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Artisti Lucani

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Collaborazione

KAROL  WOJTYLA

Oltre la Porta

Pignola



 

 

INDICE

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OMAGGIO A KAROL WOJTYLA
di Marco Santoro
 

A pochi il destino riserva il privilegio della storia. Karol Wojtyla non era "pre-destinato", secondo una profezia che Padre Pio gli avrebbe fatto nel 1947: una "storia" raccontata nel 1981 dal giornalista inglese Peter Nichols, corrispondente da Roma dal "Times" e pubblicata nel suo libro "The Pope's Divisions".

Nel 1947 Wojtyla, da poco ordinato sacerdote, si recò al convento di San Giovanni Rotondo per incontrare Padre Pio. Pare che il giovane prete venuto dall'Est uscisse sconvolto da quell'incontro.

"E da quella voce contadina, dolce, rude che il giovane Karol avrebbe udito l'annuncio misterioso: tu sarai papa ma per breve tempo, perchè il tuo regno sarà spezzato dalla violenza e dal sangue".

La "storia" reale ci tramanda invece che la vita di Papa Giovanni Paolo II è stata lunga, tanto lunga dall'aver avuto la possibilità di scrivere, in prima persona, interi capitoli della nostra storia contemporanea. I suoi pellegrinaggi in tutto il mondo, i contatti avuti con i "grandi" della Terra, con i popoli, i giovani, le donne, il mondo dei diseredati, i poveri, gli ammalati, i carcerati hanno segnato un'epoca.

I suoi "inviti": aprite le porte a Cristo, perdonate sempre, non muri ma ponti; i suoi appelli: rispettate i diritti civili, dialogo e collaborazione; i suoi interventi per gli ebrei, fratelli maggiori e per i palestinesi; i suoi incontri con Arafat, Maria Teresa di Calcutta, Gorbaciov, Alì Agca, Fidel Castro, ecc., dimostrano che non c'è un destino nella storia.

Karol Wojtyla è stato un uomo, un sacerdote, un Papa, forse un Santo che nel nome della Madonna "Totus tuusego sum" e grazie agli insegnamenti di Cristo ha saputo meritarsi il rispetto e il ringraziamento dell'uomo contemporaneo, ad ogni latitudine e in ogni angolo del mondo.

La porta in bronzo che tanti hanno voluto far realizzare per rendere omaggio a "Karol" nei secoli avvenire è, sotto questo aspetto, un modesto segno di riconoscenza ma anche, se vogliamo, la speranza che possa essere una porta per il paradiso.

 

Rocco Brancati     

 

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SEGRETERIA DI STATO
PRIMA SEZIONE - AFFARI GENERALI

Dal Vaticano, 2 marzo 2006


Pregiatissimo Signore,


con cortese lettera del 15 febbraio scorso, Ella, anche a nome di codesta Associazione, ha voluto indirizzare al Santo Padre cordiali espressioni di ossequio e, informandoLo circa una particolare iniziativa, ha manifestato un desiderio.
Il Sommo Pontefice ringrazia per il premuroso gesto e per i sentimenti di affetto che l’hanno suggerito e, mentre formula cordiali auspici di serenità e di pace, invoca su di Lei e sui Soci la materna protezione di Maria Santissima e di cuore imparte la Benedizione Apostolica, che estende alle persone care e volentieri accompagna con il dono della corona del Rosario da Lui benedetta. Con sensi di distinto ossequio mi confermo

 

dev.mo nel Signore      
Mons. Gabriele Caccia   
Assessore             

____________________________________
Pregiatissimo Signore
Sig. Bruno Mario ALBANO
Presidente dell’Associazione “Pro Loco”
Circolo Culturale “Il Portale”
Piazza V. Emanuele II, 3
85010 PIGNOLA (Potenza)

(con allegato)

 

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Agostino Superbo
Arcivescovo Metropolita
Potenza - Muro Lucano - Marsiconuovo


L’itinerante della speranza
 

“Cari giovani, vedo in voi le “sentinelle del mattino” in quest'alba del terzo millennio. Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. I diversi messianismi secolarizzati, che hanno tentato di sostituire la speranza cristiana, si sono poi rivelati veri e propri inferni. Voi non vi presterete ad essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri essere umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti”.

