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LE CHIESE E I PALAZZI DI GRASSANO

Nel 1954, al termine dell'Inchiesta sulla miseria in cui Grassano fu il Comune di riferimento dell'indagine, l'équipe di architetti capitanata da Ludovico Quaroni propose di porre sotto vincolo architettonico tutto l'abitato di Grassano e di trasformarlo in un museo vivente al fine di salvaguardarne la struttura architettonica unica. L'idea però venne lasciata cadere nel vuoto, si pensò invece che si dovesse puntare ad assecondare la speculazione edilizia che le rimesse degli emigrati stavano creando. Iniziò così lentamente, ma inesorabilmente, l'abbattimento degli antichi palazzi, delle porte di accesso all'abitato ed anche della chiesa del Purgatorio. Così pezzo dopo pezzo il nostro passato è andato in briciole e con esso il sogno di trasformare Grassano in un sito turistico. Un'aggressione al patrimonio storico di questo paese che è continuata anche in questi anni dove, in nome della ricostruzione del dopo terremoto, ci si è divertiti a trasformare questo centro abitato in una sterminata periferia fatta di palazzoni tutti uguali. Ormai è di pochi mesi fa l'abbattimento dell'antica "chiazodda" medioevale in nome di una ricostruzione fatta in modo così sciatto da far impallidire anche il più distratto cittadino.
Poichè crediamo che solo la conoscenza del nostro passato possa scongiurare altri scriteriati abbattimenti, abbiamo realizzato questa piccola scheda sui beni storici ed architettonici esistenti in questo centro, prima che qualcuno decida di abbatterli per farci sorgere, al loro posto, magari un bel condominio con ascensore.

CHIESA DELLA MADONNA DELLA NEVE

Dell'esistenza di questa chiesa si parla già nella Santa Visita del 1588 del Vescovo di Tricarico Santonio, in cui si afferma che era "situata non molto lontano dal paese di Grassano". Oggi invece con l'estendersi dell'abitato si trova proprio all'entrata del paese e si presenta con due navate, assai semplici, e vari altari laterali; è affiancata anche da un caratteristico campanile che termina con un tetto a cipolla.. Dei suoi arredi vanno segnalati un bel quadro di scuola napoletana del '700 raffigurante la natività, che fa bella mostra di se in una nicchia laterale, e la bella acquasantiera seicentesca posta all'entrata. Va ricordato che presso questa chiesa aveva sede l'antico MONTE FRUMENTARIO ed il MONTE dei MARITAGGI. Queste erano due istituzioni benefiche, infatti il monte frumentario aveva il compito di fornire il grano in prestito ai contadini bisognosi per la semina; mente il monte dei maritaggi, istituito nel 1740 per volontà di Don Vincenzo Santoro, forniva la dote alle "donzelle povere di questo comune di cui siano note l'onestà ed i sentimenti religiosi". Vuole un'antica tradizione che in questa chiesa si sia fermato a pregare anche San Giuseppe da Copertino.

