Barile, paese di vino e di tradizione
dove le cantine scavate nella roccia
custodiscono il nettare della passione
e il sapore della terra lucana.
Barile, paese di arte e di cultura
dove le chiese e i palazzi antichi
raccontano la storia e l'architettura
di un popolo di origine albanese.
Barile, paese di fede e di festa
dove la Madonna di Costantinopoli
è venerata con devozione e modestia
e celebrata con canti e balli.
Barile, paese di gente ospitale e cordiale
dove si respira un'aria familiare e serena
e si assapora una cucina tipica e genuina
che sa di pane, formaggio e olio d'oliva.
Barile è ubicato su
un costone del Monte Vulture, maestoso vulcano, spentosi in tempi
preistorici.
Le sue origini sono abbastanza antiche. Fu ritenuta una
colonia greca per il ritrovamento, nel suo territorio, di molte monete
consolari e medaglie risalenti al tempo di Roma repubblicana.
Tuttavia è certo che fu fondata da una colonia di
albanesi provenienti da Scutari e da Croia nel 1464, come attesta una parte
dell’abitato, scavata nel tufo, detta ancora oggi degli “Scuteriani”. Nel
1534 Carlo V vi fece inviare un’altra colonia di Corone, imbarcata su 200
navi mercantili. Un altro gruppo di profughi di Marina arrivò nel 1647 che
popolò ulteriormente l’abitato.
Ancora oggi permangono il tipo etnico e il dialetto
albanese con speciali manifestazioni tradizionali. Delle feste
caratteristiche sono notevoli quella detta “Vlame”
(abbreviazione della frase albanese “sì vla ham” cioè "come
fratelli mangiamo" e quella della Madonna di Costantinopoli (santuario a
qualche chilometro dal paese). Detta chiesa, posta sulla S.S. 93 è
costruzione del XV secolo e conserva nel suo interno una contemporanea
tavoletta bizantina, con la Madonna di Costantinopoli.
Del periodo feudale resta il palazzo baronale dei
Torella, modificato e restaurato dopo il terremoto del 23 novembre 1980. A
Barile è rimasto in uso il rito religioso greco-albanese fino al 1627 quando
il vescovo di Melfi ne impose la soppressione e l’uso di quello latino.
Di particolare interesse storico-artistico la monumentale
fontana dello Steccato (con figure apotropaiche, cioè che allontanano dal
male) del 1713 e la fontana del Fico del 1860.
Di grande richiamo la Processione dei Misteri del
“Venerdì Santo”, che si rinnova ormai da quasi 300 anni e che vede la
partecipazione di un centinaio di personaggi.
Meta dei turisti sono i famosi laghi di Monticchio, da
dove si può raggiungere la cima del Vulture alto metri 1.333.
L’economia di Barile è affidata quasi esclusivamente alla
coltivazione di viti di aglianico.
Repertorio artistico-turistico
Nella piazza centrale si eleva superba la monumentale
Fontana dello Steccato del sec. XV.
Nella Chiesa della Madonna di Costantinopoli si conserva
un affresco murale della Madonna, di stile bizantino (XIV sec., l’autore è
ignoto).
Nella Chiesa Madre si trova un dipinto bizantino (sec.
XV) raffigurante la Madonna di Costantinopoli ed una pregevole tela del XVII
sec., raffigurante la Madonna trafitta da sette stilette - ignoto l'autore.
Nella Chiesa di San Nicola è custodita una tela,
raffigurante l'annunciazione, del 1464 ed un altro dipinto del pittore
Girolamo Bresciano del '600.
Nella Chiesa di Sant'Attanasio e San Rocco si conservano
quattro dipinti del 1640 di scuola napoletana.
Nella chiesa dell’ex convento dei carmelitani di Santa
Maria, del Carmine è custodita una tela di fine '700, di scuola napoletana,
raffigurante la Madonna del Carmine.