Mentre viene inaugurato il magnifico portale dedicato a Giovanni Paolo TI, vogliamo ricordare “il Papa venuto da lontano”, con le parole da lui pronunciate durante la veglia a Tor Vergata, nel 2000, in occasione della XV Giornata Mondiale della Gioventù.

Esse racchiudono la missione che il Sommo Pontefice affidò ad ogni giovane, ad ogni persona credente e di buona volontà: lavorare per rendere migliore il mondo in cui viviamo.

Egli ha insegnato, con le parole, e, soprattutto, con l’esempio, che essere testimoni del Vangelo significa vivere il comandamento dell’amore in ogni situazione, nel momento storico e nel contesto culturale e sociale in cui viviamo.

Tutti i credenti impegnati nelle attività politiche e sociali, hanno imparato a non arrendersi, a non rassegnasi, a coltivare la certezza che anche noi possiamo costruire un mondo in cui regnino la giustizia e la pace.

La Sua altissima testimonianza ha solennemente attestato che oggi è possibile affermare il valore irrinunciabile della dignità di ogni singola persona umana. Ci ha mostrato che fede, speranza, amore sono le tre strade con cui costruire un mondo migliore.

 

Sin dal primo giorno del suo pontificato, il Papa è sceso tra la gente; Egli era, infatti, consapevole che la sua, era la missione del “servo dei servi di Dio”, del “servo dei servi di tutti”. Ha costruito pazientemente un clima di cordialità globale, che lo ha portato ad instaurare tra lui e l’intera umanità un legame intenso ed indimenticabile.

Karol Wojtyla è stato un papa combattivo e dolce, cordiale ma fermo nella dottrina; un Papa che si è aperto e dedicato ai problemi del mondo.

Con il suo esempio di pastore umile e sapiente, ha cercato di unire ciò che l’egoismo dell’uomo divide: ha lottato, con il coraggio del Vangelo, contro le guerre, le divisioni tra i popoli, la mancanza di unità nella Chiesa.

Ha saputo chiedere perdono per gli errori commessi in passato.

Il Papa dei deboli, degli abbandonati, dei poveri, dei malati, ha raccolto intorno a Cristo un numero incredibile di giovani aperti alla vita; con i suoi viaggi, è riuscito a portare il Vangelo in tutto il mondo, per donare parole di speranza ai dimenticati di ogni parte della terra.

Egli è stato un grande dono di Dio per il nostro tempo.

Vogliamo ricordarlo, anche attraverso l’arte, affinché la Sua figura rimanga sempre viva nella nostra memoria.

Il pellegrino apostolico, l’instancabile itinerante della speranza, totalmente affidato a Maria Santissima,* al termine della Sua esistenza terrena ha potuto dire, con l’Apostolo Paolo: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede” (2 Tim 4,7).

L’asse portante del Suo ministero, la fede in Cristo unico Redentore dell’uomo, ha ricevuto, poi, il sigillo di una testimonianza luminosa e forte.
Nelle sofferenze, nella malattia, nelle ultime, faticose ore della sua vita il Papa ci ha fatto il dono di una morte esemplare, da vero cristiano.
Il Suo pellegrinaggio verso la Patria celeste reso visibile per tutti il significato profondo dell’intera Sua esistenza: l’indefettibile unione con Cristo, il servizio instancabile alla Chiesa, l’amore alla vita, la passione per l’umanità, la fede nella Resurrezione.
Gli ultimi Suoi coraggiosi gesti di saluto e di benedizione hanno riportato, ancora una volta, in mezzo a noi l’entusiasmo per Cristo Signore, che caratterizzò i grandi Padri della Chiesa. Dalla Sua voce e dalla Sua vita abbiamo sentito gridare con gioia a tutta la Chiesa: “Voi avete Cristo in Voi!” ... “Gesù Cristo è la nostra vita inseparabile!” ... “Gesù Cristo è la nostra vera vita!”... “Gesù Cristo è la nostra vita eterna!” (S. Ignazio di Antiochia).
 

