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ETICA E ESTETICA - PATRIMONIO MONUMENTALE E QUALITA' DEL PROGETTO

Il crescente interesse per la valorizzazione del patrimonio monumentale e ambientale e la necessità di promuoverne la conoscenza sono al centro di un intenso processo culturale che, attraverso una propria Weltanschauung, una visione dell'esistenza, legata ad una forma di Nuovo Umanesimo, si basa sul rispetto delle tradizioni e sulla riaffermazione dell'identità autoctona.
In tal senso l'Ufficio Opere Pubbliche e Difesa del Suolo del Dipartimento Assetto del Territorio, ha avviato, alcuni anni fa, un ampio programma di valorizzazione dei beni monumentali e di riqualificazione ambientale, proseguito attualmente dal Dipartimento Attività Produttive e Politiche dell'Impresa, grazie al sostegno dell'assessore Rocco Vita e del Dirigente Generale Cecilia Salvia, in modo da conferire alla Regione un ruolo guida nel processo di pianificazione degli interventi attraverso la definizione di criteri, modelli e invarianti mutuati dal patrimonio storico volti a determinare una ricomposizione qualificata dell'immagine territoriale.
Il riferimento continuo alla Storia, intesa come narrazione di modelli, non da imitare pedissequamente, ma da reinterpretare coerentemente in sintonia allo Zeitgeist, lo Spirito del Tempo, pone al centro di ogni scelta l'Essere, di cui quasi sempre ci si è dimenticati, e che invece deve diventare protagonista assoluto nelle scelte di programmazione in quanto come riporta, anche, la Banca Mondiale, rappresenta il vero social capitai, capitale sociale.
L'Essere, grazie al simbolo (dal greco sym ballein, mettere assieme), salda il finito con l’infinito, stabilisce legami indissolubili con il suo ambiente manifestando, con sempre maggiore forza, l'esigenza di riappropriarsi del significato delle cose, con un atteggiamento pervaso dal pathos necessario per il soddisfacimento dei bisogni esistenziali e il raggiungimento del benessere, ovvero della felicità, che Aristotele, nell'Etica Nicomachea, definisce il fine supremo dell'esistenza.
La possibilità che la Basilicata ha di raggiungere questi obiettivi dipende essenzialmente dalla capacità dei suoi abitanti di avere sempre più spazi per esprimersi e diventare, così, riferimento costante nella pianificazione territoriale, riappropriandosi della consapevolezza delle proprie potenzialità, sostenuti in questo dalla solidità dell'enorme patrimonio storico, artistico e ambientale che, nonostante sia spesso paradossalmente ignorato, costituisce un tesoro di inestimabile valore in quanto rappresenta la tradizione, il carattere intimo e la storia stessa della Regione.
In questa direzione si inserisce un piano operativo predisposto dall'Ufficio Turismo del Dipartimento Attività Produttive, diretto dall'ing. Lorenzo Affinito, che delinea nuove forme di interpretazione in grado di avvolgere l'osservatore fruitore, in una profonda dimensione emotiva, ludica e creativa, esaltando sia la plastica e la stilistica delle opere d'arte, sia i profumi, i colori, il nitore atmosferico del paesaggio, nella narrazione poetica della più profonda espressione dell'Essere.
Si tratta, dunque, di ri/velare, rendere visibili i siti monumentali e ambientali e di individuare nuove azioni di indirizzo programmatico con alcuni interventi specifici, come:
la realizzazione di impianti di illuminazione scenografica
la predisposizione di un'apposita segnaletica con pannelli didattici
l'installazione di teche informative con monitor "touch screen"
l'utilizzazione di audio guide
la realizzazione di un progetto editoriale per la promozione della conoscenza del patrimonio culturale storico, moderno e contemporaneo
l'istituzione di un sito internet sul patrimonio storico, artistico e paesaggistico della Regione
la costituzione di un Polo Periferico Regionale per la Catalogazione e la Carta del Rischio dei beni culturali
la realizzazione di un Progetto Operativo Nazionale per l'assistenza tecnica per il miglioramento del processo di programmazione e della qualità progettuale degli interventi previsti nel programma 2000-2006 nel settore dei beni e delle attività culturali.
Inoltre, gli studi recenti hanno evidenziato una specificità propria della cultura autoctona suscitando un notevole interesse dovuto proprio alla grande abilità degli artisti e dei maestri costruttori Lucani che, fin dall'antichità, hanno saputo reinterpretare i modelli linguistici e stilistici, giungendo a soluzioni formali fortemente definite da un radicamento indissolubile alla propria terra, riuscendo a plasmare le loro opere in funzione del carattere umile ma dignitoso, introverso ma deciso, sobrio ma elegante delle popolazioni locali, riscrivendone la storia tramite un linguaggio che consente di "leggere" il preziosissimo codice genetico negli innumerevoli monumenti che ancor oggi è possibile ammirare, nonostante il diffuso stato di deplorevole abbandono.
Pertanto diffondere la conoscenza del patrimonio culturale con adeguati strumenti divulgativi e potenziare le attività di valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali e di promozione della dualità del progetto appare fondamentale per poter rafforzare il senso civico e il legame di appartenenza, affinare il gusto estetico, veicolare nuovi impulsi creativi, rinvigorire i processi economici, creare nuova occupazione.
Del resto il consiglio dell'Unione Europea, un anno fa, ha approvato la risoluzione sulla “Qualità architettonica" incoraggiando gli stati membri a utilizzare i fondi strutturali per progetti di qualità, attraverso politiche esemplari che, partendo dalla promozione della conoscenza del patrimonio monumentale, favoriscano la diffusione delle buone prassi per il raggiungimento di un livello qualitativo sempre più elevato.
Di seguito vengono riportati gli approfondimenti relativi ad alcune emergenze monumentali e ad interventi realizzati nel settore del restauro, della riqualificazione urbana e della progettazione architettonica, (i cui progetti sono stati redatti in qualità di responsabile dell'Unità Operativa Edilizia di Culto e Analisi Storico Ambientale Paesaggistica della Regione Basilicata e dell'Unità Operativa Assetto del Territorio dell'ERGAL), un ringraziamento particolare va al personale della Regione e a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione delle opere di seguito presentate. Si propone, così, la traccia per un progetto divulgativo che, partendo da analisi storico-critiche, vuole offrire chiavi di lettura immediata per meglio comprendere la ricchezza inestimabile di un patrimonio artistico che già esiste e che chiede solo di essere valorizzato, utilizzando la stessa forza simbolica dell'arte, espressione sublime, certezza granitica, riflesso adamantino, bellezza sempiterna, capace di far vibrare le corde più profonde dell'anima e, nel contempo, di irradiare il valore etico dell'esistenza che, così, diventa, essa stessa, opera d'arte.

