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MOLITERNO
 

da "la Basilicata nel Mondo" (1924 -1927)


• A Moliterno, con grande solennità ed alla presenza di numeroso pubblico, di Autorità e del comm. avv. Michele Padula, Presidente del Consiglio Provinciale di Basilicata, sono state inaugurate alla scuola agraria le macchine ed il motore elettrico, acquistato col contributo straordinario inviato a questa scuola da S. E. D’Alessio.
Dopo la cerimonia, il Consiglio d’ amministrazione della’scuola, il direttore della medesima e gli insegnanti tutti vollero offrire un vermouth d’onore alle autorità convenute che esternarono i vivissimi compiacimenti al capotecnico della scuola sig. Giovingo per l'ottima istallazione data alle macchine ed ai motore.
 


• Moliterno, "Vassene la più gente" — in terra d’oltremare. Oggi che l’antichissimo lamento di Rinaldo d’Aquino — in un paese, come l'Italia è troppo fecondo di vite — non esprime più un mesto sentimento di desolazione, ma bensì quel bisogno prepotente di espansione, che è la stessa aspirazione alla felicità; oggi, diciamo, non è più tempo di considerare come arido indifferentismo o con bassi criteri di contrarietà ogni tentativo ed ogni istituzione che miri appunto a preparare i nostri uomini alla intensa e feconda vita transoceanica e a render loro meglio accessibile l’appropriabilità dei beni economici e morali. Tale importanza noi rilevammo già mesi addietro nella modesta istituzione d’un corso integrativo di lingua inglese, che, per la premurosa iniziativa del nostro Direttore didattico prof. Vincenzo Cristiano, con gli ottimi auspicii del Dr. Francesco Perilli, e sopratutto per l'opera assidua, scrupolosa e paziente del bravissimo insegnante Sig. Giuseppe Roselli, è già oggi un fatto compiuto in quanto ha già dato i suoi frutti, e buoni frutti in verità.
Il Roselli, anima schietta e generosa che non mai si potrà abbastanza lodare, ha voluto per propria soddisfazione che questo primo anno del suo corso gratuito si chiudesse con una piccola prova di esame. E questi infatti ha avuto luogo la sera dei 26 giugno, alla presenza del prof. Cristiano, presidente, e del ragion. Antonio Ciuffo, ben conoscitore della lingua inglese, in qualità di commissario.
Diciamo senz’altro che l'esito della prova è stato soddisfacentissimo. Undici bravi giovani si son visti alle interrogazioni e sotto dettatura del Roselli e del Ciuffo, conversare e scrivere con simpatica disinvoltura nella lingua di Shakespeare e di Longfelow. Ammirabili sopratutto, in quei bravi discenti, la prontezza, la curiosità, l’interesse. E dinanzi a quei volti vivaci, a quelle giovani intelligenze, che nella nostra mente facevano un bel contrapposto ai gratto pessimismo e alle ostentate freddezza di certi i quali hanno fastidio del bene, come del sole i gufi, abbiamo con vivo compiacimento pensato ad una felice intuizione d’un sommo "nostro critico." L’ istinto dei giovani è infallibile; non guasti da preconcetti opinioni, essi indovinano sicuramente nella viva contradizione delle idee, quella del progresso e dell’avvenire: quella seguono, quella amano.
I giovani vogliono apprendere. E questo sia il più efficace conforto al proseguimento dell’opera che si è quest’ anno iniziata.
 