+ Agostino Superbo       


* “totus Tuus“, era il Suo motto episcopale di chiara intonazione mariana
 

 

 

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PARROCCHIA
SANTA MARIA MAGGIORE
PIGNOLA
Il Parroco


“Aprite le porte a Cristo” Sono le parole programmatiche del Pontificato di Giovanni Paolo II. Dall’Omelia del 28 aprile 1991, durante la celebrazione sulla Piana di Tito:
“Tu, Chiesa della Lucania, terra di luce, cammina unita verso la perfezione dell’Amore.
Osserva la Parola del Risorto! Il tuo cuore arderà di speranza in ogni passo del tuo quotidiano Cammino. La Croce sarà per te fonte inesauribile di sincera conversione, di gioia e di fraternità, di comunione nello Spirito e di santità. Signore Gesù, facci comprendere le scritture, orda il nostro cuore mentre ci parli”.
Attraverso questa porta!


LA PORTA DI GIOVANNI PAOLO II

“O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, ottieni a tutti di accogliere il vangelo della vita come dono sempre nuovo, la gioia di celebrano con gratitudine in tutta la loro esistenza e il coraggio di testimoniano con tenacia operosa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell’amore, a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita“.
E’ questa la preghiera conclusiva della Lettera Enciclica “Evangelium vitae” scritta da Giovanni Paolo II nel 1995. Si tratta di una testimonianza e di una eredità tra le più alte e significative che il Papa Giovanni Paolo II ci ha lasciato. Grazie, Santo Padre! Abbiamo vissuto tra marzo ed aprile del 2005 momenti di intensa e straordinaria emozione. Gli ultimi giorni di Giovanni Paolo II, la sua morte, alle 21,37 del 2 aprile, il suo funerale e il tributo di fede, di amore, di gratitudine nei suoi confronti, manifestati da tutto il mondo, come anche la elezione di Benedetto XVI a nuovo Sommo Pontefice, 265° Successore di San Pietro, il 19 aprile, sono stati eventi di una esperienza eccezionale di Chiesa guidata dall’Alto.
La presenza della Chiesa è una realtà diffusa nel tessuto profondo di Pignola; una realtà radicata nelle dimensioni e nelle tradizioni locali; una realtà che continua a manifestarsi in maniera originale in opere di grande portata storica.
Un contributo significativo a questa presenza è la realizzazione della Porta Monumentale in bronzo per ricordare la grande figura del Papa Giovanni Paolo II:
Grande Uomo, Grande Papa, Grande Protagonista della storia e della Chiesa dal 16 ottobre 1978 al 2 aprile 2005.
Un’opera di grande pregio artistico incastonata nel portale in pietra della cinquecentesca Chiesa Francescana, intitolata al mistero dell’Assunzione di Maria Santissima, ma comunemente chiamata Chiesa di San Rocco per la particolare devozione popolare attribuita ad una preziosa immagine del Santo Protettore contro la peste. Si tratta di un manifesto indistruttibile per evidenziare alcuni momenti della vita del Sommo Pontefice e della storia della Chiesa, in relazione soprattutto al suo esemplare amore verso la Gran Madre di Dio, alla quale Pignola si sente consacrata in modo speciale.
Una idea del Presidente del Circolo Pro-Loco Il Portale di Pignola, nata subito dopo la morte di Papa Wojtyla e trasformata in un progetto che ha trovato immediatamente un chiaro consenso nella Comunità Parrocchiale ed in quella Cittadina con l’adesione dell’Amministrazione Comunale. Parlare di Papa Wojtyla il Grande non è cosa facile. E’ stata un’esistenza al servizio della Chiesa e del mondo così piena, esuberante, creativa, quella di Giovanni Paolo II tanto da diventare certamente il personaggio più importante, per più di un quarto di secolo della storia mondiale. Tutti abbiamo avuto modo di seguirlo, di conoscerlo, di apprezzarlo, soprattutto nel momento del suo surreale congedo dalla scena di questo mondo.
Continuiamo a parlare di San Pietro e di tanti altri grandi Papi, interpreti di eventi straordinari del loro tempo, ma di Giovanni Paolo II continueremo a parlare ancora per lungo tempo; anzi parlerà lui stesso ancora, così come si è espresso nel suo libro autobiografico “Alzatevi, andiamo!”. “Parlo da un luogo in cui mi ha condotto l’amore di Cristo Salvatore, chiedendomi di uscire dalla mia terra per portare frutto altrove, con la sua grazia, un frutto destinato a rimanere”.