CONVENTO di SANTA MARIA del CARMINE

Le prime notizie certe riguardo alla fondazione del Convento Carmelitano di S. Maria del Carmine di Grassano risalgono al Capitolo Provinciale Carmelitano d'Aversa del 19 agosto 1612, che assegnò il primo priore a questo convento. Ma già nel 1624 il Capitolo Provinciale ne preannunciava la chiusura, anche se nel 1632 è ancora testimoniata l'esistenza di questo Carmelo con il suo priore. La chiusura giunse invece nel 1653, a causa della Costituzione di Innocenzo X che soppresse tutti i piccoli conventi. Quest'insediamento monastico, dopo un lungo periodo di abbandono, fu riaperto nel 1704 dai Frati Minori Riformati che riedificarono e ingrandirono le preesistenti strutture costruite dai Carmelitani. Una Lapide marmorea, situata all'ingresso laterale della Chiesa del Carmine, ricorda ai posteri la costruzione della chiesa su quanto restava dell'antica cappella carmelitana, fatta ad opera di Giovanni Santoro e di Cassandra Falcone, sua moglie. Il testo, molto bello, dice: "A Dio Ottimo Massimo. Giovanni Vincenzo Santoro che anche nello stemma preferì il pellicano simbolo di carità, rifulse di generosità, poiché provvide a sue spese e con costante lavoro di ventitré anni a fabbricare e a perfezionare questo tempio che prende il nome della vergine del Monte Carmelo, che fu (da lui) abbellito con immagini, con organo e con nuovo culto; e (procuro' di edificare) il chiostro e il convento nel vecchio e disadorno ospizio dei Carmelitani.(Rifulse di generosità) anche Cassandra (discendente) della famiglia dei Falconi (ancora) più illustre, figlia di Alessandro, consorte senza figli di Giovanni Santoro, (ambedue) grassanesi; feconda madre di opere buone, poiché anch'essa collaboro' a questa costruzione. Affinché il ricordo dei posteri di (tanta) pia liberalità non dileguasse, la famiglia di S. Francesco, testimone, collocò (questa lastra) come prova di gratitudine. Anno dell'umana salvezza 1735". Inoltre il piccolo convento ai primi '800 fu sede della prima scuola pubblica aperta dai frati a beneficio del popolo". Ma anche questo convento fu chiuso, nel 1866, in seguito al decreto di soppressione degli ordini religiosi del 17 febbraio 1861. La sua ampia struttura passò così al comune di Grassano, che lo destinò a sede del Municipio, e delle scuole. Nel 1950 su richiesta della popolazione di Grassano la chiesa e alcuni locali adiacenti furono restituiti ai francescani che li destinarono ad accogliere nuovamente una piccola fraternità francescana. Iniziarono così una serie di lavori di rinnovamento all'interno della chiesa che culminarono con l'abbattimento del vecchio campanile e l'edificazione di un maestoso campanile con orologio. Sul campanile furono incisi i nomi dei frati che riaprirono la chiesa: Padre Marcellino e Padre Benvenuto. Il Convento francescano della Madonna del Carmine di Grassano è stato definitivamente chiuso, per decisione del Capitolo Provinciale dei francescani, il 26 settembre 1999. Per gli amanti dell'arte sono da segnalare le belle tele del '600 e del '700 esposte in chiesa, il piccolo chiostro conventuale del 700' e l'antico refettorio (oggi trasformato in sala consiliare) dove si trovano due affreschi settecenteschi che raffigurano le nozze di Cana e l'ultima cena.

LA CAPPELLA "ABBATANGELO"

La cappella Abbatangelo fu edificata agli inizi del '900 per volontà della nobildonna grassanese Cristina Abbatangelo, vedova Mattia, per riporre le spoglie dei suoi cari congiunti e le proprie. Unica cappella funebre a essere edificata fuori dal cimitero e che ancora oggi si può vedere passando per la via Appia. La facciata presenta, in una candida rosa marmorea, un dolce volto del Redentore. All'interno troviamo quattro loculi marmorei assai belli e un soffitto a cassettoni dorato, mentre sulle pareti vari fregi ci ricordano la brevità della vita. Vi erano nel passato anche 18 candelieri di bronzo, vari quadri ed una statua di San Giovanni Battista, recentemente asportata. Inoltre la cappella è circondata da una ringhiera di ferro con colonne e basi di pietra. Oggi purtroppo versa in un triste abbandono.