• Nella galleria del palazzo comunale, si sono riunite le iscritte al Fascio femminile. Numerose furono le intervenuta fra le quali notammo la gentile signora D. Antonietta Padula, consorte del Podestà, le signorine Maria e Nerina Metella, la signora Giulia Schifini, la signorina Itala Gallamini, la signora Alce Pagano e moltissime altre signore e signorine.
Presiedeva la seduta 1’incaricata della costituzione del Fascio signorina Itala Gailarnini che rapidamente espose alle intervenute gli scopi e le alta finalità del fascismo femminile.
Si è proceduto poi alla nomina del Direttorio che è risultato così costituito:
Itala Gallamini segretaria, Rosina Coltugno vice segretaria, Anitonietta Padula, Schifini Giulia, Alfea Pagano, Giuseppina Marciano componenti.
Prima di chiudere la seduta l’assemblea inviò un sentito ringraziamento al comm. Michele Padula, Podestà del Comune, che, con senso di squisita cortesia ed alto sentimento fascista, ha voluto rendere possibile la sollecita costituzione del Fascio femminile offrendo per le riunioni la galleria del palazzo comunale.
 


• Per circa un mese Moliterno ha ospitato l'illustre suo figlio Arcivescovo S. E. Mone Pietro di Maria, già Legato Pontificio al Canadà e qui venuto prima di raggiungere Berna, sua nuova destinazione.
Innumerevoli visitatori affluirono ogni giorno alla sua casa, e non pochi se ne contavano dei paesi vicini. In compagnia di tutti questi il dottissimo e modestissimo Prelato si trattenne con la massima cordialità.
Egli naturalmente non usciva che di rado e la domenica celebrava la messa alla Trinità, ove, con la sua parola schietta ed affabile, schiuse sempre nuovi orizzonti al popolo numerosissimo dei fedeli che accorsero ad ascoltarlo.
 


• Sulla fine di settembre ha avuto luogo il battesimo del campanaro della Chiesa Madre, il quale è stato recentemente fuso con la cospicua offerta di L. 10mila del concittadino Domenico Bloise e nel bronzo della vecchia campana che da tempo non poteva più suonarsi a distesa. La cerimonia, solenne per sé stessa, ha rivestito un carattere d’imponentissima grandiosità per la presenza, sopratutto, di S. E. Mons. Di Maria. Padrino è stato il giovane studente in medicina sig. Fortunato Bianculli. Madrina, la colta e distinta signora Rosa Cassino, nipote di S. E. Di Maria. Si è avuto a lamentare soltanto una grande confusione. Pare che il popolo di Moliterno non sappia ancora bene come da buoni fedeli si stia in Chiesa.
 


• Da alcuni giorni è ripartito alla volta di Roma 1’illustre concittadino comm. Antonio De Biase, già Prefetto della Provincia di Taranto e da qualche tempo a disposizione del Ministero degli Interni, sezione prima. L’ eminente, coltissimo e sagacissimo funzionario ha per circa un mese goduto i cari ozi estivi di Moliterno, richiamando intorno a sé l'universale stima dei suoi concittadini e destando sempre nuove e maggiori simpatie.
 


• Sul punto di formulare i migliori auguri, per la sua convalescenza, al simpaticissimo Dott. Farm. Francesco Perilli, che ha felicemente superato un’operazione di appendicite a New York, apprendiamo la notizia della morte dell’illustre suo fratello prof. Giovanni. Moliterno ha appreso la dolorosa ed improvvisa nuova con un senso di sincero profondo cordoglio.
A Francesco Perilli, ed agli altri congiunti dell’ illustre estinto, inviamo le nostre più vive e sincere condoglianze.
 


• Moliterno — É qua da qualche giorno, con la sua distinta famiglia, 1’egregio avv. comm. Giuseppe Fruguglietti, che ha prescelto di stabilirsi ora a Moliterno per attendere più agevolmente e con maggiore intensità alle esigenze della sua clientela presso i Fori di Lagonegro e di Potenza. Suo primo pensiero è stato quello di rendere omaggio alla memoria della impareggiabile Sua consorte donna Isabella Parisi, che tanto dolore lasci, per la immatura sua fine facendo celebrare i funerali per l'anniversario in questa Madre Chiesa.
La funzione venne egregiamente eseguita dal Reverendissimo Arciprete.
 