Difficile quindi raccontare Giovanni Paolo II. E’ una personalità ricca e complessa, con un Pontificato di circa 27 anni e con gesti simbolici di grande effetto, che ha segnato davvero un’epoca, lasciando alla Chiesa del futuro una preziosa eredità. E’ stato il suo Pontificato contrassegnato da un personale e sicuro convincimento e da una totale dedizione alla verità del Vangelo, a Cristo Unico Salvatore del mondo. Innovativo il suo stile di annuncio del Vangelo con la politica dei viaggi e dei grandi gesti profetici: rivoluzionario e conservatore insieme, fiero difensore della tradizione, fuori dalle norme codificate rigido custode dell’ortodossia, ma anche capace di radicali aperture. Il contesto mondiale, durante il suo Pontificato, è profondamente mutato. Si è dato gran rilievo alla caduta del muro di Berlino del 1989 e alla conseguente disgregazione dell’Unione Sovietica e della ideologia marxista e comunista, ma non bisogna dimenticare che tutto il servizio pontificale di Papa Wojtyla ha seguito una interpretazione mistica dei “segni dei tempi”.
Non è possibile dimenticare il suo accorato e insistito appello a non aver paura di Cristo, per cui l’annuncio del Vangelo a tutti, e in particolare ai poveri dell’Africa e dell’America Meridionale, è stato il suo assillo quotidiano; come pure il “no” alla guerra e la chiamata ad Assisi dei rappresentanti delle diverse religioni (27 ottobre 1986) per una preghiera comune per la pace; il “mea culpa” giubilare e la passione per la missione ecumenica della Chiesa; la sincera devozione per Maria Santissima e le continue premure per la condizione femminile; il pellegrinaggio a Gerusalemme e la sua preghiera personale al “muro del pianto”: sono certamente questi fatti segni di riconciliazione e di speranza per tutti. Nella Enciclica “Redemptoris Missio” Giovanni Paolo II esprimeva così la sua pastorale planetaria: “Ogni giorno c’è una geografia spirituale che percorro. La mia spiritualità è un po’ geografica”. Spinto proprio da questa “spiritualità geografica” Giovanni Paolo II ha compiuto 104 viaggi internazionali, visitando 129 paesi e percorrendo più di 1.162.000 chilometri e privilegiando popoli e nazioni del Terzo mondo. E’ stato davvero un Papa dall’affiato missionario, il cui sguardo era proiettato ai confini del mondo. I suoi discorsi e i grandi gesti contestuali ai suoi molti viaggi e agli incontri con le folle richiamate dalla sua personalità sono parte integrante del suo alto magistero anche nei confronti con le altre religioni. Papa Wojtyla è stato protagonista sulla scena della politica mondiale: le parole del suo primo discorso da Papa “Aprite le porte a Cristo” sono divenute lo slogan della sua diplomazia, improntando la sua azione sul motto del Beato Giovanni XXIII “La Chiesa può avere molti nemici, ma essa non è nemica di nessuno“. “Di fronte al socialismo ed al capitalismo, ha sempre detto Giovanni Paolo II, la Chiesa non offre una terza via, ma continua a proporre il Vangelo, che richiede di globalizzare la solidarietà per una cittadinanza mondiale nella pace che nasce dalla giustizia e dal rispetto dei singoli e dei popoli” Karol il Grande! Gli spetta questo titolo. Le parole e le azioni di pace di Giovanni Paolo II gli hanno meritato un posto privilegiato nel cuore di milioni di uomini e di donne di tutti i continenti e di tutte le condizioni sociali.
Papa Benedetto XVI da Cardinale nel 1999 aveva scritto nel libro “Giovanni Paolo II: vent’anni nella storia”. “Non si può vivere per prova, non si può amare per prova“, condensando così il Pontificato del Papa venuto da lontano: il suo volto, i suoi viaggi, la sua immersione nella preghiera, la sua fiducia in Maria - è il “Totus tuus” dello stemma - la sua spontanea letizia resteranno incise nella memoria di tutta l’umanità.
 

