A Parzione - La Porzione
Era questa la unità di misura che la moglie del contadino usava quando
andava in piazza piccola a vendere le primizie. Non essendovi strumenti
di misura facilmente trasportabili (solo in un secondo tempo venne in
uso la bilancia che doveva essere in regola con la punzonatura
dell’ufficio pesi e misure), la venditrice, dopo un’accurata
valutazione, poneva nei ”ruguagni”, cesti di ginestra, una certa
quantità di prodotto delimitato da fronde. Se erano ciliegie, gelsi o
fichi questi erano posti su foglie di cavolo, che servivano a posto
della carta; se erano verdure, “a minestre”, la porzione era delimitata
da foglie di canne, che per la loro dimensione riuscivano a evidenziare
molto bene la porzione che si vendeva.
Il posto ove si svolgeva il commercio era la piazza piccola o piazza di
marrocco, sul muretto in mattoni fatto a sedile, che serviva alle
persone per riposare. Nella stagione della frutta andavano alla piazza a
vendere molte donne e quando avevano venduto il prodotto offerto
ritornavano a casa con qualche lira, che avrebbe contribuito a pagare le
spese improcrastinabili delle sementi, del medico, dei generi di prima
necessità. Generalmente quello che la donna realizzava nel paese il
marito lo eseguiva nei paesi vicini andando” fore terre”. Era questa una
attività di commercio molto redditizia ma piena di sacrifici e di
pericoli, in quanto per raggiungere un paese vicino dove andare a
vendere le primizie necessitavano 6/7 ore di strada a piedi e
l’attraversamento del fiume più di una volta. I prodotti che
generalmente si portavano a vendere erano ortaggi (pomodori, peperoni,
melanzane) ed altre verdure, il cui lungo viaggio non poteva alterare.
L’abilità di qualche contadina era quella che nella “parzione” poteva
mettere anche qualche frutto marcio, di cui il compratore solo a
domicilio si sarebbe accorto. Questo giochetto era fatto specie con i
forestieri, in quanto con il paesano rischiava di vedersi restituita la
merce per la scarsa qualità del prodotto.
Oltre che “a parzione” altra unità di misura era ”u fuscielle”, che
altro non era che il contenitore in vimini della ricotta che i nostri
pastori producevano in loco; era utilizzato per i gelsi, le ciliegie, le
prugne, frutta facilmente deperibile, nonchè per le castagne ed i
lupini.
L’ora della vendita avveniva nel tardo pomeriggio, quando i signori
andavano a passeggiare e la vendita sarebbe risultata più redditizia.
Bisognava portare un buon prodotto in quanto anche fra le venditrici vi
era concorrenza.
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