Pasquale Totaro-Ziella

 

 

Forafosso

In queste sporte di erba ti sei immiserito
appena spaso e stravolto in fila ciarliero.

A tutte queste schiantate stinte di nero
avvampi bestemmie alle vene stentate del tuo cuore
affannate a queste mani rivoltate di sangue
si rivendicano altere alla storia matriarcale.
E rancori pieni ai foraterra umiliati di serpi
smemori ai tuoi archicantine affumicate
che hanno scordato alle mezzelune rami d’ulivo
e coltelli di vino sgrottati alla giornata.

Nemmeno tu Forafosso affamato di vendette
mi tolleri l’orecchio insensato alla tua gola.
T’ho ricalcato alla tua mano di foraterra
stasera di sconsolazioni il mio palmo esatto.

Tra serte d’agli e di peperoni forti
non ti so odorare paese disumano di pietra.

 

(da: Solamente questo Paese)

 

 

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