Costruita su un breve ripiano terrazzato, a 839 m.s.m., sul versante
sinistro del torrente
Cancellara. Appare in documenti del 1278 come “Mons Petreguallo” e risulta
edificato su zone già frequentate in epoche antiche.
Sul Monte Torretta, raggiungibile attraverso la S.S. 169 a circa sette
chilometri dal centro abitato, al di sopra di un’ansa del fiume Bradano, a
1074 m.s.m., furono individuati, nel 1958, resti di un insediamento
frequentato da prima del IX secolo e fino al III secolo a.C., con una cinta
muraria di quattro chilometri del IV secolo a.C.; l’acropoli, alla sommità,
è cinta da mura in opera quadrata con resti di fortificazioni nella zona
occidentale. Si sono trovati resti di un tempio italico dedicato ad Ercole.
Nel Catalogo dei Baroni Normanni sono riportati i feudatari di Pietragalla,
da Riccardo di Santa Sofia, Ottone de Tucziaco nel 1308, Nicolò de
Cancellano nel 1320, Antonio Del Balzo nel 1342, Marsilio de Confaloneriis,
Lorenzo Acciaiuoli nel 1378, Petruccio de Cancelano, Riccardo de Alemanno,
Pietro de Fossa, Roberto Orsini e Francesco Zurlo; poi Ottaviano Affatati la
vendette a Francesco Melazzi nel 1653.
Nel 1647, con Marsico Nuovo, Cancellara ed Oppido Lucano, prese parte alla
ribellione contro il governo spagnolo e, nel 1861, resistette, asserragliata
nel Palazzo Baronale, all’assalto, secondo le cronache, di duemila briganti
comandati da Borjés e Donatello Crocco, impedendogli, in tal modo, di
raggiungere la Puglia.
Nella cittadina esiste un quartiere di abitazioni interrate, molte delle
quali con il tetto ricoperto da tumuli di terra, molto interessanti per la
storia dell’architettura rurale.
Palazzo Ducale
Viene costruito nel XIV secolo dai nobili Acquaviva d’Aragona, che avevano
già realizzato il castello di Cancellara. Nel 1456 un terremoto di forte
intensità lo rade al suolo, insieme al vicino centro di Casalaspro; gli
abitanti di quest’ultimo si rifugiano a Pietragalla e collaborano alla
ricostruzione del paese e del Palazzo, sicuramente su pianta diversa dalla
primitiva. Il palazzo ducale è nel punto più alto dell’abitato; imponente
struttura che caratterizza l’impianto urbanistico del centro medievale con
qualificati elementi architettonici come i portali bugnati e le finestre di
stile gotico, la facciata si alleggerisce per la presenza di un ampio
porticato con loggiato superiore, frutto di modifiche e trasformazioni del
XVIII secolo.
L’interno, in parte occupato da abitazioni, conteneva marmo antico e dipinti
di Luca Giordano e maestri di scuola napoletana, tra gli apparati decorativi
si segnala un soffitto dipinto, del XVII secolo, con una bella
raffigurazione del “Ratto delle Sabine”.
Chiesa Madre di San Nicola di Bari È una chiesa ricettizia,
costruita su uno dei punti più alti della cittadina, risalente al XII-XIII
secolo; il primitivo edificio dovrebbe corrispondere all’attuale sacrestia
che, successivamente, viene dotato di quattro altari.
Nel XVIII sec. subisce un grosso ampliamento con sostanziali modifiche:
facciata neoclassica, pianta a croce latina, transetto ed abside con volte a
botte lunettate. La decorazione delle volte recava storie di Cristo e
dellaVergine, inoltre la chiesa conteneva diversi altari dedicati sia alla
medesima Vergine che ad altri Santi; tutto ciò è andato perduto nel corso
dei rifacimenti del XIX secolo. Oggi conserva un pregevole Cristo ligneo del
XVIII secolo che, tradizionalmente, in diverse occasioni, cambia
l’espressione del volto.
Vi sono, inoltre, due dipinti su tela ed uno su tavola di produzione locale,
nella sfera della scuola napoletana del XVIIXVIII secolo.
Il dipinto su tavola, ora nel Palazzo Ducale, rappresenta una Annunciazione
con Santi.
Testo tratto da "Itinerari di Federico II " A.
Borghini, 2000