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Porta Venosina
È costruita con l'ampliamento delle mura di
cinta della cittadina voluto da Federico II, nel XIII secolo; la sua
denominazione appare solo nel XV secolo, perché collegata con la strada
per Venosa; affiancata da due bastioni cilindrici e rafforzamento delle
capacità difensive ha un portale a sesto acuto con l'archivolto a toro
scanalato, sostenuto da capitelli a tronco di piramide rovesciata. Testo
tratto da "Itinerari di Federico II " A. Borghini, 2000 Porta Venosina
Essendo stata risparmiata dal terremoto del
1851, è l'unico degli originari accessi alla città ancora integro.
Importante la ristrutturazione fatta eseguire da Federico II che al
termine dei lavori fece apporre la seguente epigrafe: Porta Calcinaia Porta Calcinaia, di cui oggi si possono ammirare soltanto i ruderi, tra gli accessi alla città, era la porta più vicina al castello. Cinta muraria La cinta muraria nelle sue varie fasi è ascrivibile ai periodi greco-normanno-svevo. La sistemazione attuale risale al periodo fra il 1456 e il 1460 quando Giovanni II Caracciolo la volle adeguare perché resistesse all'attacco dell'artiglieria. E' raro esempio di fortificazione nel meridione d'Italia. Corre per una lunghezza di circa tre km. Testo
tratto da "Una guida per Mefli" |
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