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a Montalbano Ionico

Montalbano Jonico (MT)

tratto da "La Basilicata nel Mondo" 1924 - 1927


a Montalbano Ionico
si è recato il comm. Camillo Tizzano, Provveditore. delle Opere pubbliche per la Basilicata, accompagnato dal suo segretario particolare, dall’ Ispettore Forestale, da un ingegnere del Genio Civile e dal rappresentante del Consiglio Provinciale.
Egli ha accolto benevolmente le nostre giuste richieste, prendendo formale impegno di dar mano nei primi del nuovo anno ai seguenti lavori, che apporteranno una spesa di qualche decina di milioni.
1. Consolidamento abitato;
2. Edificio scolastico;
3. Strade interne con fognature;
4. Acqua fra 4 anni (acquedotto Ionico);
5. Strada rotabile per Tursi, dal ponte Frascarossa al ponte Marone;
6. Strada rotabile per Bernalda;
7. Consolidamento con gabbionata alla presa d’acqua per il canale irnigatorio dell’Isca e per l'impianto idro-elettrico;
8. Macello, lavatoio e cessi pubblici.


a Montalbano Ionico
Montalbano Ionico ha degnamente commemorato il suo filosofo e scrittore Francesco Lomonaco, vaticinatole dei destini d’Italia, il nipote di lui, Francesco Lomonaco, insigne patriota, il pronipote, comm. Francesco Lomonaco, insigne benefattore e amministratore, Antonio Bonelli e i suoi figli caduti in guerra, soci della società operaia.
Alla grande cerimonia patriottica, presente tutto il popolo di Montalbano, furono oratori il Sindaco cav. Giacomino Bonelli, l’on. Pasquale Materi, il direttore dell’Asilo d’infanzia cav. Antonio Bartolini, il gr. uff. avv. Pasquale Roberto Bonelli, di nuovo l’on. Materi, il sig. Grandinetti, consigliere della Società Operaia, e, da ultimo, l’on. Francesco d’Alessio.
Furono inaugurati una magnifica lapide ai tre Lomonaco, una ai caduti in guerra, membri della Società Operaia, è il busto ad Antonio Bonelli.


a Montalbano Ionico
ha avuto luogo una simpatica, riuscitissima festa, in onore del podestà cav. uff. Giacomo Bonelli. Prima ancora della sua nomina a podestà, il cav. Giacomo Bonelli era stato nominato cavaliere ufficiale in omaggio all’opera solerte, continua, disinteressata, sagace e competente, spesa in prò del Comune, sia come presidente della Società operaia, sia come segretario politico dal Fascio, sia come sindaco. Fra alcuni soci operai sorse l'idea di offrire le insegne della nuova onorificenza al loro presidente.
Un corteo, preceduto dalla banda cittadina, e formato, dal gruppo dei “ Balilla ,, istituiti in queste scuole, dall’Associazione combattenti, dalla Società operaia, tutti con bandiere e dalle rappresentanze di tutte le istituzioni locali e da quasi tutti i cittadini, si recò a rilevare dalla sua abitazione il festeggiato, per accompagnarlo alla sede della predetta società. L’ampia sala non poté contenere tutti gl’intervenuti e molti ebbero a restare sulla via.
In nome dei sottoscrittori, in nome degli assenti, il cav. Antonio Bartolini benemerito cittadino ed insegnante provetto. Seniore della Milizia V. S. N. presentò l’offerta al podestà Giacomo Bonelli, leggendo la dedica della bella pergamena, contenuta in un’artistica busta di cuoio.
Parlò quindi il socio Vito Grandinetti.
Il Grande uff. avv. Pasquale Roberto Bonelli, dopo avere appuntato al patto del fratello le insegne del nuovo grado cavalleresco ed averlo abbracciato fra il commosso entusiasmo dei presenti, gli delineò i maggiori doveri morali e materiali e le maggiori responsabilità che ad esso venivano, anche dalla nuova imponente manifestazione che gli amici ed i concittadini gli avevano fatto.
Fortemente commosso ringraziò tutti il festeggiato, riscuotendo nuovi applausi, ben meritati anche per l’altezza dei pensieri e per la dignità della forma.
Mentre le “ Piccole Italiane ,, ed i “ Balilla ,, cantavano inni patriottici al suono della musica, furono serviti dolci e vermouth, dopo di che, fu fatto riordinare il corteo che girò tutta la cittadina ed ovunque il cav. uff. Giacomo Bonelli ebbe applausi e fiori, a conferma che il popolo di Montalbano lo ama di vero alletto.


