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Chiesa di San Pietro apostolo

Chiesa di San Pietro apostolo

Si articola in un'unica navata suddivisa in tre campate. Le prime notizie inerenti quest'edificio si riferiscono ad un documento del 1544. Il portale maggiore reca scolpito sull'architrave in pietra la data 1751, probabilmente anno in cui fu effettuato un lavoro di restauro o di ampliamento della struttura. Sopra la porta maggiore, all'interno della chiesa è posta la cantoria che reca murata, nel parapetto, una placchetta di bronzo opera di ignoto scultore lucano e databile al XIX secolo, raffigurante la Vergine del monte Carmelo. La prima campata ospita due tele: a destra, quella proveniente dall'altare di Santa Maria la Grazia, esistente all'interno della chiesa dei Santi Luca e Giuliano, che raffigura l'immagine della Madonna che allatta il Bambino, in mezzo ai Santi Giovanni evangelista a destra e Lucia vergine e martire a sinistra, opera del pittore Nicola Malinconico; a sinistra, quella probabilmente commissionata dal vescovo grottolese Domenico Antonio Manfredi, raffigurante la Madonna con il Bambino San Pietro ed anime purganti, con in basso a sinistra il busto del prelato grottolese. All'interno della chiesa trovarono ospitalità dapprima una congregazione intitolata al principe degli apostoli e, successivamente, una dedicata alle anime del Purgatorio. Proprio a causa della creazione di quest'ultima confraternita, la chiesa fu talvolta denominata anche Chiesa del Purgatorio. Fu sede parrocchiale dal 9 luglio 1798 al 9 novembre 1809.

Autore: Cartello esposto nei pressi della chiesa

 

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