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NOTE STORICHE SU AGROMONTE

Allo stato attuale Agromonte, frazione di Latronico, è sito sulla parte destra del Sinni, diviso in Agromonte Magnano e Agromonte Mileo.
Così non era per il passato. In uno scritto anonimo: "Cenni Storici di Agromonte" si evidenzia che Agromonte "è ricordato in una Bolla dell'arcivescovo Alfano di Salerno, che nel 1079 l'aggregò alla Diocesi di Policastro".
Divenuto feudo dei Chiaromonte, a loro riconfermato dopo la sconfitta di Manfredi (1267 68) da Carlo I d'Angiò, passò per via matrimoniale ai Sanseverino i quali lo subinfeudarono alla famiglia Cotugno di Senise. In seguito transitò al marchese di Castelluccio che lo fece coltivare da contadini di Latronico e di Castelluccio. Con la soppressione della feudalità, il territorio di Agromonte fu assegnato a Chiaromonte; ma a causa della gravosità della contribuzione fondiaria, il decurionato di Chiaromonte con delibera del 29 Marzo 1828 chiese il distacco di questo territorio e la sua annessione al Catasto di Latronico e di Castelluccio". Sempre dallo stesso scritto si apprende che tale richiesta non ebbe effetti e ancora che: "nell'Agosto del 1853 gli abitanti di Agromonte inoltrarono una supplica al Direttore dell'Interno e al Commissario Civile del Re Ferdinando II per ottenere la separazione da Chiaromonte; la pratica fu sollecitata nel 1857 in considerazione della distanza da quel Comune (circa 20 miglia) ed al fatto che il tenimento di Agromonte era abitato e coltivato da circa 900 coloni perpetui di Castelluccio Superiore e 1.000 di Latronico. Il Consiglio di Intendenza di Basilicata il 4 Novembre 1857, sentiti i funzionari finanziari e di giustizia, espresse parere favorevole alla richiesta ed il 22 Novembre 1859, il Ministero dell'Interno comunicava all'Intendente che: "La Maestà del Re si era degnata con sovrana determinazione del 18/11/1859 disporre che l'ex feudo di Agromonte, a contare dal dì 1/1/860 fosse staccato dal Comune di Chiaromonte, aggregandosi la parte del tenimento situata sulla sponda destra del fiume Sinni al Comune di Castelluccio Superiore e la parte sulla riva sinistra al Comune di Latronico".
Il Real Decreto fu emesso a Portici da Francesco II.
Lo scritto continua dicendo che: "in quella occasione a Castelluccio Superiore toccarono 2.169 tomoli in quanto abitati da 1.000 coloni nati e domiciliati nel detto Comune. In seguito le selezioni assegnate a Castelluccio furono incorporate nell'agro di Latronico col nome di Agromonte Mileo e Agromonte Magnano (1928)". Questo è quanto si dice nello scritto anonimo testè succitato. D'altro canto altre notizie di Agromonte ci vengono dalla "Monografia di Latronico" del sac. prof. Egidio Raffaele D'Angelo, che così afferma: "al di là della vallata del torrente Fiumitello, invece, si estendono le località anch'esse alpestri, Pallareta Malpantano Cilento Temponi e la frazione Ischitelli che man mano si inerpica sino ai confini di Carbone, formando quella frazione già detta ‘Colle dei Greci’ ed ora Agromonte".
Lo stesso autore, a proposito delle frazioni di Latronico, Agromonte Magnano e Mileo, aggiunge che: "queste frazioni denominate Agromonte, già del Comune di Castelluccio, fanno parte del Comune di Latronico solo dall'anno 1928, omonime di Agromonte appartenenti al Comune di Latronico.
Da questi dati storici emergono e si spiegano allo stesso tempo diversi quesiti. E cioè l'Agromonte a cui si fa riferimento nello scritto anonimo corrisponde territorialmente all'attuale Agromonte Magnano e Mileo oppure no? La risposta si trova nello stesso scritto, laddove nel Real Decreto emesso a Portici da Francesco II si stabilisce che "la parte del tenimento situata sulla sponda destra del fiume Sinni aggregata al Comune di Castelluccio Superiore è la parte posta sulla riva sinistra al Comune di Latronico". Dunque il territorio di Agromonte era situato sulla riva destra e sulla riva sinistra del Sinni.
