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SANTUARIO di SAN MICHELE
 

DESCRIZIONE:
La Chiesa di San Michele è situata nella zona dell' agro di Pignola denominata Sant'Angelo, nei pressi di una sorgente un tempo ritenuta miracolosa per le febbri.
Sorge su una vecchia grotta rupestre a fianco di vecchi ruderi che costituivano  l'intero complesso conventuale dei Frati Cappuccini sorto nel lontano 1500. La chiesa attuate non presenta elementi di interesse artistico. E' luogo di raccolta per il pellegrinaggio annuale che si tiene in occasione delle festività di San Michele: 8 Maggio e 29 Settembre. Si ravvede la necessità di una opportuna esplorazione della grotta e di un sistematico scavo, di tipo semiarcheologico, al fine di evidenziare il disegno planimetrico delle vecchie sottofondazioni ed arricchire così la zona, molto bella, di quegli elementi che costruivano l'attrattiva e che avvalorano oggi, la storia dell'antico Santuario di San Michele di Pignola.
Molto antico è il culto per San Michele Arcangelo praticato nella GROTTA, proprio come a Monte Sant'Angelo sul Gargano. Fino agli anni '50, il Santuario di San Michele di Pignola, era soggetto a particolari venerazioni e meta di pellegrinaggi di (compagnie) devoti, provenienti anche dai paesi contermini. Come si sa, questa devozione fu patrocinata e divulgata dai Longobardi durante la loro denominazione.

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NOTIZIE STORICO-CRITICHE:
La Chiesa di San Michele faceva parte di un antico Convento dei Cappuccini, costruito verso il 1530, a circa 4 Km. dall' abitato. secondo lo spirito francescano di segregazione dal mondo per una vita penitente e contemplativa, in una profonda gola tra i monti di San Bernardino, Serranetta, Ciglio, tra un verde intenso, nelle vicinanze di una copiosa sorgente "U'Rott'I," su di un costone affiancato da una lunga grotta, in massima parte inesplorata.
Nel tempo si sono intrecciate varie leggende che hanno circonfuso di un alone misterioso la grotta. Nel 1574, infatti, avvenne un prodigio che ai era già compiuto nel convento di Potenza. Nell' inverno di quell'anno cadde tanta neve da togliere per diversi giorni ogni comunicazione tra il Convento e il paese. I viveri erano ormai esauriti. Mentre i Frati erano intenti a pregare si sente suonare la campanella della portineria. Un Frate apre l' uscio e... una giumenta carica di viveri gli sta davanti, mentre non si nota la presenza di alcun conducente e neppure le orme sulla soffice neve. Gravissime ragioni indussero poi i nostri Frati ad abbandonare il Convento nel 1575 e a trasferirsi in una zona più vicina all'abitato di Pignola, dove il popolo volle costruire di sana pianta un nuovo Convento (adiacente la Chiesa di San Rocco) che fu portato a termine alla fine dello stesso secolo. Nel 1935 i Frati abbandonarono il Convento perché ci fu l'ordine di chiuderli tutti. Nel 1948, ci fu il completo abbattimento per ricavare spazio e costruire delle brutte case popolari. (PECCATO)
 

da "Pignola città della pietra scolpita e del ferro modellato a fuoco"
a cura della Pro-Loco circolo culturale "Il Portale"
E-Mail: [email protected]


 

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