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LA STORICA PROCESSIONE DEI TURCHI  (Potenza)
 

LA STORIA IN BREVE

“Alli 24 di Giugno 1 578, proprio il giorno di San Giovanni Battista, fu la felicissima entrata dell’illustrissimo Possessore, Don Alfonso di Guevara, Conte Moderno della Città di Potenza, dove fu accompagnato da molti Cavalieri e persone titulate e gli uscì incontro la Cavallaria della Città, la quale la guidò il magnifico Oratio Jeleo medico e in nome della Città lo ricevè...; la fantaria poi uscì incontro.., con una vistosa salva, dove per la Cavallaria si gli diede più assalti e la fantaria posta in trincea si fè una bellissima scaramuzza molto vistosa.... Il che fatto, là andava la Compagnia turchesca e moresca vestita, nello lago nuovo.., dove erano fatti tre Castelli, in quello sito, l’uno discosto dall’altro, ai quali gli si diede batteria, dentro lo lago sopra una Barca, furono bruciati... Così seguendo per ordine, se ne vennero vicino alla Città e proprio al monte, dove si ritrovò una compagnia di figliuoli guidati da uomini con tamburri et insegne posti per ordine, tutti vestiti di bianco, con corone di ede­re... la compagnia turchesca seguiva appresso e di poi la fantaria; e così s’intrò nella Città. Appresso la fantaria veneva l’illustrissimo Possessore Conte, e per uno poco di spazio dalla porta della Città si fè ritrovare lo magnifico Francesco Centomani, Mastrogiurato della Città, accompagnato da molti uomini da bene, e vecchi, i quali riceverno con li eletti in nome della Città detto Pos­sessore Illustrissimo... E venuto quasi vicino la Portasalza dove si trovò l’Arcidiacono con lo Capitolo e lo Clero della Città, i quali portavano la Croce... e prima che fusse intrato nella Città a cavallo, per lo magnifico Mastrogiurato, se gli presentò le chiavi fatte tutte d’ar­gento della Città con richiesta che sua Eccellentissima Signoria ne faccia gra­tia di passare tutti li Capitoli, Franchicie et Immunità del­la Città; e così posto a cavallo per li Magnifici Eletti fu spiegato lo Palio di teletta d’oro sotto al quale fu condotto detto Possessore Illustrissimo per la Città fino alla Cattedrale Ecclesia di santo Gerardo... Fu condotto detto Possessore Illustrissimo nel suo palazzo... Essendosi venuti al palazzo similmente sotto il Palio, quale portavano gli Eletti, intrarno dentro lo Castiglia et intrati subito l’Auditore di detto Signore Illustrissimo ad alta voce a cavallo disse alli Eletti che alla pena di mille ducati dovessero lasciare lo Palio qui, il che diede maravigila e scandalo alla Città. E si pigliò parere di non dar­la né lasciarlo, come fu, poiché il popoio gridava che il Palio resti in potere della Città... Alfine il Palio restò in potere della Città e casi se ne uscerno col Palio dal Palaz­zo, e di tutto questo ne furono causa li preti e il Capitolo di Santo Gerardo, per chè loro pretendevano che lo Palio toccasse a loro e per chè si dimostrarono ingrati alla Città di non havergli voluto rendere lo Palio quale era già in potere di detto Capitolo..

 

Dal verbale del notaio, Giovani Antonio Scafarella  
alle pagg. 53, 54, 55 redo e verso e 56 recto       
Registro - Atti Notarili - Potenza 1 -Anni 1578/1580

 

 

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