Chiesa di Sant'Antonio e Convento
Fondata, secondo tradizione, nel 1222 al
passaggio di San Francesco; si trova nella via omonima e le fonti
documentario datano la costruzione al 1423, cui seguirono successivi,
profondi restauri dopo il 1851. La chiesa più antica corrisponde alla
grande aula, adibita a sacrestia, dietro il transetto dell'impianto
attuale.
Durante lavori di restauro sono venute alla luce due varchi finestra in
stile gotico; sull'arco trionfale è scolpita la data di ricostruzione
1523,dopo il terremoto del XV secolo; venne decorata con stucchi
tardo-rinascimentali al finestrone ed al sottostante altare; ai lati sono
due sepolture, anche in stucco, con un giovane disteso su un giaciglio ed
una figura orante superiore e, sul lato destro, un secondo personaggio,
pure disteso,vestito da guerriero con lorica, e la mano sinistra
sull'elmo. Al centro del pavimento davanti all'altare è la sepoltura di
Francesco Di Stasio Portinari che, nel 1374, fece un lascito a tale scopo.
A sinistra è visibile un lavabo con stemma gentilizio del 1654 e a destra,
sotto il sarcofago, è un affresco con "San Francesco di Paola". La chiesa
fu gravemente
danneggiata dall'esercito del Lautrec nel 1528 e subì la sottrazione delle
campane per ordine del viceré di Napoli. Nel 1557 fu costruita la nuova
chiesa con navata unica, semicappelle laterali e transetto; sul lato
sinistro entrando si trova una bella acquasantiera in granito rosso,
sostenuta da una statua del XVI secolo. La nuova chiesa superò bene i
terremoti del 1731 e del 1752, ma venne danneggiata dal sisma del 1851.
Dal XVII al XVIII secolo, per l'accresciuta devozione a Sant'Antonio, la
chiesa viene dedicata a quest'ultimo e si restaura il cappellone a fianco
del campanile, dove sono affreschi dell'epoca ed una statua lignea di
Sant'Antonio con Bambino dipinto in oro; conserva anche un dipinto su
tavola del XVI secolo napoletano. La facciata a timpano ha un portale
ogivale con rosone romanico tra due finestre rettangolari; a sinistra si
eleva la torre campanaria con la parte basamentale in pietra scura
vulcanica ed una finestra oculare; la cornice del timpano è sottolineata
con archetti gotici.
Testo
tratto da "Itinerari di Federico II " A. Borghini, 2000
Pubblicazione autorizzata da APT BASILICATA
Chiesa di S. Antonio: del 1523, con portale
ogivale. La retrostante sagrestia è l'originaria chiesa di S. Francesco,
per la quale il fiorentino Stagio Portinari con testamento del 1374 lasciò
del denaro proprio per esservi sepolto. All'interno si possono ammirare
l'acquasantiera di granito rosso del XIV sec. e un lavabo del 1645.
Testo
tratto da "Una guida per Mefli"
Pubblicazione autorizzata da Pro Loco "Federico II" - Melfi |