"L’arte trasforma l'Invisibile in Visibile" (Paul Klee).

METAPONTO POLICORO-PISTICCI: IL TEMPIO DI HERA, MODELLO PER LA QUALITÀ DEL PROGETTO

"Se si conviene dunque che la teoria del numero si basa sulle articolazioni del corpo umano e che esiste una corrispondenza di proporzioni fisse fra le singole membra e la figura intera, si deve concludere che meritano la nostra ammirazione quegli architetti che progettando i templi degli dei immortali hanno ordinato le parti delle loro opere in modo tale da realizzare, con l'aiuto della proporzione e della simmetria, una giusta distribuzione sia dell'insieme che delle parti. "
Vitruvio Pollione De Architettura Libro III, I, 9
Da sempre l'acqua costituisce uno degli elementi naturali principali e all'acqua la cultura classica ha assicurato rispetto e, per certi versi, vera e propria venerazione: gli acquedotti, i serbatoi e le fontane erano caratterizzati da rilevanti costruzioni, con una forte espressione simbolica, cultuale e architettonica.
Il progetto architettonico dei corpi di fabbrica che caratterizzano gli impianti di depurazione di Policoro e Pisticci, (redatto come responsabile dell'Unità Operativa Assetto del Territorio dell'ERGAL) ha seguito una metodologia basata su un approfondito studio dei modelli tipologici storici e sulla reinterpretazione dei codici linguistici dell'architettura classica che trova nel modulo della colonna il suo elemento generatore.
Il tempio di Hera a Metaponto, situato a pochi chilometri dall'area di progetto, ha rappresentato un modello di ineguagliabile valore, nonostante il tempo abbia cancellato molti dei suoi elementi originari: il Tempio, “procreatore" di tutte le costruzioni, si presenta oggi in un nuovo contesto situazionale che vede nel colonnato, con la trabeazione, l'elemento principale.
Pertanto grande rilevanza è stata data all'articolazione dei nuovi volumi con una struttura trilitica, caratterizzata da un sistema di verticali (colonne) e di orizzontali (trabeazioni e masse parietali), che esprime il carattere immanente del tempio "attraverso sia la concezione attiva del portare che quella passiva dell’essere portato, come un corpo muscolare, con una forma veramente organica che concretizza la vita come azione nel tempo e nello spazio". (C. Norberg Schulz).
L'utilizzazione dei colonnati sottolinea una concezione spaziale che si apre al continuum tra esterno e esterno, consentendo agli edifici di dialogare con l'ambiente circostante.
Il rivestimento in tufo Carparo, in lastre modulari con finitura a taglio sega, infonde alla composizione una espressione di potenza materiale rafforzata dalle rifrazioni luministiche del luogo.


tratto da "BASILICATA REGIONE Notizie, 2002

Autore: Tomangelo Cappelli

 

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