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GLI AFFRESCHI DELLA CAPPELLA DEL CROCIFISSO A TRICARICO

In the church of Santa Chiara to Tricarico there is a chapel, next to the nave, consecrated to Christ Crucified. As walls and vault are decorated with frescoes made by a mannerist local painter Pietro Antonio Ferro, in 1611. These peintures, characterized by episodes of Christ and Virgin's life, images of Evangelists, apostles and Franciscan Saints draw inspiration from the engravings of such famous mannerist artists as Federico Barocci, Egidio Sadeler, A. Salimbeni, Giulio Clovio and F. Vanni, working in Italy in the second half of XVI century.

La cappella del Crocifisso è costituita da un vano dalla pianta quadrangolare coperto da una volta a botte unghiata, attiguo alla navata della Chiesa di S. Chiara a Tricarico.
Vi si possono ancora ammirare gli affreschi del ciclo ultimato da Pietro Antonio Ferro nel 1611 quando era badessa suor Eleonora Damiani, procuratore delle clarisse Pompeo Corsuto e vescovo della diocesi di Tricarico Settimio De Robertis.
Alla sua realizzazione concorsero il cappellano, il vicario della diocesi e le suore appartenenti alle famiglie più agiate di Tricarico e di altri centri.
Scene della vita di Cristo e della Vergine si alternano a ritratti e figure di Evangelisti, di Apostoli, di santi e sante dell'ordine francescano per soddisfare le esigenze devozionali dei committenti che intesero abbinare il proprio nome e cognome alle singole raffigurazioni.

LA VOLTA

Nella volta a cupola ribassata, in uno spazio ovale con bordura a ovuli, è raffigurata al centro la Trinità: il Padre e il Figlio sono assisi tra le nubi con lo Spirito Santo in mezzo sotto forma di colomba. Ai lati compaiono testine alate di cherubini.
Nei tondi più grandi, con bordura a serto di foglie, sul lato nord sono S. Pietro (1), raffigurato con barba e capelli bianchi, con i tradizionali attributi, mantello color giallo dorato su tunica bianca e, in un tondo più piccolo S. Lucia. Nel tondo più grande è S. Paolo (2) con la spada e il libro in mano, tunica grigia coperta da un mantello color rosa e in un riquadro la figura femminile di una clarissa affiancata in un medaglione dal probabile stemma della badessa protempore. Sul lato sud sono Tobiolo e l'Angelo (3) nel tondo più grande cui segue, in un tondo piccolo su fondo scuro, la figura di S. Bernardo; nel tondo più grande è San Michele Arcangelo (4) elmo in testa, spada nella mano sinistra e bilancia in quella destra, mantellino svolazzante con tonalità varianti dal giallo al rosa e corpetto che sfuma sul giallo. Nel tondo più piccolo appare S. Onofrio orante, dai capelli lunghi che ricadono lungo il corpo per coprirne le nudità.
In riquadri dalle forme irregolari nelle reni della volta sul lato est sono: S. Dídaco (5) orante, che snocciola il rosario innanzi al Crocifisso, S. Caterina da Siena, probabilmente affrescata da aiuti della bottega del Ferro (6), con corona di spine sul capo e Gesù che le prende il cuore; la Madonna del Latte con il Bambino, mantello grigio chiaro e vestito rosato, con un piccolo riquadro, in alto a destra, in cui un angelo dal cielo versa da una anfora acqua su una città in fiamme. Sul lato ovest, sempre nelle reni della volta, si susseguono: la Madonna con il Bambino e S. Anna (8). Quest'ultima, vista di profilo, ha un vestito chiaro e il mantello giallo dorato. La Madonna, abito grigio scuro, ha in braccio il Bambino che veste una piccola tunica bianca. Seguono poi S. Filippo aureolato, mantello sul verde e tunica marrone, che regge nella mano sinistra un pesce e con la destra la Croce da cui pende una rete; segue la Vestizione di S. Chiara (9) con S. Francesco che le taglia i capelli.
Sopra il pilastro della parete è S. Matteo aureolato, mano sinistra sulla spada, tunica bianca e mantello rosato.