Si spiega così l'implicito mistero dell'omonimia, rilevata dal sac. prof. Egidio Raffaele D'Angelo, di Agromonte già detto Colle dei Greci sulla riva sinistra del Sinni e di Agromonte Magnano e Mileo sulla riva destra del Sinni.
Con il nome di Agromonte prima si intendeva un territorio che occupava sia la parte destra che la sinistra del Sinni. Ecco perché in tempi recenti si parla di Agromonte sia riferendosi a Ischitelli o Colle dei Greci sulla riva sinistra del Sinni sia riferendosi appunto a Agromonte Magnano e Mileo sulla riva destra del Sinni.
In tempi attuali la denominazione riferita dal prof. D'Angelo a proposito di Agromonte come sinonimo di Colle dei Greci è ulteriormente cambiata giacché è sparita la denominazione Agromonte per indicare Colle dei Greci ed è rimasta solo la denominazione Colle dei Greci.
Ciò nonostante la denominazione Agromonte nella località Colle dei Greci indica una contrada di Colle dei Greci.
Fatto questo discorso è bene ora prendere in considerazione l'esordio dello scritto anonimo succitato, laddove appunto si dice che: "Agromonte ha radici preromane e questo significa che la località era interessata da attività e industrie umane già prima degli albori della storia, quando altri posti, che hanno avuto più fortuna erano deserti e sconosciuti; e l'archeologia (Lombardi) ha riconosciuto a questa comunità un notevole livello di civiltà".
D'altro canto il prof. D'Angelo sempre nella sua monografia di Latronico a proposito della archeologia di Agromonte sostiene che: "in tale contrada che il Lombardi sostiene fosse ricca di molte anticaglie, certamente si trovava una città di grande importanza.
Quivi, infatti, si trovarono numerosi rottami antichi e vi sono stati scoperti numerosi sepolcri con vasi fittili ecc. Il colle su cui questi avanzi di antichità sono stati trovati si denominava Colle dei Greci e vi si osservano ruderi di un diruto castello".
Non vi è dubbio dunque che l'Agromonte cui fa cenno il Lombardi è l'Agromonte sinonimo di Colle dei Greci che, tra l'altro, è ritornato di attualità (grazie a Dio) per gli archeologi dei nostri giorni.
Ultimo discorso è da farsi, sulla etimologia della parola Agromonte, che in qualche modo potrebbe fornire qualche utile elemento.
Leggendo "Centri scomparsi in Basilicata" di Tommaso Pedio si apprende che Agromonte è la voce italiana della denominazione antica latina "Acermons". Il Pedio dice che: "ancora Acermons, ricordato in una bolla sospetta del 1079 con la quale Alfano Arcivescovo di Salerno determina i confini della circoscrizione della Diocesi di Policastro, era nella valle del Sinni presso Latronico".
Si sostiene inoltre, nella succitata opera, che: "un Acermons feudo del 1267 di Riccardo di Chiaromonte abitato sin dalla prima metà del 14 secolo era nella circoscrizione della Diocesi di Anglona".
Non vi è dubbio che si tratta dello stesso Acermons o Agromonte, passato dalla Diocesi di Policastro a quella di Anglona, in forza dei discorsi fatti precedentemente.
Comunque è interessante prendere in considerazione l'etimologia della parola Acermons. Parola latina composta da "acer" che significa fiero e “mons” che significa monte. Essa richiama alla mente Colle dei Greci, che è appunto un'altura, un monte, verosimilmente di una città fortificata, aspra da conquistare. Varrà la pena ricordare in conclusione che Acermons (Colle dei Greci) prima doveva essere denominato "Semuncla", che anche il Racioppi, nella sua Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata, colloca tra Latronico e l'attuale Agromonte.


BIBLIOGRAFIA
Anonimo, Cenni storici di Agromonte.
R. E. D'ANGELO, Monografia di Latronico, Officine Grafiche Napoletane di Francesco Giannini e figli, Napoli 1970.
T. PEDIO, Centri scomparsi in Basilicata, Edizioni Osanna, Venosa 1990.
G. RACIOPPI, Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata, voll. 1 2, ed. Forni, Sala Bolognese (rist.).

Autore: Testo di Antonio Rossi - tratto da "BASILICATA REGIONE Notizie, 2003

 

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