INDICE

Avanti >>

.

CHIESA SANTO SPIRITO

La chiesa rupestre di Santo Spirito risale, nel suo primitivo impianto, presumibilmente all'VIII-IX secolo. Citata nel X secolo dall'Annalista Salernitano tra i possedimenti del monastero di S. Benedetto di Salerno entra a far parte, nel 1392, della Commenda dei Cavalieri Gerosolimitani di Malta, istituita a Matera nel XIII secolo. Tra la fine del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento avviene una sostanziale trasformazione della chiesa: l'impianto diventa a tre navate, e si realizza, verso il vicinato, tre campate con pilastri e volte in muratura e una nuova facciata. La chiesa risorge a nuova vita nella seconda metà del XVII secolo ad opera del Commendatore Zurla il quale, trovata la struttura religiosa in completo abbandono, esegue interventi di riqualificazione in virtù, anche, dell'apparizione sulla roccia, una immagine depinta al muro con il bambino in braccio...-,da cui la nuova titolazione in Madonna della Mater Domini. Erige nuovi altari, cambia l'asse della chiesa, che diviene a tre navate parallele alla facciata, costruisce l'elegante campanile superiore. Il complesso religioso è rappresentato, in un disegno, in falsa prospettiva, del 1674: si riconoscono, nella parte bassa, due gradinate di accesso al vicinato dalla superiore via pubblica; in alto il campanile, al centro la facciata in muratura caratterizzata dalla presenza di due ingressi, di cui si leggono ancora le tracce, a livello di soglia, nei resti della muratura della stessa, e da cartigli e gruppi scultorei. La chiesa conserva ancora questa consistenza volumetrica e spaziale nella prima metà del XIX secolo quando lo storico F.P. Volpe, che scrive nel 1818, riferisce dell'esistenza sulla facciata di una nicchia che racchiudeva un bassorilievo raffigurante la Madonna con una iscrizione che ricordava le guarigioni di quanti si recavano ad adorare l'immagine apparsa miracolosamente. La scultura, qualche decennio dopo, è trasferita sul portone della attuale chiesa della Mater Domini, accanto al campanile, che sostituisce l'antica chiesa di Santo Spirito intorno alla seconda metà dell'Ottocento. Persa la funzione religiosa la struttura è adibita ad usi diversi sino alla fine del XIX secolo quando, per problemi di igiene pubblica, si decide di interrare il vicinato e si demolisce la facciata seicentesca e la navata attigua. La zona originarla della chiesa è riscontrabile nelle due navate, a destra ove sono presenti elementi architettonici, ascrivibili alla cultura dell'epoca, quali i possenti costoloni scolpiti nella roccia e i conci di tufo riccamente decorati con motivi floreali, ascrivibili al XII-XIII secolo, che probabilmente appartenevano all'originario portale di ingresso della cripta. Le decorazioni pittoriche che sono venute alla luce durante i lavori di restauro denunciano le differenti correnti culturali non solo sotto il profilo artistico, ma anche iconografico: ai caratteri delle figure religiose, due-trecenteschi nella Santa Sofia sovrastata da tracce di un S. Vito, e nel Santo, non identificabile, presenti nell'area della primitiva chiesa, cinquecenteschi nelle tracce del Cristo che decorava il catino absidale della navata centrale del primo ampliamento, fanno riscontro la raffigurazione di soggetti umani esistente sulla parete rocciosa di questa navata che sono da inquadrare in ambito culturale quattro-cinquecentesco, riconducibili a qualche evento particolare legato ai Cavalieri.

Autore: Cartello affisso nei pressi

 

[ Home ]  [Scrivici]