INDICE

Avanti >>

.

Oggi il mio Paese mi sembra antico..Batte la lira sulla pietra antica ..La Lucania Inventata .

Oggi il mio Paese mi sembrava antico


Oggi il mio Paese mi sembrava antico
La campagna mi sembrava dolce
E il ricordo fresco come una Primavera

Oggi le parole mi sembravano corte
Le emozioni nuove
E le vibrazioni del cuore
Un plesso di fusione..

Oggi mi sentivo giovane
Mi sentivo piccola
Mi sentivo Eterna
E la fusione del cielo
Mi sembrava vicina.

Oggi ho respirato una virgola di Paradiso
Una penna macchiata sulla terra rossa
E le zolle mi ridevano sulla faccia di fanciulla.
Oggi sono stata a casa mia..
I vicini bisbigliavano ancora
-Per un attimo c’ero anch’Io
C’era mia madre
C’era mio padre
E l’asino mio..
Ed io parlavo alla sua anima nuda
Salita in cielo..
-Oggi c’ero anch’Io!

Batte la lira sulla pietra antica


Batte la lira sulla pietra antica
Batte e ribatte
Barattando il pensiero che diventa assordante..
Batte come ai tempi
Di quand’ero bambina
E allontana quel esile corpo distrutto.

Batte centrando la buca
E sorride felice
Senza pensare a “quella donna”
Che ha perduto
I suoi sogni…

Un mirabile vento
Accompagna la pace
E il sole riscalda
Come non mai
Sui sensi di una poesia
Che si chiama Desiderio..

Ridono anche le formiche
Che diventano operatori
Instancabili di un lavoro
Ammirabile..
Ridono anche se mi sento plasma
Della terra passata..

E sorride anche “quella donna”
Che cerca il suo uomo
Per diventare la giusta unità
Del futuro insieme…












La Lucania Inventata

La Lucania Inventata
Può rinascere ancora
Sono tanti i luoghi di pace
Le strade abbandonate
E le ginestre lasciate fiorire da sole.
Sono tanti gli echi dei calanchi
Che diventano meta di ritrovo..
Ogni giorno la Natura
Ci parla di Eterno,
La terra reclama
Le zolle annerite
E il pigro ..
Diventa cicala delle fosse
Che si è scavato da solo.
Qui nessuno vuole le essere “cafone”
E continua a rimare contro le Stagioni..
Ma è cosi bella la Lucania Inventata
Che vorresti diventasse terra di favola..
I pini diventano
Vette secolari..
E le querce la forza motrice che lasciano vivere
Il mondo.. di sana energia..
Prendiamo esempio da loro
E rimettiamoci in piedi
Inventando il lavoro!
Le rocce e castelli
Reclamano di vivere la Storia
E il presente diventa continuo.
Le “viti” aspettano di essere tralci fecondi
E “i giovani” pensano
Di diventare i nuovi agricoltori.
La legna lasciata sugli argini
Aspetta il lavoro..
Degli uomini saggi di mente
Si cerca l’amore:-
E della Lucania inventata
Si pensa possa farcela ancora!

Autore: Giusi Pontillo

 

[ Home ]  [Scrivici]