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DIFESA S. BIAGIO - SINTESI DI AMBIENTE MEDITERRANEO DA SALVARE

Nell'area dell'intero territorio regionale sono state segnalate tre aree importanti dal punto vegetazionale e quasi tutte nel territorio potentino. Mentre dette aree sono quasi sempre caratterizzate da boschi di faggio e cerro.
Non bisogna dimenticare però che la Basilicata dal punto di vista forestale non è identificata soltanto con formazioni boschive tipiche dei rilievi appenninici ma presenta evidenti tracce di associazioni marcatamente mediterranee caratterizzate da boschi di leccio, pino d'Aleppo e "macchia" nelle sue varie forme ed espressioni.
Sarebbe necessario, quindi, andare ad individuare quelli che oggi chiameremmo relitti dell'antica e florida vegetazione mediterranea e nello stesso tempo iniziare un discorso che porti poi alla conservazione valorizzazione corretta di questo patrimonio naturalistico che è attualmente oggetto di progressivo degrado per fattori diversi.
Una di queste aree meritevoli di conservazione è senz'altro la Difesa S, Biagio, demanio pubblico ricadente in agro del comune di Montescaglioso: la sua estensione è di circa 700 ettari e dista dal Mar Jonio circa 20 Km. La sua discreta conservazione fino a pochi anni fa è stata sicuramente un caso fortuito, dipendente dalla morfologia del territorio. Lo sfruttamento agricolo, infatti, non è stato possibile per la presenza di larghe e profonde incisioni, in alcuni punti con valori di pendenza molto alti, che corrono in direzione della costa e quindi perpendicolari ad antichi terrazzi marini. Queste particolarità, insieme alla costituzione sabbio e ghiaiosa del terreno in buona parte dell'area, hanno impedito lo sfruttamento di questo territorio dai punto di vista agricolo permettendo così alla flora e alla fauna di trovarvi un habitat ideale per la loro vita.
Il quadro vegetazionale della Difesa S. Biagio mostra la presenza di quasi tutte le associazioni florìstiche dell'area mediterraneo e perciò rappresenta un elemento di sintesi espressiva rispetto a quello che doveva essere lo status ecologico dell'antica e impenetrabile comunità vegetale delle zane prospicienti verso il mare.
È ancora presente un bosco di leccio che in alcuni punti si estende, quasi puro, per oltre 50 ettari mentre molti altri nuclei minori sono diffusi in buona parte dell'area costituendo così una testimonianza tangibile della distribuzione di questa quercia in tempi non molto remoti.
Una pineta spontanea di pino d'Aleppo caratterizza ancora questo territorio e spesso gli conferisce un suggestivo aspetto quando si abbarbica, con individui dalle forme caratteristicamente contorte, sulle ripide e friabili pareti della "Lama dell'Inferno".
Un'altra presenza di gran pregio è rappresentata dall'olivastro, distribuito su oltre il 70% dell'area ed importante indicatore dell'orizzonte climatico più caldo dell'Oleo-ceration.
Per il resto la Difesa S. Biagio è caratterizzata da numerose specie delle formazioni a "macchia" e a "ganga" variamente inserite nel contesto generale della vegetazione,
Un censimento floristico dell'intero territorio è già stato iniziato da qualche mese e sta portando un notevole contributo alla conoscenza più approfondita di quest'area mai studiata finora.
La flora della Difesa S. Biagio conferisce nel suo Insieme un aspetto veramente unico a tutto li paesaggio in cui essa è presente e riesce a regalare sensazioni piacevoli non solo perla vista ma anche per l'olfatto quando a primavera l'aria si impregna di miriade di svariatissimi e forti profumi che rendono questo ambiente molto caratteristico per forme, colori e odori.
Un breve accenno va fatto anche per gli aspetti faunistici di questo territorio. A tal proposito basterebbe dire che, grazie alle diverse particolarità geomorfologiche e vegetazionali, sulla Difesa S. Biagio hanno trovato rifugio molte specie animali, spesso oggetto di bracconaggio, anche abbastanza rare.
Molti sono ad esempio gli uccelli rapaci estivanti, svernanti o di passo migratorio; tra essi citiamo il nibbio reale, nibbio bruno, poiana, gheppio, grillaio, lodolaio, biancone, albanella reale. È stato anche osservato una sola volta un capovaccaio volteggiante sulla macchia bassa della Difesa.
Tra gli altri uccelli si segnalano alcune specie interessanti: gruccione, ghiandaia marina, ghiandaia comune, averla cinerina, corvo imperiale, upupa.
Tra i mammiferi più grossi e rappresentativi si citano; volpe, istrice, tasso, faina e donnola.
Moltissimi sono i rettili, almeno dal punto di vista dell'abbondanza intraspecifica, per via della integrità ecologica dell'area; ciò è desumibile anche dal numero consistente di specie predatrici ed in particolare del biancone, unica aquila serpentaria d'Europa. Tra le diverse specie di rettili è abbastanza facile incontrare soprattutto cervoni, blocchi, vipere, ramarri e lucertole.
La Difesa S. Biagío, dunque, pur nella sua modesta estensione sintetizza buona parte delle espressioni floristiche e faunistiche del bacino del Mediterraneo costituendo perciò un elemento paesaggistico e naturalistico estremamente importante e sicuramente meritevole di conservazione.


tratto da "BASILICATA REGIONE Notizie, 1989

Autore: Testo di Matteo Visceglia

 

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