Mons. Rocco Piro        

 

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          Il Presidente
del Consiglio dei Ministri

Roma 05.GIU.2006  

Egregio Presidente,

ringrazio Lei e la comunità di Pignola per il gradito invito che, purtroppo non posso accogliere per ragioni legate agli impegni politico istituzionali che ir questa fase di avvio sono gravosi e urgenti. Colgo l’occasione per rivolgere a tutti Voi il mio più cordiale saluto e sincero apprezzamento per l’iniziativa che m rende particolarmente orgoglioso in quanto dedicata al Papa della nostra Storia: a S. S. Giovanni Paolo II, un uomo che ha cambiato il mondo con la Sua semplicità e lo ha reso più forte con la sua sofferenza. “Non abbiate paura...” è da queste frase che dobbiamo trarre l’insegnamento ad aprirci agli altri senza barriere e pregiudizi e nel rispetto delle radici culturali e storiche della società universale. Sarò idealmente presente alla solenne benedizione della Porta in bronzo con un rinnovato saluto alle autorità civili e religiose presenti e a tutta la cittadinanza.

     Con molta amicizia
 

Romano Prodi     

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Sig. Bruno Mario Albano
Presidente
Pro-Loco “Il Portale”
Piazza Vittorio Emanuele II, 3
85010 PIGNOLA (PZ)

 

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CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA
IL PRESIDENTE

Una porta in bronzo dell’ artista lucano Marco SANTORO, per rendere omaggio ad un grande Papa raccontando i momenti salienti del suo straordinario pontificato.

L’iniziativa promossa dal Circolo Culturale “IL PORTALE” di Pignola, che segue quella, analoga, realizzata in occasione del Grande Giubileo, ci offre 1’occasione per onorare la memoria di Giovanni Paolo II ad un anno dalla sua scomparsa.

Il ricordo di Carol Wojtyla, del suo peregrinare per i Paesi della terra alla ricerca della pace e della giustizia, e sempre in difesa degli ultimi, l’immagine della sua sofferenza che fu capace di parlare al mondo intero, assumono per i lucani un particolare significato. Quello dell’incontro diretto, delle visite fatte in Basilicata nel 1980 e nel 1993, quando l’intera comunità regionale si unì intorno alla figura del Sommo Pontefice.
Quello dei moltissimi lucani che gli resero omaggio un anno fa, recandosi a Roma in occasione dei suoi funerali.

Voglio aggiungere un ricordo personale. Nel corso del mio mandato di presidente della Regione, mi è capitato tre volte di essere ricevuto da Giovanni Paolo II. Sono stati momenti di straordinaria emozione, che non potrò mai dimenticare.

La porta in bronzo di Marco SANTORO, incastonata nel seicentesco portale in pietra della Chiesa di San Rocco in Pignola, ha il pregio di mantenere viva la memoria di questo grande testimone del nostro tempo. Il Consiglio regionale della Basilicata è quindi lieto di sostenere l’iniziativa promossa dal presidente del Circolo Culturale “IL PORTALE” di Pignola, Bruno Mario ALBANO, che arricchisce il considerevole patrimonio di arte sacra della nostra regione con un’ opera che certamente la comunità di Pignola ricorderà nel tempo per i valori religiosi e civili che esprime.
 

