BARAGIANO
STEMMA
Un campanile con bandiera e due stelle, ai lati due fiumi. (Campanile
color marrone, bandiera rossa, fiumi verde azzurro, campo cielo).
(Michele Lacava)
NOME
Situato a 630 m s. m. su una dorsale tra la fiumara di Picerno e la
fiumara L'Isca, in posizione dominante, fu assegnato dopo la
rivolta del 1268 ad Herveo de Chavrense; appartenne poi ai De
Sangro, ai Caracciolo ed infine ai Ruffo di Bagnara (TCI Bas.- Cal.
264).
Localmente varagile (DETI 40), il toponimo documentato anche in
Rationes Decimarum APLC, (Muro Lucano) anno 1310 <Cletici Ba-
raiani> n. 2016 e si configura come una formazione prediale. Tale,
infatti, dovrebbe essere la sua origine e formalmente pare giustificato un
personale latino Barratius (Schulze 1933, 396) con il suffisso
-anus con b > v e tj > g (per cui vedi Rohlfs 1966, 411). Invece lo
storico lucano G. Racioppi (1876, 14), pur sospettando una formazione
prediale ma non trovando un antroponimo latino adatto per Baragiano,
l'aveva accostato a barra 'sbarra' e ad un derivato medievale
barragium nel senso di <diritto di pedaggio> e ne aveva dedotto un
<luogo dove si deve pagare il pedaggio>. Questa etimologia formalmente
possibile pare trovare conferma ora in quanto scrive Arena 1979, 65, che
menziona la contrada Barragiano presso cui anche il Piano
della Dogana, e il colle di Varragiano in prossimità di Melfi
che <costituiva il punto di transito obbligato per le greggi che dalla
pianura di Ascoli Satriano salivano ai pascoli di Monticchio nel Vulture,
e, di conseguenza, era il luogo dove veniva riscosso il diritto di
passo>.
PROFILO STORICO
Il significato è di luogo proprio o destinato a pagare il pedaggio
(Racioppi). Col nome di Baresanum è poi riportato nel Catalogo
Normanno dei Baroni della metà del sec. XII, donde ne appare signore un
Riccardo di Santa Sofia.
In seguito lo possedettero i Sangro, gli Alagno, i Caracciolo, i Rendone,
i Caracciolo-Arcella, ed infine quelli Marchesi di Bella, con titolo di
Duca, conseguito dai primi di questo casato a 6 aprile 1558.
Circoscr.
Civ. ed Eccl.
- Comune di 1859 abitanti appartenente al Mandamento di Picerno ,
Circondarlo e Diocesi di Potenza, ha Chiesa Parrocchiale sotto il titolo
dell'Assunta, e la direzione di un Parroco-curato. Dalle sue opere pie
riunite sorse il Monte Frumentario S. Rocco ed un altro di pegni e
pecuniario. (Giuseppe Gattini-1910)
Sorto in epoca molto antica, come testimoniato dal rinvenimento nella
zona di alcuni reperti archeologici risalenti al VI-V secolo a.C., secondo
alcuni studiosi deriva il toponimo, citato come baresanum in un
documento della metà del XII secolo, dall'aggettivo in -anus
dell'onomastico latino barratius, secondo altri dal termine
barragium, avente il significato di 'diritto di pedaggio'. Quest'ultima
versione troverebbe conferma nel fatto che in passato vi si riscuotevano i
diritti di passo sul transito delle greggi provenienti dalla pianura
foggiana e dirette ai vicini pascoli collinari e montani.
La sua storia non si discosta da quella dei territori circostanti che,
assoggettati nel corso dei secoli a più dominazioni, passarono nelle mani
di vari signori: infatti, dopo essere appartenuta in epoca normanna
a un certo Riccardo di Santa Sofia e nella seconda metà del Duecento a Herveo de Chavrense, divenne possedimento dei Sangro, dei Rendone, dei
Caracciolo-Arcella, dei marchesi di Bella e dei Ruffo di Bagnara.
Coinvolta nelle vicende politiche e militari della zona, partecipò agli
avvenimenti nazionali ed internazionali successivi all'annessione al Regno
d'Italia.
Tra i monumenti spiccano la chiesa parrocchiale e la quattrocentesca
chiesa dell'Annunziata. (Paolo
Sparaci-1998)
CARATTERISTICHE TERRITORIALI E SOCIO-ECONOMICHE
Comune rnontano, dalle antiche origini, che accanto alle tradizionali
attività agricole ha affiancato un certo sviluppo industriale. I baragianesi presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media e sono
distribuiti tra il capoluogo comunale, numerosissirne case sparse e la
località Scalo di Baragiano, in cui si registra la maggiore concentrazione
demografica. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con
variazioni altimetriche molto accentuate, comprese tra i 342 e gli 825
metri sul livello del mare, e offre un panorama di indiscutibile fascino,
con i morbidi pendii coperti di vegetazione boschiva e un'ampia visuale
sulle zone circostanti. L'abitato, interessato da una forte crescita
edilizia, ha un andamento plano-altimetrico piuttosto vario.
Posto nella parte centro-occidentale della provincia, nelle vicinanze del
torrente Platano e dei monti Li Foi di Picerno, confina con Bella, Ruoti,
Picerno e Balvano. I collegamenti stradali sono assicurati dalla statale
n. 7 Via Appia, il cui tracciato si snoda ad appena 5 km dall'abitato, e
dall'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, cui si accede (tramite il
raccordo Potenza-Sicignano degli Alburni) dal casello di Picerno, distante
soltanto 11 km.
Fa parte della Comunità montana <Marmo-Platano>. La popolazione si rivolge
prevalentemente a Potenza per il lavoro, il commercio, i servizi e le
strutture burocratico-amministrative non presenti sul posto.
(Ricerche storiche, monumentali ed antropologiche di Vincenzo
Falasca, Presidente I.R.S.A.B. <Istituto Ricerche Storiche
Archeologiche Basilicata> sede: 85050 Grumento Nova (Potenza), via
Maiorino 117/bis. Copyright riservato. E-mail: [email protected]