• Da pochi giorni ha preso possesso in questa importante direzione della Scuola il prof. Giovanni Scrivo, trasferito dal R. Laboratorio Scuola Serra di S. Bruno.
Egli è stato qui accolto con larga manifestazione di simpatia, di stima e di rispetto, e tutto Moliterno è sicuro di avere a capo della nostra fiorente Scuola un Direttore colto e alacre.
 


• L’opera del capo officina fucinatore della R. Scuola Industriale di piazza Armerina, Vincenzo Tedesco, nostro concittadino, ha avuto da S. E. Benito Mussolini il riconoscimento delle sue alte e pregevoli qualità artistiche.
Egli ha forgiato in un unico pezzo di ferro il busto del nostro Duca Il Consiglio di Amministrazione della Scuola Industriale di piazza Armerina riconobbe precisissimo il lavoro eseguito dal Tedesco e invio in dono il busto a S. E. Mussolini che fece ringraziare con la seguente lettera diretta al Presidente del Consiglio della Scuola:
Egregio Commendatore
È pervenuto a S. E. il Capo del Governo il Busto forgiato e cesellato dal capo officina sig. Tedesco Vincenzo, S. E. ha molto gradito il pregevole omaggio ed i sentimenti con i quali si è voluto offrirglielo. Nella impossibilità di poterlo fare personalmente S. E. mi affida l'ambito incarico di rendermi interprete del Suo compiacimento e dei suoi ringraziamenti presso i dirigenti ed il personale di codesta Scuola e presso 1’offerente capo officina sig. Tedesco.
Distinti saluti.
firmato: ALESSANDRO CHIAV0LINO
Altro pregevole lavoro eseguito dal Tedesco è il “ Fucinatore ,, artistica statua in ferro battuto cesellato che fa parte di un elegantissimo “ abat-jour ,,.
Al giovane nostro concittadino che sa farsi tanto onore non mancherà un fulgido avvenire e noi, da queste colonne, gli porgiamo gli auguri di una splendida carriera.
 


• Nulla ancora di concreto sappiamo sui preparativi per la commemorazione di Giacomo Racioppi in ricorrenza del 1° centenario della sua nascita.
Ci è noto bensì che 1’ultimo sindaco del paese, il dottissimo comm. Pasquale de Gerardis, più che un anno fa, aveva preso i primi provvedimenti a tal riguardo con una deliberazione in cui proponeva il nome di alcune persone (tra esse Domenico Galante e Niccoli, Ramagli) le quali dietro invito dell’ amministrazione avrebbero dovuto costituire il comitato per le onoranze al Racioppi. Cessato il regime amministrativo del de Gerardis, i suoi provvedimenti preventivi rimasero in sospeso; né crediamo che l’attuale Podestà comm. Padula abbia fatto alcun passo in questa via capitalissima che ha per meta la commemorazione del più grande figlio di Moliterno e 1’onore del paese. Ma è, comunque, da sperare che Moliterno saprà degnamente assolversi dalle grandi responsabilità morali inerenti a questo suo altissimo dovere, e ch’essa ha di fronte a tutta la Nazione.

— Avuto ragguaglio d’un furto commesso in contrada Bruscati (Castelsaraceno) dal quindicenne ZZZ Vincenzo a danno dello zio XXX Antonio, per istigazione di VVV Giovanni, tutti di Castelsaraceno; la mattina del 20 marzo, il comandante di questa stazione RR. CC. maresc. magg. Giovanni Di Vagno partiva alla volta della masseria del VVV sita in contrada Tempa del Conte, agro di Moliterno, a, 20 km. dall’ abitato e dopo alcune ore d’indagini rese più difficili dalla grossa ignoranza dei derubati che né sapevano riconoscere i biglietti monetari a loro trafugati, né addirittura distinguerne il valore, riusciva finalmente a impossessarsi della refurtiva, sequestrando un portafogli con L. 1335 nonché altre L. 5510 nascoste entro un cassone. Diverse armi da fuoco furono anche sequestrate lungo il cammino da questi militi attivissimi.
Pubblichiamo la notizia a conferma della proficua infaticabile operosità dell’integerrimo comand. la staz. maresc. magg. Di Vagno, la cui stima cresce ogni giorno più in questo Comune che vedrebbe assai di buon occhio premiata degnamente dal superiore comando della Benemerita l’attività di questo sottufficiale esemplare.
 


