STEMMA
“D'azzurro all'agnus dei di argento sul libro di rosso da 7 pendenti
d'oro, e tenendo addossata la banderuola, astata dello stesso, sventolante
d'argento e caricata di una crocetta di rosso e sormontata nel capo da due
stelle parimenti d'argento”. (Giuseppe
Gattini)
NOME
“Nominato in Catalogus Baronum (aa. 1150-1168) «Robbertus
Corniti tenet in capite de Principatu Tarenti Cornitum ... » n. 133;
la designazione toponimica Corleto, in dialetto curléte (DETI
176), deriva dal latino *coryletum 'noccioleto', da corylus
'nocciolo' (ha la stessa origine, tra gli altri, anche Colloredo Di
Monte Albano, Ud).
Quanto a Perticara è specificazione assunta con R. D. 4-1-1863 n.
1196 (DETI cit.) e riprende il nome del vicino Castrum Perticarii
che da un documento del 1494 risulta già disabitato e che in passato gli
eruditi facevano corrispondere ad un antico centro, una colonia romana
chiamata Perticaria (cfr. Racioppi 1876, 457)”.
PROFILO STORICO
“E’ menzionata nel Registro dei Baroni recensiti sotto Guglielmo il Buono,
ed a quell’epoca avea una forte rocca. Dal suddetto Archivio Angioino poi
appare che l’università pagava al Monistero della SS. Trinità di Venosa
una decima annuale, consistente in una certa quantità di frumento e di
orzo per ciascuno aratro, la quale poi fu tolta a censo da Guglielmo d’Alneto
< ad tuminos sex pro quolibet bove domito ipsorum hominum >.
La giunta di Perticara le venne dal vicino distrutto <Castrum
dictum Perticari>; ma all’epoca Durazzesca entrambi eran feudi dei
Sanseverini e pel menzionato matrimonio di Giovanna con Carlo Ruffo
passavano in questa Casa. Sotto gli Aragonesi erano dei Sanframondi, ed al
tempo di Carlo V si possedevano dai De Castella; poscia Corleto divenne
camera riservata e Marchesato di Casa Costanzo con privilegio del 15 Marzo
1601. Nel 1644 però ne era barone Carlo Selvago e nel 1659 infine per
compra fattane passava alla Casa Riario”. (Giuseppe
Gattini-1910)
“Sorta in epoca angioina, deriva la prima parte del toponimo, che
in passato assunse anche le forme di 'Corneto' e "Cornito', dal latino
coryletum, che significa 'noccioleto', o corylus, 'nocciolo';
la seconda invece fu aggiunta nel 1863 e sembra vada riportata a un antico
villaggio, che fu colonia romana col nome di Perticaria. La sua storia non
si discosta da quella dei territori circostanti che, assoggettati a più
dominazioni, passarono nel corso dei secoli da una nobile famiglia
all'altra: dopo essere stata sotto l'influenza dell'Abbazia della
Trinità di Venosa, divenne possedimento dei Sanseverino, cui
subentrarono i Ruffo. Feudo dei Sanframondi durante il dominio aragonese,
sotto Carlo V fu assegnata ai De Castella, passando poi ai Costanzo e
verso la metà del XVII secolo dapprima al barone Carlo Selvago e
successivamente ai Riario. Nel 1860 dichiarò decaduta la dinastia
borbonica e, annessa al Regno d'Italia, partecipò agli avvenimenti
nazionali e internazionali del resto dell'Ottocento e della prima metà del
Novecento, riportando grandi distruzioni in conseguenza dei bombardamenti
dell'ultimo conflitto mondiale.
Tra i monumenti, oltre alle poche arcate del castello feudale, spiccano la
chiesa parrocchiale del XVII secolo, dedicata a Santa Maria Assunta, e il
Santuario della Madonna della Stella”. (Paolo
Sparaci-1998)
CARATTERISTICHE TERRITORIALI E SOCIO-ECONOMICHE
Centro montano, di origini medievali, che accanto alle tradizionali
attività agricole ha affiancato una modesta presenza dell'industria e dei
terziario. I Corletani sono pressoché integralmente concentrati nel
capoluogo comunale, che ha conservato un aspetto rurale, senza lasciarsi
condizionare dal cambiamento dei tempi. Discreta l’espansione edilizia. Il
territorio, comprendente anche numerose case sparse, presenta un profilo
geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che
vanno dai 510 ai 1.300 metri sul livello del mare, e offre un panorama di
indiscutibile fascino, con i suoi rilievi coperti di vegetazione boschiva.
L’abitato, che con i resti dei castello feudale ricorda la funzione
difensiva dell’insediamento, ha un andamento plano-altimetrico vario.
Attraversato dal torrente Sauro, si estende nella parte centro-orientale
della provincia, nelle vicinanze dell'abetina di Laurenzana, a confine con
quella di Matera, tra Pietrapertosa, Laurenzana, Viggiano, Montemurro,
Armento, Guardia Perticara e Gorgoglione (MT). I collegamenti stradali
sono assicurati dalle statali n. 92 dell'Appennino meridionale, n. 103 di
Val d'Agri e n° 598 “Fondovalle dell’Agri Fa parte della Comunità montana
'Carnastra-Alto Sauro'; gravita su Potenza e Marsicovetere per il lavoro,
il commercio, i servizi e le strutture burocratico-amministrative non
presenti sul posto.
Sede di
Comunità montana e di stazione dei carabinieri. La sua principale risorsa
economica continua a essere costituita dall'agricoltura, pur registrandosi
un sensibile calo degli addetti a questo settore. L’industria è
rappresentata da piccole aziende che operano nei vari comparti; tra le
lavorazioni artigianali degna di nota è quella del ferro battuto.
Ultimamente il territorio ha registrato alcuni benefici economici
derivanti dalle estrazioni petrolifere.
Pur registrando un significativo movimento di turisti, è poco frequentata
per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora
raggiunto livelli tali da consentire un maggiore assorbimento di
manodopera; diffuso è invece il pendolarismo verso le aree più
industrializzate. Al centro di rapporti particolarmente intensi con i
comuni vicini, attira numerosi visitatori anche in occasione di alcuni
eventi ricorrenti, quali: le feste di Sant'Antonio e dell'Assunta, che si
svolgono rispettivamente il 13 giugno e il 15 agosto; i festeggiamenti in
onore della Madonna della Stella, che hanno luogo la seconda domenica di
maggio e l'8 settembre, e le fiere di animali e merci varie del 27 e 28
maggio e del 24 ottobre. Il Patrono, San Rocco, si festeggia il 16 agosto.
(Ricerche storiche, monumentali ed antropologiche di Vincenzo
Falasca, Presidente I.R.S.A.B. < Istituto Ricerche Storiche
Archeologiche Basilicata > sede: 85050 Grumento Nova (Potenza), via
Maiorino 117/bis. Copyright riservato. E-mail: [email protected]