La Chiesa di
S. Michele
Il culto a
San Michele Arcangelo, con molto probabilità, venne introdotto tra le
popolazioni di Pignola e dei paesi viciniori intorno al secolo IX, quando
anacoreti orientali, sbarcati sulle coste pugliesi, si spinsero verso
l'interno in cerca di luoghi sperduti e inaccessibili per sfuggire alle
persecuzioni iconoclaste.
La "Grotta", sperduta tra le montagne e distante circa 4 chilometri dal
centro abitato, si prestava molto bene, per solitudine e tranquillità, per
introdurre un culto all'Arcangelo similare a quello della Grotta del
Gargano e per stabilirvi una comunità con ordinamento basiliano,
sostituita in seguito da una comunità benedettina.
Nel 1535 presero possesso del luogo i Padri Cappuccini nel piccolo
Convento attiguo alla Grotta sulla quale poi costruirono una Chiesetta per
dare maggiore comodità ai fedeli e ai pellegrini.
Nel 1607 i Cappuccini, che, intanto, avevano costruito un Convento più
grande poco fuori il paese, cedettero il Convento e la Grotta agli
Osservanti che li tennero in cura fino alla soppressione decretata dal G.
Murat nel 1809.
Mentre la Grotta conserva la caratteristica antica di Chiesa Rupestre e il
Convento è ridotto a un cumulo di macerie, la Chiesa, con la pietà dei
fedeli e l'impegno di un valente Comitato, nel 1984, è stata ricostruita
dopo il crollo a causa del terremoto del 1980.
Continua ad essere venerata una simbolica Immagine di San Michele
Arcangelo, una scultura lignea di difficile datazione ma di chiara
intonazione orientale.
Testi
tratti da " Maria SS. degli Angeli - XXX Anniversario Incoronazione" di
Don Rocco Piro, 1995 a cura del Comitato Festa 1994-1995, STES srl,
Potenza
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