Filippo BUBBICO                         
Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata

Potenza, marzo 2006

 

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REGIONE BASILICATA
 

C’è una condizione umana della santità così piena di futuro che Giovanni Paolo II ha consegnato, in un dono straordinario e senza tempo, al mondo intero per aprirlo alla bellezza redentrice del rinnovamento. Con la forza della sua parola, innalzata alla fede ed al perdono, alla carità e alla generosità, ha scardinato gli orpelli ideologici della storia e denunciato gli equivoci della modernità per riportare l’uomo al fondo della sua verità ed al senso più autentico della sua missione.

Ritrovare, perciò, questo suo sguardo carico di speranza e di coraggio con cui ha saputo percorrere il difficile sentiero della storia è un atto bellissimo e doveroso che ci riconcilia con la memoria e l’identità e da cui possiamo trarre preziosi stimoli,nella consegna di fiducia che dobbiamo dare ai giovani per impegnarli sui temi dei grandi cambiamenti.

Dentro un mondo sempre più sconvolto dalle guerre e dalle contrapposizioni, Karol Wojtyla è stato un grande cercatore di pace perché ha creduto nel messaggio evangelico della solidarietà che ha voluto affidare instancabilmente a governanti e popoli.

Fare di questa sua eredità motivo d’impegno e di capacità progettuale è una delle possibilità che ha il mondo stesso per rendere sempre più tolleranti i suoi percorsi ed aprirsi così a quell’ottimismo operoso che Giovanni Paolo II ha saputo possedere di fronte delle grandi sfide dell’umanità.

E’ merito, dunque, della Pro-Loco “Il Portale” se alcune delle tappe più importanti del suo pontificato sono state riproposte nella porta in bronzo della chiesa di San Rocco di Pignola, realizzata dall’artista Marco Santoro. E’ un segno di devozione che attraversa i sentimenti di riconoscenza e di gratitudine con cui vogliamo rinnovare tutto il valore del suo insegnamento.

 

Vito De Filippo           
Presidente Regione Basilicata

 

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PROVINCIA DI POTENZA


L’Umanità commossa e dolente, che nei giorni della scomparsa del Grande Papa si inchinava di fronte all’ultima immagine della vita terrena di Giovanni Paolo LT , ha restituito ai nostri cuori e alle nostre menti le sue parole, il suo messaggio e i suoi insegnamenti, dei quali fu generoso nelle sue visite alla nostra provincia.

In quei giorni, come già prima e come avvenne dopo, Giovanni Paolo II diede il segno della sua forza, del suo coraggio, del suo amore per le persone e per la loro condizione.

Abbiamo ammirato il Suo incessante peregrinare per le vie del mondo, senza dimenticare nessun angolo della terra, tessendo la tela del dialogo, predicando la via della Pace, della solidarietà, della tolleranza incardinate alla profetica visione del più forte che protegge il più debole.

I Grandi e gli Umili della terra hanno reso l’omaggio che si deve al Sommo Pontefice che ha segnato i destini della storia e che appartiene, già oggi, Egli stesso alla storia.

Ritrovare oggi, nell’artistica Porta in Bronzo e nel volume, che meritoriamente “Il Portale” ha deciso di pubblicare, le immagini che ripercorrono la vita e l’opera del Grande Papa è il segno di una comunità che non perde le sue radici, che riconosce gli eventi e li consegna al futuro.

Potenza, marzo 2006
 

Sabino Altobello            
Presidente Provincia di Potenza

 

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Comune di Pignola
Provincia di Potenza


