Il comune di Missanello si trova in Basilicata, in provincia di Potenza,
nella media valle del fiume Agri, alla quota di m. 650 s.l.m.
Il territorio è prevalentemente collinare, ha una superficie di kmq 22,3, si
diparte dal torrente Sauro a nord, al fiume Agri a mezzogiorno.
Confina con i comuni di Gallicchio a nord-ovest, Guardia Perticara a nord,
Gorgoglione a nord-est e Roccanova a sud.
Il Comune negli atti e nel sigillo si identifica con il nome di Missanello e
lo stemma è costituito da uno scudo su fondo azzurro a cinque losanghe
d'argento.
Tale stemma è riportato sulla croce astile in lamina d'argento del 1423.
Le origini di Missanello
Per quanto concerne le origini di Missanello i primi cenni li ritroviamo
nella "Vita di San Vitale, abate basiliano..." in cui si legge che intorno
al 968 il Santo "..passò di poi al monte di S. Elia, detto Missanello". La
prima volta che appare in un documento scritto è sempre nel 968 d.C.;
infatti in tale data la diocesi di Tricarico passa dal rito greco al rito
latino e tra le parrocchie viene annoverata anche la parrocchia di
Missanello.
Sarebbe importante datare i resti archeologici rinvenuti a S. Elia nel
convento dei Basiliani; è certo che detto convento venne fondato tra il 717
e l'800, periodo dell'iconoclastia.
San Senatro fugge dalla Sicilia per non sottomettersi agli iconoclasti,
insieme a molti monaci basiliani e si insediano tra il Pollino ed Armento.
Circa il nome di Missanello ci sono due ipotesi : la prima fa derivare il
nome da un feudatario del Medioevo "Mesnellus"; l'altra ipotesi attribuisce
il nome alla sua posizione geografica, facendolo risalire al periodo
pre-romano: Missanello quindi deriverebbe da "MEISOS EILLON", stretto nel
mezzo o in mezzo allo stretto.
Se oggi si ripercorrono le strette viuzze con molta attenzione, è facile
scoprire la natura prettamente militare di Missanello, fortezza quasi
inespugnabile. Il paese infatti è situato in una posizione di difesa
militare quasi ideale per quei tempi.
Tale natura militare è indicata dai cognomi più antichi (fine 1600): DI Leo,
Camite, Conte, Di Pierro , l'Abella (di origine francese probabilmente).
E' logico che tale natura imponeva strade strette, arroccate, come ancora
oggi è facile vedere anche se alcune storpiature sono state dettate dalla
tecnica moderna e dal consumismo.
Tra i primi signori di Missanello abbiamo un certo Osmundo che per premiarlo
Roberto il Guiscardo, secondo l'uso normanno, lo nominò signore di
Missanello col titolo di cavaliere, con la servitù in caso di necessità di
fornire un cavaliere completo di cavallo, cavaliere, scudiero.
Non fu Missanello a prendere il nome da Osmundo, come affermano alcuni
poiché a quel tempo non esistevano i cognomi, mentre il nome di Missanello
era già citato si nel decreto di Godano datato 968 d.C., sia in una bolla
pontificia del Papa Callisto datata 1123 in cui si nomina Missanello come
parrocchia.
Pertanto è lecito convenire che Osmundo prese il nome di Missanello.
Nella rassegna dei Signori del nostro paese dal Medioevo alle Epoche
successive il paese passò dai Missanello, ai Gattola, ai Pappacoda, ai
Coppola, ai Pignatelli, ai Carafa, ai Lentini fino al 1806.
Il castello di Missanello è stato certamente abitato dal feudatario. Il
feudo era costituito da Missanello, Gallicchio e Castiglione.
Decio Coppola che fu il feudatario dal 1552 al 1608 costruì a Gallicchio il
palazzo del Barone, sua residenza e vi si trasferì.
Nell'anno 1820 il Comune di Missanello era pronto a partecipare alla
rivoluzione, ma la lontananza dal centro operativo e la mancanza di mezzi di
informazioni resero l'azione tardiva e quindi inutile.
Partecipò invece alla chiamata della patria dopo la dichiarazione di guerra
del 1821.
Circa il Risorgimento abbiamo dei patrioti nel 1848, i loro cognomi li
troviamo in un elenco fatto dallo storico Pedio: Giuseppe e Michele
Alianelli, Giuseppe Maria Alianelli, Giuseppe Arcuri, Paolo Ciruzzi, Senatro
Ciruzzi, Rocco Spina.
Il Comune di Missanello fu poi interessato dal terremoto del 16 dicembre
1857 che provocò il crollo di molte abitazioni, della Chiesa Madre del
Monastero e vi furono anche 14 vittime.
Mancano notizie certe sul Brigantaggio nostrano
Per quanto riguarda l'emigrazione sappiamo che la prima partenza di
contadini per le contrade di Oltremare avvenne nell'aprile del 1847.
La Chiesa
Madre di S. Nicola Magno del XII sec. modificata nel XV sec.
conserva una statua in legno del Santo, risalente al 1300, presenta una
scultura in legno della Madonna con bambino, S. Antonio dipinto su tela, la
Croce professionale di Ruggero.
Il castello di Missanello è stato certamente abitato dal
feudatario. Il feudo era costituito da Missanello, Gallicchio e Castiglione.
Decio Coppola che fu il feudatario dal 1552 al 1608 costruì a Gallicchio il
palazzo del Barone, sua residenza e vi si trasferì.
Tutto il castello di Missanello fu dato in godimento ai frati Minori di San
Francesco, perché essendo l'epoca delle grandi pestilenze erano gli unici
che accoglievano i bisognosi, specialmente i malati durante le grandi
epidemie, ciò fino al 1855. In tale data una parte del Castello passò in
proprietà del Comune, la restante parte rimase in suo del barone Lentini
L'arciprete Filippo Bernardi acquistò dal Lentini e dagli Attolini tale
proprietà nel 1907.
L'avvenimento è ricordato da una lapide che ancora oggi si trova all'interno
del Castello.
da:
http://www.comune.missanello.pz.it