore di questa Madonna, anche allora, si facevano due
processioni, una la prima domenica di maggio (meno importante) e l'altra più
solenne l'otto settembre. In Maggio la Madonna veniva portata alla chiesetta
del Monte Vetere e l'otto settembre ritornava nella Chiesa Madre, quando
venne abbandonata definitivamente la chiesetta di Mater Domini, dove
anticamente veniva conservata la statua della Madonna del Vetere.
La processione dell'otto settembre procedeva generalmente senza incidenti
fino alla Fontana della Rossa. infatti era da questo punto che la gran folla
incominciava ad attendere l'arrivo della processione.
La strada era divisa in tratte nelle quali le varie categorie sociali si
alternavano per portare sulle spalle la statua della Madonna e le assi del
pallio. Le tratte erano così divise: contadini e pastori dalla chiesa del
Vetere alla Fontana della Rossa; dalla Rossa a San Cataldo: vetturini e
mazzieri; da S. Cataldo al Ponticello della Via Nazionale: i forestieri; dal
Ponticello al Cerzone del Pisciacchio (probabilmente nei pressi dell'attuale
Piazza Immacolata): gli artigiani; dal Cerzone alla Piazzetta della Taverna:
i negozianti; dalla Taverna alla Piazza toccava ai galantuomini, che
generalmente non si presentavano, per cui proseguivano artigiani e
commercianti; dalla Piazza alla Chiesa Madre toccava di nuovo ai contadini e
ai pastori.
I disordini nascevano quasi sempre perchè chi portava la statua non voleva
cedere il posto agli altri, così nascevano tafferugli e risse che venivano
sedate dalle guardie, che raccoglievano un gruppo di forestieri ai quali
veniva affidata la Madonna.
Ai forestieri la statua veniva ceduta senza rimostranze, per quello spirito
di ospitalità e di cortesia che ha sempre caratterizzato i Moliternesi.
La processione riusciva imponente e pittoresca, anche per il grande numero
di forestieri, che accorrevano dai paesi vicini.
Un'altra nota di folclore erano le cosiddette "grazie" che la Madonna faceva
durante il tragitto.
Di tanto in tanto la statua della Madonna faceva degli sbalzi indietro,
tutto ciò forse provocato dagli uomini della prima fila di portatori, detti
capi-sbarra, che, probabilmente, facendosi dei cenni, si arrestavano
all'improvviso, e spingevano il dorso all'indietro, provocando
l'arretramento della statua di vari metri.
In questo momento il popolo si buttava a terra, battendosi il petto, ed
invocando a gran voce la Madonna, e piangeva e pregava a voce alta.
A proposito delle "grazie" si ricorda un episodio accaduto nella prima
domenica di maggio dell'anno 1861.
Era presente in quel periodo in Moliterno una compagnia di Fanteria con un
Capitano, venuti a reprimere i moti insurrezionali per la rivendicazione dei
demani comunali usurpati; per ragioni di sicurezza pubblica, il capitano
ritenne opportuno presenziare con tutta la compagnia alla processione che
accompagnava la statua della Madonna alla Chiesetta del Monte Vetere.
Giunta la processione appena fuori il paese in prossimità del Cerzone, si
verificò la prima "grazia" ed il popolo, come al solito, incominciò a
manifestare la propria devozione, con tutti quegli atti che abbiamo innanzi
descritto.
Il capitano, estraneo a queste manifestazioni, scambiò il tutto per l'inizio
di una nuova ribellione, per cui, al suono degli squilli di tromba, ordinò
alla truppa di caricare la folla con le baionette innestate.
Il popolo, a quella vista, abbandonò la processione e si diede ad una fuga
immediata, lasciando sola la Madonna. Solo dopo circa un'ora, quando il
Sindaco ebbe rassicurato il Capitano sulle buone intenzioni del popolo, la
Madonna riprese il percorso per raggiungere la sua residenza campestre. |