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LA TORRE DEL CASTELLO

 

Di probabile origine longobarda, certamente anteriore al 1000, secondo alcuni storici locali, fu sempre legato alla storia delle casate che ebbero in feudo la Contea Potentina. Da Ugo di Sanseverino, che la ebbe nel 1301, ai Loffredo, che abbandonarono il Castello nel 1612; dal longobardo conte Indulfo, morto nell'803 a Ranieri de Loffredo che governò sotto gli Svevi dal 1178 al 1220.

Tutto l'impianto del Castello ha subito, negli ultimi quattro secoli, innumerevoli cambiamenti di destinazione e conseguenti modifiche, da Ospizio a Caserma, da Ospedale ad un lungo abbandono, fino alla demolizione degli anni '60 che fece posto ad un edificio scolastico.

Il castello sicuramente doveva esistere nel 1268, quando Carlo I d'Angiò fece abbattere le mura ed il castello della città. Nel 1626 gli ultimi proprietari,  i feudatari Carlo Loffredo e Beatrice Guevara, donarono l'intero edificio, ad eccezione della torre, ai frati Cappuccini di S. Antonio la Macchia, che lo adibirono a lazzaretto e dedicarono una cappella al culto di S. Carlo da cui prese il nome l’Ospedale “San Carlo”, che qui ebbe sede fino al 1935. Verso la metà del secolo scorso se ne dispose l’abbattimento; ma un intervento della Soprintendenza ai Monumenti permise di salvare la torre cilindrica (forse l'antica "sentinella merlata" di Potenza che dominava la valle del Basento), già in parte demolita e destinata ad essere rasa al suolo come il resto del castello.

Attualmente è composta da tre piani fuori terra, più una parte interrata, per un’altezza totale di circa 20 metri. Tutt’intorno, un piazzale alberato definisce la zona con caratteristiche di belvedere.

Dopo i recenti restauri, resi necessari dagli ingenti danni causati dal sisma del 23 novembre del 1980,  la torre è stata adibita a galleria d'arte.

 

 

pubblicazione autorizzata:            

Comune di Potenza - unità di direzione     
cultura, politiche giovanili, promoz. immagine
( testo: D. Mancusi - C. Serra )        

 

 

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