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IL FAGGETO DI MOLITERNO ED IL FOSSO FABBRICATA


Le antiche faggete dell'alta Val d'Agri sono state ridotte a piccoli lembi boscosi posti nelle aree più acclivi ed inaccessibili, il faggeto di Moliterno ricopre le pendici nord orientali del monte Calvarosa (1.261 m) tra Basilicata e Campania.
Si sviluppa su quote comprese tra 900 e 1,200 metri su terreni formati da calcareniti e da calciculiti risalenti al periodo cretacico.
La maggiore parte della superficie del bosco- è caratterizzata da fustaie di faggio, con esemplari di grande mole.
Sono presenti, inoltre, roverelle, noccioli ed ornielli con rovi, evonimi, biancospini, rose, peri e meli selvatici, pungitopi, euforbie.
Nei punti più freschi ed umidi vegetano il poppo tremolo e l'endemico Acero di Lobel oltre a rari esemplari di leccio Quercus ilex; mentre la cerreta si estende a nord est, in prossimità della località Sterraturo (1,086 m).
L'ombroso bosco di faggi, interrotto in alcuni tratti da inopportuni popolamenti artificiali di conifere, si presenta ancora foltissimo, impenetrabile e ricco di agrifoglio, ilex aquitolium, e di edera.
Il fogliame dei faggi assume al tramonto bellissime sfumature di color verde; la luce si riflette sulle foglie lucide, creando coni d'ombra ed un'atmosfera fiabesca. D'estate si possono scorgere bellissime fioriture di giglio rosso e di campanule; in autunno diverse specie fungine popolano i luoghi più umidi del bosco.
I frutti di faggio, le faggiole, simili a castagne racchiuse nella cupola, costituiscono il cibo preferito dai cinghiali che frequentano l'area.
Il faggio si adatta con facilità alle avverse condizioni atmosferiche: preferisce luoghi freschi e ventilati e si associa spesso ad altre essenze vegetali,
In primavera la flora si presenta molto variegata: crochi, olivelli, Daphne /aureola, viole, primule, anemoni appenninici, aquilegie e narcisi ravvivano il bosco con smaglianti colori.
Nel faggeto di Moliterno sono state censite (Pirone, 1980) oltre 150 specie floristiche appartenenti a 51 famiglie. tra cui Doronicum orientale, sigillo di Salomone, asfodelo e numerose orchidacee: Cephalonthera rubra, Anacamptis pyramidalis, Neofa nidus-avis, Serapias lingua. (2)
Nell'area è stata segnalata anche la presenza del lupo, mentre ancora numerosa è l'avifauna, che annovera anche rapaci notturni come gufo e civetta.
Improbabile appare la presenza, segnalata a suo tempo, dello scoiattolo (ssp. Sciurus vulgaris meridionalis, dal colore nerastro con qualche sfumatura grigia sui lati e con le parti inferiori bianche) divenuto raro e di difficile osservazione in Basilicata a causa della scarsità di boschi dal momento che la percentuale di piante fruttifere (faggi, noci, castagni, noccioli) di cui si nutre, spesso risulta insufficiente a permettere un insediamento stabile della specie.
L'area della Sorgente Fabbricata, più propriamente Fosso-Fabbricata, (3) è costituita da una profonda fenditura scavata dal torrente nei calcari triassici dei vallone.
È situata non molto distante dal bosco di Moliterno, in prossimità della cappella del Vetere, a quota compresa tra i 720-900 metri.
Le caratteristiche geologiche dei fossato, con la presenza dì numerose risorgive e di rigagnoli d'acqua, che affluiscono nel torrente, il cui tratto è caratterizzato da cascatelle e salti d'acqua con pozze, ristagni e marmitte incise nella roccia calcarica, conferiscono all'ambiente caratteristiche di unicità. Nel breve volgere di 80 metri, il torrente ha eroso la stretta gola calcareo-marnosa, creando cavità e trascinando massi ed arbusti nelle fasi di piena, sino all'altezza della ex sorgente Fabbricata, laddove le acque, che defluiscono In modo continuo durante tutto l'anno, risultano deviate, purtroppo, per irrigare i campi e gli orti coltivati dai contadini dello zona nella vallata sottostante. L'elevata umidità dell'area favorisce la crescita di muschi ed epatiche, di equiseti e felci.
La fitta vegetazione annovera; Adiontum capillis-veneris, Asplenium trichomanes, Carex pendula, Melica uniflora e Tamus communis.
Il bosco intricato che circonda il Fosso Fabbricata è composto in prevalenza da frassini, salici, aceri, carpini, ornielli, con arbusti di ligustro.
Le edere che si aggrappano agli alberi ed alle pareti calcaree ricoperte dl muschio creano una fittissima ed intricata rete vegetale.
Il gruppo naturalistico moliternese da tempo ha segnalato, unitamente al gruppo conservazione della natura della Società Botanica Italiana, quest'area, dall'estensione di otto ettari, di proprietà del Comune di Moliterno, come un biotopo da tutelare con la creazione di una riserva naturale, evidenziando, inoltre, la presenza di anfibi tra cui la salamandrina degli occhiali, Salamandrina tergiditata, specie anfibia questa che rappresenta un endemismo della fauna italiana.
Particolarmente elusiva, presenta colorazione nerastra sul dorso, macchie di colore giallochiaro in prossimità degli occhi e ventre chiaro punteggiato di rosso, nero e bruno.
La salamandrina dagli occhiali frequenta solamente i boschi umidi presso torrenti e corsi d'acqua con letto calcareo marnoso, depositando le uova in acqua.
La nascita delle larve avviene dopo venti giorni, mentre la metamorfosi in adulto si completa dopo circa un anno.

Note:
1 Il Faggeto dl Moliterno dl proprietà Comunale: ha uno estensione dl circa 350 ettari, di cui 200 ettari sono rappresentati da fustaia.
2 G. Pirone, Un biotopo forestale dell'Appennino lucano. Il Faggeto di Moliterno, Natura e Montagna, 1. 1980, pp. 37-47.
3 La sorgente Fabbricata è stata captata da tempo per gli usi potabili dal Comune di Sarconi. L'area attigue dei Fosso Fabbricata è situata, così come la sorgente. nel territorio del Comune di Moliterno.
4 Gruppo di Conservazione della natura della S.B.I. Censimento dei biotopi di notevole interesse vegetazionale meritevoli di conservazione in Camerino: 1971, 1979. Si ringrazia per le informazioni fornite il geologo Vito Mazzilli, fondatore del gruppo naturalistico moliternese. A lui, che ci ha accompagnati nella visita al luoghi, va ascritto il merito di aver sollecitato con diverse iniziative la tutela dei biotopi ricadenti nel territorio comunale di Moliterno
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Testo di Clara Gelao                      
tratto da "BASILICATA REGIONE Notizie, 1999


 

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