• Moliterno — Il secondo incontro di calcio tra lo “S. C. Lucano,, di Forenza e l’ U. S, Moliternese ebbe luogo a Potenza il giorno 4 settembre senza che nessuna delle squadre riuscisse a meritare il premio proposto. Una corrispondenza non troppo corretta della città capoluogo ebbe per conseguenza che I’ U. S. Moliternese lanciasse nuova sfida allo S. C. Lucano.
Così alle 16,30 di domenica li, nel campo del Littonio di questa cittadina, a impegno 1’attesissima terza gara tra le due migliori squadre di calcio della Basilicata. -
L'affluenza d’un pubblico numerosissimo è chiara dimostrazione della grande importanza che giustamente dal popolo moliternese si emette a queste magnifiche manifestazioni di valor giovanile.
Non poco emozionante la partita di calcio per 1’accanimento spiegato dalle due squadre nel disputarsi la vittoria.
Pur tuttavia non possiamo nascondere che il verificarsi di alcuni deplorevoli atti di gioco scorretto da parte degli uni e degli altri competitori indica che in un anno di alienamento le due squadre non hanno fatto dei progressi rilevanti.
L’esito della partita, che per la terza volta lascia inconquistato il premio della coppa Indnio, non autorizza nessuno dei contendenti a vantare una superiorità che in effetto non esiste. Possiamo tuttavia, nel complesso, giudicare che le due squadre han bisogno di molto perfezionamento per potersi degnamente disputare il campionato di Basilicata: e non è a dimenticare che di detto perfezionamento devono essere principalissimi obiettivi quella correttezza e quella disciplina che al presente lasciano non poco a desiderare. Ci vuole ancora del tempo; ma siamo sicurissimi che a prezzo d’una volontà costante e di forti sacrifizi i nastri giovani riusciranno, a imporre superbamente il nome della dilettissima nostra regione fuori dei confini Lucani. Bisogna intanto che s’incoraggi con ogni mezzo la nostra gioventù sportiva.— Moliterno offre un bell’esempio: tutta la popolazione divide le ansie, i sudori e le speranze dei suoi giovani quando essi si battono sui campi — sia pure ancora angusti — dello sport. Allorchè la Basilicata tutta seguirà questo esempio, si avranno i valenti giuocatori, si avranno quelli che un giorno copriranno di gloria Lucana i campi delle altre regioni d’ Italia e forse anche quelli — giova sperarlo — delle nazioni straniere.
Basterà pigliare molto a serio ciò che ancora, in qualche parte, è argomento di sciocco riso, per aver la visione dell’ altezza a cui potrà giungere, ben disciplinato, il naturale ardore lucano.
I giuocatori di domani, i vincitori di domani, quando tutta il popolo si sarà educato allo sport, non saranno altro che i meridionali, e tra essi terranno il primo posto i nostri giovani: perché il popolo di Basilicata, per le sue energie ed attitudini, rappresenta oggi e rappresenterà meglio domani quanto di più sano, di più vigoroso, di più ardente c'è nel latin sangue gentile.
Si pensi che la fortissima riserva dell' Italia, per quando il suo nord si sarà stancato sui campi internazionali, siamo noi, siamo noi di quaggiù.
Non credano gl’Italiani, e tanto meno gli stranieri che, quando tacerà il settentrione, tutto lo Stivale rimarrà muto. La nostra forza, in questa lizza, non è stata ancora provata. Ma chi non sa quanto noi possiamo dare?


 

da "la Basilicata nel Mondo" (1924 -1927)


 

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