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Chiesa Matrice Santa Maria Maggiore

Chiesa Matrice Santa Maria Maggiore

Fonti storiche fanno risalire la costruzione della Chiesa Madre al V secolo d.C., eretta su preesistenti edifici bizantini e normanni. Oggetto di numerose modifiche e arricchimenti, presenta un impianto a croce latina a tre navate. Nel 1051, come risulta da una iscrizione apparsa dalle scialbature dell'arcosolio del presbiterio durante i restauri, divenne Basilica Pontificia aggregata alla Basilica romana dei SS. Pietro e Paolo, sotto il papa San Leone IX. Proprio qui nel 1128, durante le Crociate, papa Onorio II predicò a favore delle guerre sante spingendo i fedeli a parteciparvi. Per cinquecento anni, fino al 1534, in seguito alla disputa tra Matera e Acerenza, fu Cattedrale e sede vescovile. Il massimo splendore fu raggiunto nel' `700 a seguito di acquisizioni di opere pregiate e di notevole interesse artistico. Sul lato sinistro del tempio sorge un campanile, datato al 1533, di stile romanico a tre ordini con altorilievi raffiguranti la Madonna col Bambino, SS. Pietro e Paolo, Sant'Emilio e S. Michele, e un marcapiano decorato con protomi umani e animali. All'interno della Chiesa Madre si accede attraverso un portale romanico-gotico del XIII secolo, in pietra intagliata, dell'artista Nicola da Melissano e un piccolo portale in stile barocco con scultura lapidea raffigurante la -Deposizione-, opera di G. Persio. Alle spalle dell'altare maggiore, sulla parete frontale è collocata una preziosa tela raffigurante la Madonna Assunta in Cielo, datata 1580, di A. Fracanzano. Sulla parete a sinistra dell'altare si trova la Madonna con Bambino in Gloria e i SS. Eligio e Carlo Borromeo, dipinto su tela di A. Fracanzano. Sul lato opposto la tela raffigurante l'Annunciazione, di V. A. Conversi. Altre opere di notevole pregio sono presenti all'interno della chiesa, come una Madonna con Bambino e i SS. Bartolomeo e Martino di P. A. Ferro, una Madonna del Rosario, dipinto su tela di G. Todisco, pittore lucano, una Via Crucis di D. S. Oliva, ed un dossale smembrato di G. Persio. Opera di riconosciuta pregevolezza è il polittico di Cima da Conegliano, collocato sul secondo altare della cappella di destra, datato 1499. L'opera, composta da diciotto tavole che dovevano ornare il coro della chiesa madre, fu acquistato da don Marcantonio Mazzoni nel 1598. Smembrato, fu ricomposto nel 1782 dai Baroni del Pozzo di Miglionico, che vi aggiunsero l'attuale cornice e, in basso a destra, lo stemma di famiglia. Molto interessante è anche un Crocifisso ligneo del 1529. Di notevole pregio è il grande organo a doppio canto firmus del 1596, collocato sulla cantoria a destra del presbiterio, racchiuso in una cassa lignea dipinta e decorata a mano.

Autore: Cartello esposto nei pressi della chiesa

 

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