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IL CASTELLO DI IRSINA (antica Montepeloso)

Irsina era conosciuta, nel Medioevo, con l’antico nome di Montepeloso, un antico villaggio situato sul Monte Irsi, dove sorgono alcuni ruderi.
Di questo castello altro non si sa che fu fatto erigere da Federico II. Oggi non esiste che una piccola torre, presso Porta Arenacea e dalla parte opposta di detta porta dovette esserci un'altra torre, considerato che il luogo ancora viene denominato “la Torretta”.
È certo che una tradizione riferisce che il castello di Irsina fu donato da Federico II a S. Francesco d’Assisi, il quale, giunto a Montepeloso, vi inaugurò un comodo convento che fu, poi, condotto a termine dai suoi seguaci.
Fu sempre sede di un ricco convento, nonostante la notizia che durante il regno degli Angioini si fosse tentato di scacciarne i frati, che si erano mantenuti fedeli agli Svevi.

In un antico manoscritto si legge delle lotte sostenute dai francescani, i quali, aiutati dai contadini, fecero del loro castello una rocca imprendibile, nella quale per altro trattenevano i prigionieri importanti in attesa che fosse loro pagato il riscatto.
La sicurezza del castello divenne così famosa che molti signorotti locali vi facevano custodire sia i propri tesori sia i nemici pericolosi fatti prigionieri, dopo aver versato ai frati delle somme pattuite. Il manoscritto parla quindi di straordinarie quantità di oro e di argento accumulate nel castello di Irsina; ciò può essere anche vero, se si pensa che bande organizzate di briganti lo assalivano spesso, però sempre senza alcun risultato positivo; evidentemente o i tesori erano una favola o i frati sapevano ben nasconderli.
Purtroppo nessuna delle due ipotesi può essere confermata; tuttavia la tradizione sembra dar fede alla seconda: che così erano pronti a giurarlo, fino a qualche tempo fa, i vecchietti del luogo, i quali recitavano pure una specie di filastrocca. che suonava più o meno cosi:
A Montepeloso, nel grande castello, ci stava un tesoro assai bello.
Era il tesoro di Santo Francesco dai frati sempre tenuto a lo fresco.
Rubini, topazi e acquamarine stavano tutti nelle cantine.
A Montepeloso, nel grande castello ci stava un tesoro assai bello.
O mio signore, cerca e trovi, scava la terra, sradica i rovi: rubini topazi acquamarine, mucchi ne stanno nelle cantine.
E quando il tesoro tu troverai, ricco e felice per sempre vivrai.

Autore: P. Rescio

 

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