Detta comunemente Cappella del Rosario o di Santa Lucia. La chiesa ha
origini antichissime e, secondo diversi autori sarebbe ciò che resta
dell’insediamento benedettino che ha dato il nome al centro abitato.
Di certo si sa che fu usata come sede parrocchiale fino alla costruzione
dell’attuale chiesa Madre.
Sede di una confraternita fino al 1822, anno in cui fu unificata al
Monastero con la fondazione dell’Arciconfraternita dell’Immacolata.
L’interno a due navate, di cui la principale più lunga dell’altra è
impreziosita da un organo settecentesco collocato su un coro decorato da
una effige della Madonna del Rosario e da una veduta del paese la cui
realizzazione è databile alla fine dell’800.
Settecenteschi sono anche gli affreschi riproducenti i quattro evangelisti
sull’altare maggiore. Le effigi di S. Lucia presenti provengono da
un’altra chiesa, oramai distrutta, situata lungo Corso G. Magnante che
dalla cappella prende il nome con cui viene comunemente indicata dai
cittadini, cioè “strada di S. Lucia”.
Testo
del cartello che si trova nei pressi della Chiesa.