In Montalbano, per il primo anno, ha funzionato la scuola integrativa nelle due classi VI e VII, ed è stata ammirata una mostra didattica e di lavori eseguiti dagli alunni delle due classi dirette dal maestro cav. Antonio Bartolini, il quale per i lavori in legno ed in ferro è stato coadiuvato molto efficacemente dai capi operai Di Turai Marcello, ebanista, e Cantucci Nicola, meccanico. La scuola integrativa è stata sussidiata dal Comune, dal Patronato scolastico e dalla Soc. Operaia.
La cittadinanza montalbanese, sempre entusiasta per le sue scuole, confida moltissimo in questa nuova istituzione, della quale, nel primo giorno dalla mostra, allorquando questa fu visitata dal Podestà, disse l’importanza il Grande uff. avv. Pasquale Roberto Bonelli, rivolgendo vive parole di meritato encomio al cav. Bartolini ed agli alunni che esortò efficacemente ad assecondare le fatiche del bravo maestro.



Montalbano Ionico
Uno dei tanti annosi problemi che il Governo Fascista sta provvidenzialmente risolvendo nella nostra Regione è quello degli acquedotti.
Ma la soluzione di essa richiede tempo e danaro data la vastità delle opere e l’enormità della spesa. E poiché qui da noi la sete si fa sentire — specie in questa afosa stagione — questa popolazione ha diretta al Pravveditore alle Opere Pubbliche per la Basilicata la seguente istanza: “IlLmo signor Ing. Comm. Camillo Tizzano Provveditore alle OO. PP. per la Basilicata di Potenza, il popolo montalbanese, a nessuna secondo per laboriosità o per intemerata fede fascista, si rivolge allo illuminato intelletto di V. S. Ill.ma cui stanno paternamente a cuore il benessere delle santi della nostra Basilicata tutta, fiducioso che venga risoluto secondo giustizia uno tra i più annasi ed importanti problemi che lo travagliano: il grave problema del rifornimento dell’acqua potabile - la cui mancanza è causa di inaudite sofferenze, ad alleviare le quali è stata sempre sorda l'insipienza dei governi di un regime per fortuna tramontata per sempre.
Situata a 293 metti di altezza, in una zona priva di sorgenti naturali, la nostra Montalbano si provvede dell’acqua occorrente ai suoi bisogni in tre modi: con alcuni pozzi; con delle cisterne private; e con un pozzo artesiano sito lontanissimo dall’abitata in fondo alla valle dell’Agri nella località denominata Mulino in contrada Isca. Ma l'acqua dei pozzi è inquinata e pericolosa per la pubblica salute, quella piovana delle cisterne insalubre, scarsa e riservata a pochi fortunati, quella infine della contrada Isca di difficile provvista; perché per attingerne bisogna affrontare il penosa cammino di circa due ore attraverso una strada - impervia sotto la sforza del sole, del vento, della pioggia.
Se la situazione è dolorosa sempre, diventa addirittura tragica dalla primavera all’autunno quando il cielo si mantiene beffardamente sereno o la più tenace delle siccità ci asseta crudelmente. Allora i pozzi si disseccano; le cisterne si vuotano e non resta che la sola acqua del citata lontanissimo pozza artesiano con la quale è possibile dissetarsi. La maggioranza del popolo che vive, di stenti e di lavoro trascorrendo le giornate ad accudire alle opere dei campi in zone dove per lo più domina sovrana la malaria non trova, rientrando nelle proprie case, non diciamo l'acqua per provvedere alla più elementare igiene della persona ma neppur quanto basti a smorzare l'arsura, per attenuare allora in parte al disagio attendono alla provvista dell’indispensabile alimento di vita macilenti asinelli e misere donnette che sotto il sole ardente delle afose giornate d’agosto, quando l’aria è così greve che mozza il respiro, compiono la lenta e faticosa ascensione sotto il peso dei barili pieni di quell’acqua che acquista il valore di un tesoro inestimabile.
