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MATERA

Matera, capoluogo di provincia, vi stupirà per l’eccezionalità della sua offerta fatta di storia, di arte, di cultura e di sapienza popolare. In questa straordinaria città è possibile ricostruire la vita stessa dell’uomo, dall’età della pietra ai nostri giorni, senza soluzione di continuità, come testimoniano i villaggi trincerati dell’altopiano murgico e il ricco materiale archeologico conservato nel Museo Nazionale D. Ridola. E’ la città dei “Sassi”, i suoi antichi rioni dal fascino arcaico, esempio di struttura urbana unica al mondo, dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
E’ la città delle cento e più chiese rupestri, molte delle quali mostrano ancora suggestivi affreschi di ispirazione latina e bizantina, frutto di un’arte religiosa che trovò la propria forza nel misticismo dei monaci romiti. Vi stupiranno, altresì, i comuni della provincia di Matera, i caratteristici centri storici, le antiche pietre che qui raccontano la fatica e il sacrificio, le tradizioni e i riti popolari, le feste religiose, l’ospitalità semplice e genuina, la buona e saporosa cucina.

Vi stupirà tutto il territorio; dal fascino della natura primigenia allo splendore degli arenili finissimi della costa jonica; dalla suggestione delle gravine e dei cenobi ai calanchi infuocati.

Matera (alt. m. 401 s.m.) porta i segni inconfondibili della storia e della preistoria. Si pensa che sia stato il rifugio delle popolazioni fuggiasche di Metaponto e di Eraclea sin dall’epoca delle guerre puniche. Il suo nome, quindi, sarebbe derivato dalla fusione delle iniziali delle citate località (Met - Era), altrimenti potrebbe derivare da “Mata’, assai più comune, che significa “cumulo di rocce”.

La storia della città che secondo alcuni, come parte dell’Apulia, sarebbe stata edificata da Metello (console romano) nel 251 a.C. chiamandola Matheola, ha dei dati di riscontro a partire dal IX secolo.

La successione dei dominatori passò in seguito ai Tramontano, per investitura di Ferdinando d’Aragona, e il Conte Giovanni Carlo Tramontano pagò col sangue la sua crudeltà verso i contadini, durante una sommossa popolare. Era il 29 dicembre 1514.

Matera fu capoluogo di Regione dal 663 al 1806, quando Giuseppe Bonaparte trasferì la competenza prestigiosa alla città di Potenza.

E’ sede arcivescovile e vanta l’importante Cattedrale del secolo XIII nonché le antiche chiese di S. Domenico, S. Giovanni Battista, S. Francesco d’Assisi, Santa Chiara, Purgatorio, S. Francesco da Paola ed altre, tutte di pregevole fattura, negli stili delle epoche cui si riferiscono. E’ capoluogo di provincia dal 6 dicembre 1926.

I “Sassi”, suoi antichi rioni, assieme al prospiciente altopiano murgico, oggi fanno parte della Lista dell’Unesco quali beni culturali ritenuti di importanza fondamentale per tutta l’umanità.

La particolare natura e conformazione del suolo e dell’altopiano murgico materano favorì l’espandersi, in epoca che va dall’VIlI al XIII secolo d.C., di quell’intenso movimento monastico che nelle antiche case/grotte trovò le condizioni ideali per formare cenobi e chiese rupestri secondo schemi dei paesi d’origine. In agro di Matera se ne contano oltre 130, alcune esclusivamente ipogee, altre con la parte scavata integrata con una costruzione all’esterno, a testimonianza di civiltà monastiche latine e greco/bizantine che in Matera segnarono nei secoli un importante punto di confluenza.



Il Castello “Tramontano “(sec. XVI).

Fatto costruire dal Conte Giovanni Carlo Tramontano a partire dall’anno 1501 per abitarlo e sentirsi più al sicuro. Doveva essere il Castello gemello del Castelnuovo di Napoli, ma non poté essere ultimato perché il Conte fu ucciso in una sollevazione popolare della città il 29 dicenmbre 1514.



La Basilica Cattedrale si erge sull’altura a Cavaliere dei due Sassi, dov’era anticamente la Chiesa di Sant’Eustachio. E’ di mirabile stile romanico - pugliese con frontoni incastonati sugli altari, provenienti dai templi caduti di Metaponto. Gli affreschi sono di scuola napoletana. E’ di grande interesse il Presepe in Pietra lavorata e decorata dallo scultore Altobello Persio di Montescaglioso. (1534).

L'arcivescovo Andrea ne avviò la costruzione nel 1230 che terminò nel 1270.

A tre navate, il Duomo di Matera è sintesi di arte e di fede. L'arte, come massima espressione delle capacità umane; la fede, come impegno a sfidare i secoli per ciò che rappresenta.



Museo Nazionale "D. Ridola"

E’ intitolato al nome del suo fondatore, il lucano di Ferrandina, Domenico Ridola, medico e archeologo di fama europea, morto nel 1932. Ridola esplorò il sottosuolo materano, specialmente la zona di Timmari e scoprì grandi tesori archeologici (oggetti preistorici in pietra levigata, sarcofaghi con vasellame istoriato e lagrimatoi, statue, armi primordiali, collane, monete, ecc.). Oggi, in locali ampliati e denominati secondo le località di provenienza dei reperti, sono esposti nel Museo che egli fondò nel 1910 e che donò allo Stato.



Folklore - 2 Luglio "Festa della Bruna"

Il Pontefice Urbano VI, già vescovo di Matera, istituì il 2 luglio 1389 la festa della Visitazione della SS. Vergine. Forse proprio per ricordare tale evento i materani fissarono al 2 luglio la Festa della Bruna, che vanta antichissime origini. Il suo programma è intenso e spettacolare. La “Processione dei pastori”, che ha inizio all’alba, la “Cavalcata” in costume, il “Carro Trionfale”, opera in cartapesta realizzata da artisti locali, sono la caratteristica principale della festa, che segna il suo culmine quando una grande folla esultante, tra cui molti stranieri, assalta il Carro e lo distrugge. Fantasmagorici fuochi pirotecnici illuminano la Murgia e chiudono la giornata.


da: A.P.T. Basilicata

Autore: g. Matarazzo - E. Mauro

 

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