Abbazia di S. Michele Arcangelo

Giunti al bivio per Rionero in Vulture si devia a destra per compiere il giro del Lago Piccolo. Qui si offre al visitatore la vista di un paesaggio di assoluta suggestione: siamo a soli 650 m di altitudine ma lo scenario, dominato dalle superbe faggete di alto fusto, è quello tipico di ambienti usuali a quote ben più elevate: la presenza dei laghi e la particolare conformazione morfologica del luogo hanno creato infatti condizioni favorevoli al verificarsi della singolare inversione altimetrica delle fasce vegetazionali. 
Il percorso si snoda quasi sulle sponde del lago, consentendo di compiere una passeggiata molto suggestiva tra la folta vegetazione; ad un certo punto si apre la ineguagliabile prospettiva dell'Abbazia di S. Michele attorniata dai lecci, è possibile raggiungerla percorrendo un sentiero in pietra gradonato che, diramandosi dal percorso, si inoltra tra i boschi. 
L'antichissimo culto dell'Arcangelo Michele fu importato in Italia meridionale dai Longobardi che, spintisi fin qui, fondarono i principati di Benevento e di Salerno erigendo in questo territorio numerose chiese consacrate alla devozione del Santo. In quest'epoca anche una grotta naturale a picco sul Lago piccolo di Monticchio venne consacrata al culto dell'Arcangelo, che, secondo la tradizione, da qui apparve più volte alle popolazioni, "eleggendo il sito a sua dimora terrena". Ma ben presto proprio qui si insediarono alcune colonie di romiti basiliani che vi costruirono l'oratorio ancora oggi visibile ed in cui si riconoscono evidenti influssi orientali; per frenare l'espansione della chiesa ortodossa, Roma volle che in questa terra si stabilissero i Benedettini che proprio intorno alla grotta edificarono la possente Abbazia, costituendo un vero e proprio feudo con pochi sovrani su terre e chiese. Ci fu un tempo, dunque, in cui a Monticchio convivevano, non senza attriti, due ordini di fede comune ma molto diversi per riti e principi dogmatici. Solo dopo l'affermazione politica e militare dei Normanni i Basiliani abbandonarono gradualmente il Vulture e la Province di Puglia e di Bari. 
Nel 1600 il convento fu abitato dai frati Cappuccini ai quali si deve l'erezione dell'attuale costruzione sotto la direzione di Felice da Marsico. Soppresso il convento nel 1866, l'Abbazia divenne proprietà demaniale. 
La maestosa costruzione che si affaccia sul Lago Piccolo in posizione suggestiva è stata oggetto, negli ultimi anni, di lunghi lavori di restauro che l'hanno riportata alle sue semplici forme originarie, eliminandone le decorazioni e gli stucchi barocchi risalenti ai primi decenni di questo secolo. Essa è costituita dal complesso conventuale a più piani, dalla chiesa settecentesca e dall'antichissima cappella di S. Michele a pianta quadrata appoggiata al fondo roccioso della primitiva grotta; numerosi sono gli affreschi di epoca bizantina e medievale. 
Assolutamente consigliata la visita anche per apprezzare l'ineguagliabile panorama dei laghi sottostanti che si gode dalle finestre del convento e della chiesa. 

                     Testo tratto da "Guida ai percorsi del Vulture " A. Bianchini - G. Paolino, 1997                                                                        Pubblicazione autorizzata da APT BASILICATA

 

 

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