Questa la situazione terribile: questo la spettacolo triste ed inumano cui è dato assistere.
La S. V. Ill.ma, cui non è forse ignoto lo stato delle cose vorrà, come sempre, esaminare con scrupolo e con zelo la situazione e risolverlo con tutta l'energia della sua forte tempra di fascista. Noi da parte nostra ci permettiamo sottoporre all’acume di V. S. Ill.ma questa proposta che crediamo di possibile attuazione ed una richiesta che può essere soddisfatta.
Ii Governo Nazionale, sotto la guida luminosa del Duce, vuole la rinascita e la rigenerazione della Basilicata e la S. V. Ill.ma, interprete fedele di tale volontà, con tenacia intensifica la esecuzione delle opere pubbliche saggiamente predisposto che saranno di validissimo ausilio al raggiungimento dalla nota sospirata. Tra le opere che daranno il maggiore impulso alla sviluppo delle nostro popolazioni vi è la costruzione dell’acquedotto dell’Agri, da cui numerosi paesi, vissuti finora in uno stato quasi primitivo, attendano. Anche la nostra Montalbano sentirà i benefici effetti dell’opera veramente imperiale, ma, diseredati dal destino, non saremo che gli ultimi a poterne godere:
per quanto rapida possa essere l'esecuzione dei lavori, pur non volendo apparire cattivi profeti, dolorosamente prevediamo che per molti anni ancora soffriremo la sete. A questo condizione di svantaggio è possibile ovviare od è questo che invochiamo: senza alterate in nulla il tracciato in corso di esecuzione potrebbe disporsi la costruzione dell’ultimo tratto dello acquedotto, cioè quello che dall’abitato di Montalbano giunge fino alla contrada, Isca. In quest’opera, che resterebbe definitiva, a nostra cura e spose, potremmo per ora immettere l'acqua del più volte citato pozzo artesiano, il volume della quale se non abbondantissima è per lo meno sufficiente per i più urgenti bisogni. Soltanto così ci sarebbe consentito di attendere con animo sereno che la gigantesca opera voluta dal Governo Nazionale sia portata a termine.
La nostra fede, la nostra devozione, la, nostra disciplina ci dicono che la voce delle nostro sofferenze giungerà al cuore ed alla mente di V. S. Ill.ma ed esse ci lasciano sperare che non sarà negato alla nostra operosità questo pegno di affetto, cui risponderà il ricordo imperituro di questo popolo assetato.



Comune e luce elettrica a Montalbano
S’è insediato il nuovo Consiglio Comunale, quale è risultato dalle ultime elezioni.
È stato eletto a Sindaco il geometra Cav. Giacomo Borrelli. Ad assessori effettivi, i signori cav, Zito Elia Francesco, cav. Deruggieri Antonio, Iannuzziello Marcello, Cipriani Biagio. Ad assessori supplenti i signori Glionna Vincenzo, Bastiano Maurizio.
Nel corso del mese il Consiglio si è riunito più volte, adottando importanti provvedimenti di pubblico interesse.
L’ impianto idro-elettrico è quasi ultimato dopo vani mesi di costante lavoro, È stato eseguito dalla impresa dell’ ing, Arturo Fortunato

Autore: tratto da "La Basilicata nel Mondo" 1924 - 1927

 

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