PARETE EST

Sulla parete est, scompartita con foglie a spirale, sono due lunette con le rispettive vele.
Nella prima lunetta, con parete tagliata dall'attuale porta d'ingresso, è raffigurata, in alto al centro, la scena della Vísítazione (10), tratta dalle incisioni del Barocci documentando il puntuale aggiornamento del Ferro. Nell'unico riquadro leggibile di sinistra, in un tondo è S. Antonio di Padova con il giglio.
Nel tondo centrale della vela soprastante la prima lunetta sono raffigurati, entrambi con la spada e la palma del martirio, i Santi Giovanni e Paolo (11) e, in un riquadro a destra la figura di S. Elisabetta d'Ungheria, mentre illeggibile risulta quella di sinistra (S. Biagio?).
Nel registro inferiore, in basso a sinistra è affrescato il Martirio di S. Giacomo (12) e a destra una Santa con la corona e la palma del martirio (forse S. Caterina d Alessandria).
Sul pilastro posto tra la prima e seconda lunetta, delimitata da fasce a festoni di fiori e girali fogliati, è la Madonna che legge un libro, corona sul capo, manto azzurro e vestito rosa, sicuramente eseguita da aiuti del Ferro in una fase successiva. Lo rivelano le allusioni, nella iscrizione (13) del piedritto, all'assenza da Tricarico del vescovo P. A. Carafa, nunzio apostolico in Germania.
Nella vela sovrastante la seconda lunetta è raffigurata con tocchi delicati e teneri La Maddalena, che reca la supplica (14) del Ferro al Signore "pro eo et suis". E probabilmente implicito in tale espressione il riferimento alla figlia, monaca nello stesso convento. Nel medaglione sottostante è l'iscrizione (15) riguardante l'attribuzione e la data di realizzazione del ciclo pittorico.
Sull'intradosso della lunetta compare la raffigurazione del Volto Santo e degli strumenti della Passione.
Sulla parete aggettante, a sinistra è S. Marta (16); al centro della lunetta incassata il Trasporto di Cristo al sepolcro (17) si ispira ad un'incisione di Egidio Sadeler. Sotto, in una cornice a losanga, è S. Agnese incoronata da un angelo.

PARETE NORD

Sulla parete del lato nord, tagliata da due porte e da una grata con portellina, è raffigurata al centro l'Annunciazione (18), anche questa ispirata all'opera del Barocci divulgata attraverso incisioni. All'interno di una stanza delimitata prospetticamente sullo sfondo da una finestra l'angelo con il giglio, simbolo di purezza, si inginocchia innanzi alla Madonna in abiti d'epoca, con un manto grigio scuro. A sinistra è la Madonna col Bambino incoronata da due angeli (19) ricoperta da un manto grigio scuro, su cui sgambetta il Bambino con la piccola tunica dorata, lo sguardo rivolto agli astanti. A destra è affrescata la Madonna col Bambino benedicente (20), che regge nella mano sinistra il globo crucifero.
Nel registro inferiore, in basso a sinistra è S. Leonardo, libro aperto in mano e pazienza che pende sull'abito monacale. Dopo la scritta centrale "SILENTIVM", un invito alla meditazione e al dialogo con Dio, a destra l'Ecce Homo trascrive da incisioni l'analoga opera di A. Salimbeni.