REALIZZAZIONE PORTA IN BRONZO OMAGGIO A S.S. GIOVANNI PAOLO II

MESSAGGIO
 

Il valore della memoria è il grande insegnamento che hanno lasciato, coloro che ci hanno preceduto nella nostra Comunità.
Tramandare la memoria è fondamentale per creare e rafforzare il senso di appartenenza, il recupero delle radici, la ricerca della propria cultura ed identità. Questa consapevolezza, da anni, spinge sempre più la società pignolese, nelle sue diverse espressioni, a riscoprirsi, valorizzarsi e tramandarsi con forme diverse.
La porta del Giubileo prima e la porta a S.S. Giovanni Paolo II oggi, sono una delle testimonianze più forti, anche perché più evidenti ed immediatamente percepibili. Nell’era della globalizzazione, della innovazione tecnologica, delle grandi reti di comunicazione ci si affida alle forme dell’arte e della fede per esprimere un grande segno dei nostri tempi: la vita e l’azione del pontificato di Giovanni Paolo II.
L’amico dei bambini e dei giovani, il fratello dei poveri e degli indifesi, il mediatore tra diverse confessioni ed etnie, il missionario per la giustizia e la pace, il fustigatore di una Chiesa vecchia di duemila anni.
Tutto ciò è espresso semplicemente e magnificamente in una porta in bronzo, che esalterà una delle nostre amate Chiese “San Rocco”.
La sensazione più forte che percepisco è che quest’opera riuscirà a trasmettere a chiunque la osservi, nel tempo e per sempre, quel senso di pace e quella serenità, che nonostante la sofferenza esteriore del suo volto, il Santo Padre diffondeva ogni giorno: “... la guerra non è mai inevitabile, con la guerra tutto è perduto, con la pace tutto è possibile”.
 

IL SINDACO    
Ignazio PETRONE

 

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Comunità Montana Alto Basento
    Via Maestri del lavoro, 19
             85100 Potenza


Il Presidente

Ci sono uomini che attraversano la storia lasciando un segno indelebile nelle cronache e, soprattutto, nelle coscienze.
Giovanni Paolo II ha solcato i mille viali percorsi e chiunque nelle impronte lasciate vi ha potuto leggere il coraggio, la statura morale, la capacità di empatia e compenetrazione nelle vicende degli uomini e dei paesi che ha incontrato nel suo incessante cammino di fede.
Non occorre essere ferventi cattolici per riconoscere in Lui le stimmate della grandezza:
chiunque conservi un briciolo di purezza nel cuore, uomo o donna, adulto o bambino, ha sentito promanare l’amore vero, grande e incondizionato e non ha potuto che ricambiarlo.
Tanto perché il Papa non ha mai dimenticato di essere uomo e non ha mai avuto alcun timore a mostrarsi non solo nella grandezza dell’istituzione rappresentata ma anche nel sentimento e nella debolezza di quella umanità dolente nella quale si riconosceva.
Ha gioito per ogni barriera crollata ed ha sofferto per ogni muro innalzato, ha inveito contro gli uomini che seminavano morte e violenza e pianto per ogni vittima innocente, ha operato con forza affinché tutti i popoli si avvicinassero e diventassero comunità, al di là di ogni differenza di costume o di religione.
Ha sperato sempre di poter cambiare il mondo con l’esempio di una vita spesa nell’amore e nel rispetto con la caparbietà, l’ostinazione e la genuinità dei giovani di cuore ed è questa la ragione per la quale i giovani di ogni parte del mondo gli sono stati vicini, senza abbandonarlo mai, facendogli sentire il canto dei cuori, anche quando, nella sofferenza, non potevano esserci più parole.
Il tributo che vuole rendersi oggi al papa ed all’uomo, attraverso “Il Portale”, non è sterile stele alla memoria ma invito alla donazione incondizionata di sé sempre, qualunque attività si svolga e qualunque ruolo si ricopra, perché l’amore può assumere mille forme ed essere in mille gesti ma deve essere l’unica guida delle azioni.
Se tanto sarà, pure negli errori e nelle umane meschinità della vita quotidiana, avremo reso onore e merito alla vita di chi è riuscito sempre ad amare tanto da non poter pentirsi di non aver amato abbastanza.


Gerardo Ferretti     

 

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Pro - Loco
"IL PORTALE"
Pignola (PZ)


Vergine, Madre del mio Dio,
                  fa’che io sia tutto Tuo!
Tuo nella vita, Tuo nella morte
Tuo nella sofferenza,
                  nella paura e nella miseria;
Tuo sulla Croce
                  e nel doloroso sconforto.
Tuo nel tempo e nell’eternità.
Vergine, Madre del mio Dio,
                  fa’ che io sia tutto Tuo!