CHIESA MADRE

Questa è la chiesa principale di Grassano, situata nel punto più alto del paese, ben visibile a vari chilometri di distanza. Anticamente, come apprendiamo da vari documenti era una cappella del ben più ampio castello di proprietà del Commendatore di Malta e che occupava tutta la sommità del colle. In un "Cabreo" della Commenda di Malta di Grassano del 1763 la chiesa così è descritta: " Nella sommità di questo monte, ed attaccato al Palazzo Commendale, vi è la suddetta Chiesa Madre sotto il titolo di S. Giovanni Battista e S. Marco che viene visitata dal suddetto Vescovo, nella quale vi sono otto altari, uno de quali è l'altare maggiore fatto di stucco alla moda, dietro di esso vi è il coro, dove li sacerdoti cantano ed assistono alle sacre funzioni, sopra di questo Coro evvi un bello organo e li capi di questa Chiesa sono l'Arciprete ed il Cantore. Ben provvista di sacri arredi e suppellettili, con calici di argento ed altri di ottone, due coppe e patene d'argento indorate, vi è una statua del glorioso Martire S. Innocenzo a mezzo busto d'argento, la di cui festività essendo Protettore di questa Terra con grande pompa si solennizza a 22 di settembre di ciascun anno e vi è concorso di numeroso Popolo, (...), ed in questa Chiesa vi sono quattro lampade d'argento, due campane oltre di quella dell'orologio della Terra attaccato a questa chiesa poste di Settentrione, (...)". La sua struttura ha subito, com'è facile intuire, vari rimaneggiamenti e ampliamenti soprattutto nell'ottocento, oggi si presenta con una pianta a croce latina, con tre ampie navate, inoltre vi è una grande cupola che sovrasta l'altare maggiore. Possiamo segnalare il bell'organo del '700 perfettamente funzionate che fa mostra di se sopra l'altare maggiore e il coro ligneo situato sotto di esso.

LA CAPPELLA DELLA MADONNA DI POMPEI o "MADUNNED"

E' una piccola cappella posta alla fine del Corso Umberto I, detta anche cappella Cuscianna dal nome dell'omonimo palazzo nobiliare che la fronteggia. Costruita probabilmente nell'ottocento è a una sola navata. Al suo interno accoglie alcune statue raffiguranti la passione di Cristo che vengono portate in processione il venerdì santo. Da segnalare la bella madonna addolorata in essa custodita unico esempio, a Grassano, di madonna completamente snodabile e vestita con abiti veri.

PALAZZO RUGGIERO o DEL DUCA

Posto in posizione marginale rispetto al centro storico era il palazzo dove aveva sede il Governatore che per conto del Duca della Salandra amministrava la giustizia e le rendite da questi possedute nel nostro territorio. Ha un bel portale d'entrata sormontato dallo stemma gentilizio del Duca realizzato alla fine del '700. Da segnalare il grande salone con le sue volte a vela e la bella scalinata d'ingresso.

PALAZZO MATERI

Il Palazzo Materi è situato in via Umberto I, nel cuore del vecchio centro abitato del Paese ed in posizione dominante sull'agglomerato urbano. Originariamente di fronte ad esso non sorgeva la cortina attuale di edifici ad un piano, per cui esso costituiva, nel caratteristico profilo a fuso del paese, l'unica emergenza architettonica insieme alla chiesa madre. Del Palazzo Materi fa cenno anche Carlo Levi nelle prime pagine del "Cristo si è fermato ad Eboli. Notizie e dati storici sulla sua costruzione lo fanno risalire alla fine del 700' inizi dell'800', epoca alla quale appartengono le sue caratteristiche stilistiche e esprime nelle sue parti costruttive l'intero panorama di tradizioni costruttive e stilistiche locali. Per le ragioni su esposte, l'intero edificio, a seguito di richiesta dei precedenti proprietari, è stato dichiarato di interesse particolarmente importante, con decreto del ministero per i Beni Culturali ed Ambientali del 4.12.1979". Tale edificio, dichiarato inagibile in seguito al sisma del 1980, è stato successivamente acquistato dal comune di Grassano al fine di realizzarne il restauro.

LA TORRETTA

E' quanto resta di una torre d'avvistamento e segnalazione, probabilmente d'origine medioevale. Avrebbe bisogno di un urgente restauro.

PALAZZO FERRI

Posto all'entrata del paese rappresenta con la sua forma quadrata, il grande cortile e la piccola cisterna il prototipo di palazzo padronale di inizio '800. Ben restaurato dopo il sisma dell'80 merita sicuramente un visita, assai bella è la ripida scala che sale al primo piano.

Autore: "Associazione Amici della Poesia" di Grassano

 

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