PARETE OVEST

Tre lunette con le rispettive vele soprastanti dividono la parete del lato ovest, ove lo spazio centrale di una lunetta è attualmente occupato da una finestra.
Nella prima lunetta posta a sinistra l'Adorazione dei Magi (21) rinvia all'opera di Giulio Clovio divulgata attraverso incisioni nella seconda metà del Cinquecento; nella vela soprastante in un tondo è S. Girolamo nella grotta di romitaggio.
Sul pilastro tra la prima e la seconda lunetta (occupata dalla finestra), in una losanga è raffigurato S. Donato (22), con abito vescovile, sicuramente affrescato da un modesto pittore locale in una fase successiva.
Nella vela della seconda lunetta, in un grande tondo, è S. Agostino (23) con bastone, tiara e mantello vescovile verde nel risvolto interno; nell'intradosso compare la Visione di S. Eustachío (24).
Sul piedritto del pilastro, tra la seconda e la terza lunetta, è un Angelo (25) che regge la croce, con un'iscrizione nel cartiglio.
Nella vela che sovrasta la terza lunetta sono: nel tondo grande S. Carlo Borromeo (26) aureolato ed orante innanzi ad un piccolo Crocifisso sull'altare; in altri due piccoli tondi dell'intradosso, a sinistra è: S. Erasmo, abito vescovile e tiara, braccia e mani aperte con bastone; a destra S. Bernardino stringe nella mano destra il Crocifisso, indicando l'eucarestia con la mano del cuore e, in un riquadro, le figure dei Santi Cosma e Damiano.
La scena della terza lunetta raffigurante la Decollazione del Battista (27) replica quella eseguita su tela dal Ferro alcuni anni prima per la chiesa di S. Francesco a Pietrapertosa.

PARETE SUD

Sulla lunetta della parete sud della cappella, divisa in scomparti da fasce a greca, a volute, a girale, in alto al centro, la scena, in parte mutila, dell'Adorazione dei Pastori è tratta da incisioni che divulgano l'analoga opera di Giulio Clovio. A sinistra è l'apostolo S. Tommaso (28), tunica grigia e mantello marrone chiaro e a destra S. Margherita (29) aureolata, abito color rosa, palma del martirio nella mano destra.
Nel registro inferiore è la raffigurazione, in parte mutila per l'inserzione di una acquasantiera, del Martirio di S. Agata, anch'essa tratta da incisioni tratte dall'analoga opera di Giulio Clovio. Seguono la Madonna dell'Olivo (30) con i due angeli che l'incoronano tratti da Michelangelo e, dopo la teca di legno dipinto, la Crocifissione (31) dovuta a incisioni dell'opera di F. Vanni.
La teca contiene il Crocifisso ligneo (32), opera di un ignoto intagliatore meridionale del sec. XVII (richiama le opere di Frate Umile da Petralia presenti in numerose chiese francescane). La croce è inchiodata alla cornice lignea e occulta le cinque formelle su cui sono dipinti in alto i misteri dolorosi. Nelle cinque formelle di destra e di sinistra sono dipinti, rispettivamente, i misteri gaudiosi e quelli gloriosi mentre nella formella centrale in basso è il Martirio di S. Erasmo con i due militi. Richiama un'analoga raffigurazione del Ferro presente a Tricarico.

