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IL PAESAGGIO  (Potenza)
 

Tra i capoluoghi di regione italiani, la città di Potenza è nota per il primato di altitudine, trovandosi a quota 819 s.l.m.. L’agglomerato urbano è formato da un nucleo antico, in posizione dominante sulla riva sinistra del fiume Basento, cui, negli ultimi decenni, si sono aggiunti nuovi quartieri sia nella zona settentrionale, sia verso il fondovalle. Sono i segni visibili del disastroso terremoto del 1980, che diede avvio a una frenetica attività edilizia, dando luogo sia all’espansione delle aree residenziali, sia a una sfrenata invasione delle zone rurali. Fuori del perimetro urbano, infatti, il territorio presenta una urbanizzazione, per così dire, scomposta, disseminata di nuclei abitativi e di case sparse. La città di Potenza è ricca di aree verdi. All’interno del centro urbano, non mancano piccoli spazi destinati al verde attrezzato, ovvero, piccoli parchi, come la Villa di Santa Maria o la Villa del Prefetto, recentemente ristrutturati; il parco di S.A. La Macchia e quello di Montereale,  oggi in via di riqualificazione. All’orizzonte della città si scorge una cordigliera di monti assai suggestivi, la cui natura è ancora incontaminata e di cui le istituzioni, spesso in collaborazione con i privati, si stanno adoperando per rendere turisticamente sempre più fruibile il patrimonio naturalistico: l’Oasi di Pantano, a circa sette chilometri; Fossa Cupa, a tredici; Località Rifreddo, a quindici; il bosco di Li Foj, a diciotto; La Sellata, a venti; Le Dolomiti Lucane, a venticinque.

 

 

L’Oasi di Pantano (Pignola)

Si tratta di un vecchio lago bonificato, con una vegetazione acquatica costituita per lo più da canne, giunchi e piccoli arbusti che danno luogo a un ambiente stabile e ideale per la nidificazione e, durante le migrazioni, allo svernamento o alla sosta di  numerose specie di uccelli. Nonostante sia il risultato di profonde modifiche strutturali avvenute nel corso degli ultimi decenni, il Lago che osserviamo oggi non presenta situazioni di particolare degrado all’ambiente. Già agli inizi del Settecento, era conosciuto e descritto come una località amena, ricca di caccia e apprezzato per la pesca di capitoni e tinche. Nell’Ottocento, furono ipotizzate opere di prosciugamento delle acque per eliminare i problemi igienici dovuti alla presenza di paludi, allora veicolo di malaria.Negli anni Sessanta del secolo scorso, il Lago tornava ad essere una risorsa economica appetibile quando nell’area industriale di Tito si insediava una grande industria chimica che chiedeva l’approvvigionamento idrico per i propri impianti. Tale progetto fu poi ridimensionato, anche grazie all’intervento delle associazioni ambientaliste. L’area sarà poi adeguata alle esigenze di conservazione dell’ambiente palustre. Per l'eccezionale ricchezza della flora e della fauna, il Lago del Pantano, è diventato un'area protetta regionale e dal 1988 è stato dato in gestione al WWF Italia, che ha allestito un Centro visite, con apposita foresteria, in funzione tutto l'anno.Oggi, in questo stupendo habitat naturale, si possono osservare decine di specie di uccelli stanziali e migratori quali lo svasso, il germano reale, la rarissima pittima minore, la folaga, i cormorani e perfino gli aironi.

 

 

Località Rifreddo (Pignola)

Situata a circa 15 chilometri da Potenza, Rifreddo è una stazione di soggiorno montano, in splendida posizione tra rinomati boschi di conifere. E’ considerata una località molto ambita e di approccio immediato per i turisti giunti in Basilicata e nella città di Potenza. La zona, infatti, è stata concepita e strutturata per il turismo, con eccellenti strutture ricettive realizzate nel rispetto dell’ambiente e in perfetta simbiosi con la natura. Grazie anche al vasto e folto bosco di conifere, specialmente d’estate, è frequentata da un pubblico nazionale ed internazionale (anche grazie ai numerosi convegni scientifici che si tengono presso le locali strutture alberghiere). D’inverno, risalendo un paesaggio molto suggestivo, verso il “Passo Croce dello Scrivano” a metri 1.143 d’altitudine, Serra Neviera, a metri 1.219 e Serranetta, a metri 1.474, è possibile praticare lo sci di fondo.
Le caratteristiche ambientali e naturalistiche di Rifreddo sono tutelate da un piano paesaggistico che mira a preservare l’ambiente, ancora intatto, nel fascino del suo incantevole paesaggio.

 

 

Località “La Sellata — Pierfaone” (Abriola)

Sulle pendici del monte Pierfaone, a oltre 1250 metri di quota sul livello del mare, La Sellata rappresenta un punto di ritrovo molto ambito per sciatori appassionati dello sci di fondo e dello sci alpino. La zona, infatti, è dotata di impianti di risalita, con numerosi ristoranti e chalet, meta, nei mesi invernali, di turisti provenienti anche dalle regioni limitrofe. Tutto questo, va inserito nella cornice di un ricco panorama  di boschi rigogliosi,  meta di escursionisti che possono spingersi fino alla cima del vicino Monte Volturino, a quota 1833 s.l.m., ma anche verso le sorgenti di Fossa Cupa e Arioso, o verso Pietra del Tasso e fino al famoso santuario della Madonna dei Saraceni.
Proprio per le sue peculiarità  ambientali e naturalistiche, La Sellata è tutelata da un piano paesaggistico che mira a preservarne l’ambiente, in gran parte ancora intatto, nel fascino del suo singolare paesaggio.

 

 

Le Dolomiti Lucane  ( Castelmezzano - Pietrapertosa )

Le Dolomiti Lucane, che occupano un’area di circa 1350 ettari, sono così definite perché, con le loro vette dal profilo frastagliato, richiamano le grandi Dolomiti. Le caratteristiche guglie, con le proprie sagome, suggeriscono forme fantastiche tra cui quella della “civetta” nei  pressi di Pietrapertosa. Anche la flora, ricca di boschi di querce, castagni, aceri, carpini e di macchia mediterranea, è di notevole interesse. Alcune specie di piante, tra cui la valeriana rossa, la lunaria annua, l'onosma lucana, rappresentano rari esempi di piante medicinali.I numerosi anfratti sulle rupi offrono siti adatti alla nidificazione di alcune specie di uccelli; infatti, è molto facile osservare il volo veloce del rondone e quello maestoso del corvo imperiale; ma anche il codirosso spazzacamino, la livrea nero-grigia e dalla coda rossa. Tra i rapaci è da segnalare il gheppio, il falchetto e il nibbio reale.

 

 

 

pubblicazione autorizzata:            

Comune di Potenza - unità di direzione     
cultura, politiche giovanili, promoz. immagine
( testo: D. Mancusi - C. Serra )        

 

 

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