Pasquale Totaro-Ziella

 

 

da: Autocritica di un uomo

I

Potrei anche arrendermi all'umanità lucente

e arrestarmi sacrilego a un'anima

agli occhi spiritizzati trasuomo agli scalamori

so già che sarei sconfortato alla dannazione.

 

(da: Autocritica di un uomo)

 

 

1

Potrei anche annusarmi all'animalità

e cecitare la planazione alla ferinità

al ventre tremante a chimera vampante

so già il lamento alla forza sfracellato.

 

(da: Autocritica di un uomo)

 

 

I

Potrei anche annestare alla vegetalità

e vanirmi il destino amaro dell'immobile

al salice dolce della terra sfibrata

so già che fiorireste alla debolezza.

 

(da: Autocritica di un uomo)

 

 

1

Potrei anche ammassare scorie alla mineralità

e infecondare a un idolo tribale l'ambra

alla tundra salata dell'insensibilità

so già che non sedimenterebbe l'organismo.

 

(da: Autocritica di un uomo)

 

 

V

Potrei anche adorarmi a un cristo disumano

e addolorarmi profanato a un sacrario

alle labbra spirituate trasanto alle litanie

so già che sarei sconfessato alla religione.

 

(da: Autocritica di un uomo)

 

 

5

Potrei anche angeliarmi all'agnello dello spirito

e cecare la divinazione alla mostruosità

all'uomo brutale a colomba paciale

so già lo schianto alla violenza sfregiato.

 

(da: Autocritica di un uomo)

 

 

V

Potrei anche annichilare l'ulivo

e vangeliarmi la pianeta aspra dell'immolato

alla falce mite della macchia sfasciata

so già che fiutereste alla dolcezza.

 

(da: Autocritica di un uomo)

 

 

5

Potrei anche ammarmorare reliquie alla creta

e infanatichire a un simulacro credente il corallo

alla landa salmeggiata dell'ortodossia

so già che non secolerebbe all'indifferenza.

 

(da: Autocritica di un uomo)

 

 

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