Note

1 S. Pietro: F.C. MARIVS MAZZONVS CANONICVS ET CAPPELLANVS;
2 S. Paolo: F. F. S. BEATRIX INGHANNOLO;
3 Tobiolo e l'Angelo: FT. S. REBECCA CAMPILONGO;
4 S. Michele Arcangelo: HOC OPVS F.F. S. BEATRICE CAPOCCIA;
5 S. Didaco (o S. Diego d'AIcalà): S. CLERIA CASTELLANI F.C.;
6 S. Caterina da Siena: EFFIGEM FECIT GABRIEL HANC GIOCOLVS VNAM;
7 Madonna del Latte col Bambino: S. VITTORIA CASTELLANI F.C.;
8 Madonna con il Bambino e S. Anna: CLAVDIVS TVCIVS U.I.D. VICARIVS F.C.;
9 Vestizione S. Chiara: F.C. CLAVDIA/ TUCIO./ ET S. MARGHERITA FALCONE;
10 Visitazione: F.F. S. POTENCIANA CALVO;
11 Santi Giovanni e Paolo: AGOSTINA BALDASSARRO;
12 Martirio di S. Giacomo: F.F. S. SABELLA/RONCA;
13 Madonna leggente (epigrafe sottostante): ABB.s IVLIVS GVARNACCIA PROTS.s AD HOC (---)/ VIC ET OB ABSENTIA ILLI D.NI P(---)R AL(---)/ CAR(A)FE TRIC. EPI(SCOPVS), ET IN INF.ri GER(---)/ NVNTYe OFFy(CIA)LIS GENERALIS, SVI (---)/ GVBERNI ANNO VI FIERI OVRA (VITI;
14 Ut intercedat ad Dominum pro eo et suis Petrus Antonius Ferrus fecit;
15 ANNO INCARNATIONIS D.N.I.C./ 1611./ EPISCOPATVS SEPTIMII De ROBERTIS/ SECvNDO. ABBATISSATVS ELEONORAE DAMIANE/ SECvNDO. POMPEO CORSVTO PROCvRATORE/ PETRO ANT.O FERRO PITTORE./ Hec extiterunt omnia;
16 S. Marta: FIERI/ CVRAVIT/ S. CASSANDRA TOPATIO;
17 Trasporto di Cristo al Sepolcro: S. ANTONIA DE MAVRO ET SOR./ IVLIA PRINCIPE F.C.;
18 Annunciazione: S. BEATRIX DE DESIO F.C.;
19 Madonna col Bambino incoronata da due angeli: F.C. S. GISOTTA MARTINO;
20 Madonna col Bambino benedicente: S. M.A. DE/ LUTTOI;
21 Adorazione dei Magi: F.C. S. ANNA RONCA ET/ S. CORNELIA/ PVTIGNANO;
22 S. Donato: S. BEATRICE PVTIGNANO F.C.;
23 S. Agostino: F.C. S. ROSA SARACINO;
24 Visione di S. Eustachio: S. BEATRIX de/ DESIO/ F.C.;
25 Nel cartiglio: ECCE AGNVS DEI;
26 S. Carlo Borromeo: F. CVRAVIT S. PORTIA DE MAVRO. Nel tondo l'iscrizione: S. CAROLVS B./ ARCHIEP. MEDI./ CAN. A 16(---)0;
27 Decollazione del Battista: F.C. ISABELLA CORSVTO/ ET S. LVCRETIA DE PAVLO
28 S. Tommaso: S. PORTIA DIALECTA ET;
29 S. Margherita: S. MADALENA FERRO F.C.;
30 Madonna dell'Olivo: S./ VITTORIA/ GRILLO F.C.; nel cartiglio che scorre sull'arbusto di olivo: QVASI OLIVA SPECIOSA IN CAMPIS;
31 Crocifissione: S. CORNELIA/ TORTAMANO/ F.C.
32 AI posto del Crocifisso ligneo doveva esserci un dipinto (su tela o tavola) raffigurante la Madonna del Rosario, commissionato dalla badessa Giulia Revertera nel 1689. Sul finire del set. XVII, probabilmente nel 1696, venne ricavata una nicchia nella parete per inserirvi l'altare e il Crocifisso che ora noma la cappella.

Bibliografia

A. GRELLE IUSCO (a cura di), Arte in Basilicata. Rinvenimenti e restauri, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Basilicata Matera, De Luca ed., Roma 1981.
C. MUSCOLINO, Tricarico (Mi)- S. Chiara, Cappella del Crocifisso. Affreschi (scheda 109), in AA.VV., Insediamenti francescani in Basilicata. Un repertorio per la conoscenza, tutela e valorizzazione, voi. II, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Basilicata editrice, Matera 1988.
C. BISCAGLIA, S. LAURIA, Tricarico. Storia. Arte. Architettura, edizioni 129, Matera 1993.
N. BARBONE PUGLIESE, Pietro Antonio Ferro: cultura figurativa tridentina fra centro e periferia, Napoli Nobilissima, voi. XXXV, fast. V-VI, settembre-dicembre 1996.
G. SETTEMBRINO, Pietro Antonio Ferro: da editore a pittore della controriforma, Basilicata Regione Notizie, n. 5 1977, pp. 105-108.


tratto da "BASILICATA REGIONE Notizie, 1999"

Autore: Giuseppe Settembrino

 

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