Nel cuore dell'Appennino lucano,
tra montagne e colline verdi,
sorge Calciano,
un luogo di storia e tradizioni antiche.
Il suo nome potrebbe derivare da Caucigianum,
nome gentilizio di Calcidius più anus,
o da Caucium, che significa luogo basso e paludoso,
dove i primi insediamenti risalgono al IV secolo avanti Cristo.
Nell'area dei vecchi ruderi di oggi
iniziò a crescere la popolazione,
e si mantenne nella zona sino al 1248,
quando il paese divenne un importante centro abitato.
CALCIANO
Il paese può essere considerato
idealmente la porta del Parco di Gallipoli-Cognato e delle Dolomiti
Lucane, data la sua vicinanza all'area naturalistica il cui territorio
comprende cinque Comuni a cavallo delle due province. Anticamente il
piccolo centro sorgeva più in basso, su un'altra collina dove oggi si
intravedono i resti di una fortificazione e della chiesa di “Santa Maria
della Rocca”. Numerose grotte, resti di case e la presenza della chiesa
testimoniano come un tempo il luogo fosse abitato. Forse l'aria malsana
delle paludi costrinse gli abitanti a trasferirsi nell'attuale posizione ,
come confermato dagli scritti dello storico Giuseppe Pennetti, ma forse la
causa del trasferimento potrebbe essere attribuita anche ad una frana che
interessò il sito. Una bolla di Papa Lucio III, dell'anno 1183, include
Calciano tra i centri della diocesi di Tricarico. Diverse le ricerche e
gli studi effettuati per capire l'origine del nome del paese. Secondo lo
storico Racioppi (vedi raccolta “Origini storiche investigative sui nomi
geografici della Basilicata”) Calciano deriverebbe da “Calpianum e Calpius
o, verosimilmente da Caltius, Caltianum”. Ma non solo, perchè il nome
potrebbe derivare da “Calcidianum, da Calcidius, oppure, l'ipotesi oggi
più affermata, da “Caucium” che in Medio Evo significava “un luogo basso e
paludoso, ovvero un argine di strada sollevato su terreno basso e
paludoso. Condizioni locali che si riscontrano, secondo l'autore della
raccolta, nella topografia della contrada. Molti attribuiscono a Calciano
un precedente toponimo “ Gaudianum”, ma di questo nome non vi sarebbe
traccia in nessun documento ufficiale. Calciano intorno al 1100 d.c. è un
antico paese feudale. Sotto il dominio del Re Ladislao, fu ceduto al
Attendolo Sforza. Nel XIII secolo Calciano era sotto il dominio dei
Principi di Bisognano, i cui Signori avevano fatto costruire un castello
realizzato sulla rocca del vecchio sito del paese dove oggi si sta
cercando di ricostruirne una parte. Fu il volere del Principe di Bisignano
a commissionare e dotare la Chiesa di Santa Maria della Rocca di dipinti
ed opere d'arte per impreziosire l'edificio sacro, tra cui gli affreschi
ed il polittico, attribuito a Bartolomeo da Pistoia e datato 1503, opere
che oggi si trovano presso la Chiesa Matrice di Calciano. Intorno al 1600
il feudo passò ai nobili Sanseverino e successivamente ai Pignatelli (
Francesco Pignatelli, duca di Bisaccia). Infine fu ceduto al Duca Ippolito
Revertera della Salandra. Di quest'ultima dominazione è presente ancora
oggi, nel logo del Comune, la stella dorata, uno dei simboli del Blasone
dei Duca Revertera. Nel XIX secolo Calciano, Garaguso e Oliveto Lucano si
associarono per dare vita ad un unico Municipio che prese il nome,
inizialmente, di Oliveto Lucano, poi di Garaguso, quando Oliveto si
distaccò, fino al 1913 anno in cui anche Calciano riprese la propria
autonomia.
tratto da:
comune calciano
Repertorio artistico-turistico
Chiesa di San Giovanni
Battista con un trittico raffigurante la Madonna col Bambino tre Santi,
attribuito a Bartolomeo da Pistoia del sec. XVI. Nella stessa chiesa sono
conservati anche una statua lignea della Madonna, trecentesca, ed una
preziosa croce processuale in rame, del XVI sec.
Nei dintorni: Tra i ruderi
della vecchia Calciano vi è la chiesa dell’ex rocca (sec. XIII e XIV) con
affreschi del 1506.