Giovanni Paolo Il

 

Dopo l’artistica opera in bronzo: “LA PORTA DEL GIUBILEO”, realizzata nel 1999 dal noto artista Antonio MASINI, e incastonata nel settecentesco portale in pietra della Chiesa di Sant'Antonio Abate, questo sodalizio, intese realizzare, in sintonia con la lettera di Sua Santità GIOVANNI PAOLO II agli artisti, una mostra permanente a carattere museale dal titolo: Segni, forme e colori “OLTRE LA PORTA” curata dal giornalista e critico d’arte Franco CORRADO.
Infatti, 25 artisti lucani accolsero la nostra proposta e grazie alla loro sensibilità, oggi, le 25 opere donate, sono in mostra al civico] di corso Garibaldi nel Borgo Antico di Pignola.
L’intento fu quello di celebrare il GRANDE GIUBILEO del 2000, contribuire all'arricchimento del patrimonio artistico/culturale, di ispirazione religiosa, della Basilicata e lasciare alle future generazioni delle tracce alfine di ripercorrere la Storia, cogliendo il valore del Giubileo.


A distanza di alcuni anni, l’eredità lasciata da Sua Santità GIOVANNI PAOLO II “Il GRANDE” è stata colta anche dai Soci della Pro-Loco “IL PORTALE” di Pignola che hanno avvertito l’esigenza di dare il proprio contributo di testimonianza, ad un anno di distanza dalla Sua Morte, all “‘Uomo che ha segnato la Storia”.

Egli, infatti, ha determinato “la caduta dei muri”, ha chiesto perdono per i torti inflitti ai non cattolici, ha chiesto al mondo intero il “rispetto dei diritti civili”, è stato punto di riferimento di tanti giovani, colloquiando con essi attraverso la musica e la canzone: “Vi ho cercato, Siete Venuti, Vi ringrazio. Voi siete: “futuro e speranza della Chiesa.”


Appena eletto successore di Pietro (16 ottobre 1978) rivolse il Suo sguardo alla Madonna, mettendo il Suo Pontificato sotto la protezione di Maria: “Totus tuus”.

Un Grande Pontefice, di fronte al quale, alla Sua Morte, si sono inchinati i Grandi, i Potenti della Terra e milioni di pellegrini, partiti da ogni dove e diretti verso la Città Eterna per appagare il bisogno di rendere l’ultimo OMAGGIO a colui che ha vissuto il Suo Pontificato come “servizio a tutta l’Umanità”.

C’eravamo anche noi a Roma (53 soci della Pro-loco “IL PORTALE”), a rendere l’ultimo Saluto al Grande Papa. Un’attesa di 12 lunghe ed estenuanti ore, schiacciati, premuti da una folla immensa, per una visita di pochi secondi.

Andammo non per chiedere qualcosa: una grazia, una guarigione, un aiuto ma per dire GRAZIE per tutto ciò che ha fatto e dato all'intera Umanità, “quelle lunghe ore hanno permesso ad ognuno di guardarsi dentro, per una vera ricerca interiore; un'occasione per permettere a ciascuno di tracciare una sorta di bilancio della Vita, un'occasione per riflettere sul senso delle cose caricandole di valori e significati nuovi.

Con questi intenti, la testimonianza dell’associazione si è concretizzata facendo realizzare dallo sculture lucano Marco SANTORO, una artistica porta in bronzo, a tre battenti e ad alto rilievo, incastonata nel seicentesco portale in pietra della Chiesa di San Rocco, un tempo, annessa all'ex Convento dei Frati Cappuccini.

Un OMAGGIO a Sua Santità GIOVANNI PAOLO II che rappresenta la Sua Grande Devozione alla Vergine Maria e alcuni momenti salienti del Suo Pontificato.

Santo, Santo... Santo subito! Urlava la folla.

Anche noi ci uniamo a questa invocazione guardando, contemplando e venerando la Sua immagine scolpita sulla Porta.

 

Bruno Mario ALBANO               
Presidente della Pro-Loco “IL PORTALE”


Marzo 2006
 

 

 

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