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La Chiesa di San Rocco (Giovanni Quaranta)

La Chiesa di San Rocco

La chiesa si articola in tre navate, di cui quella centrale è senza dubbio la più ricca dal punto di vista storico ed artistico. La parte corrispondente alla terza campata della navata sinistra è, probabilmente, la zona della chiesa che ha conservato la sua struttura originaria. Il portale, a capanna, ospita i bassorilievi che rappresentano l'annunciazione dell'angelo Gabriele a Maria. La navata sinistra, probabilmente aggiunta nel seicento, è l'unica che si presenta interamente imbarocchita, terminante con la sacrestia. Già intitolata a -Santa Maria La Grotta-, prese il nome dalla statua posta dietro al polittico realizzato nella prima metà del XVII sec. dal pittore tricarichese Pietro Antonio Ferro. Tale nome fu dato per la presenza di alcune cavità rocciose ancora oggi visibili dietro l'opera che sovrasta l'altare maggiore. Successivamente, dopo le varie pesti ed epidemie coleriche, il popolo volle che l'edificio passasse sotto la protezione del santo pellegrino francese, così come in seguito avvenne con i santi patroni Luca e Giuliano, anch'essi scalzati da san Rocco. Annesso al tempio vi era uno ospedaletto, corrispondente all'odierna casa abitata dal sig. Vittorio Guida, la cui presenza è attestata per la prima volta nella visita pastorale compiuta da Mons. Saraceno nel 1544. La navata centrale, oltre al polittico, ospita un pulpito a tarsie policrome, realizzato in legno massiccio, collocato sulla seconda colonna sinistra. Sul portale è situata la cantoria e ciò che resta del pregevole organo. La chiesa, gravemente danneggiata dopo il sisma del 20 novembre 1980, è stata sottoposta ad intervento di consolidamento e restauro da parte del provveditorato alle Opere Pubbliche di Matera.

Autore: Giovanni Quaranta

 

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