Garaguso - LUCANIA / BASILICATA - (VISITA LA LUCANIA)

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Garaguso

           
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H O M E
GARAGUSO


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Paesi limitrofi: Calciano - Grassano - Oliveto Lucano - Salandra - San Mauro Forte







Garaguso
Il borgo di Garaguso si estende su di una collina a 490 m. s.l.d.m..
Il toponimo deriverebbe dal termine "Caracaucium", nome di un tipo di erba palustre tipica dei luoghi bassi e paludosi.
Le origini dell'attuale centro abitato, sulla base delle numerose testimonianze archeologiche rinvenute. risalirebbero alla seconda metà del VI secolo a.C..
Nei pressi della villa comunale è stata ritrovata una necropoli e sono stati riportati alla luce vasi e statuette di tipo ellenico che rimandano alla presenza di un centro abitato colonizzato dai greci.
Altri resti di un abitato neolitico datato alla seconda metà del IX secolo a.C. sono stati ritrovati in contrada Filiera.
ln una bolla papale del 1060, viene nominato come facente parte della contea di Montescaglioso, alle dipendenze del vescovo Arnoldo di Tricarico.
Ancora nel 1183 si ha traccia che il feudo di Garaguso è confermato al vescovo di Tricarico Roberto, da Papa Lucio III.
Dal 1154 al 1168 fu feudo di Giuliana moglie di Gram de Garagusa, di un casato nobile di origine normanna.
Dopoo un lungo periodo di grande floridezza durato fino al 1276, il feudo venne razziato e distrutto durante la conquista angioina, tanto da essere nel 1306 esentato completamente dal pagamento delle tasse.
I feudatari successivi furono i Luco e i Sanseverino, conti questi ultimi di Tricarico, sotto i quali il feudo rimase fino al 1507.
Da questa data fu acquistato da Giovanni di Palo, un nobile di Lucera, e in seguito dai Revertera, duchi di Salandra, che furono feudatari di Garaguso fino al 1806 anno dell'abolizione del feudalesimo.
L'evento tellurico del 1694 provocò un gran numero di vittime e ingenti danni al paese, il quale si estendeva verso la tempa di San Nicola.
IL nuovo borgo venne ricostruito intorno al casolare del conte Sanseverino, il castello non fu più ricostruito, e al suo posto venne realizzato un edificio a pianta quadrata e basso, da Nicola Ippolito Revertera.
Nel 1799 Garaguso faceva ancora parte, insieme a Calciano e Oliveto Lucano, di un unico comune appartenente al dipartimento del
Bradano del cantone di Stigliano e solo nel 1913 Garaguso divenne comune autonomo.
Negli anni successivi al 1850 il paese venne sconvolto dalla reazione borbonica e dalle lotte delle repressioni contro i briganti i qali si rifugiarono nelle caverne tufacee del territorio.
Dei borgo medievale di Garaguso poco rimane visibile se non il tipo di impianto urbano focalizzato a sviluppo centripeto, il cui tessuto si sviluppa attorno ad un polo emergente, in tal caso la chiesa e il palazzo Revertera, mentre il resto del tessuto segue le curve orografiche del terreno.
 

da: cartello esposto in paese

 

Repertorio artistico-turistico

Palazzo del duca Revertera con loggiato a tre arcate. Chiesa parrocchiale dell'Assunta con due pregevoli tele raffiguranti l'Assunzione e San Vincenzo, Sant'Antonio ed un frate, opere di frà Deodato da Tolve (1751); uno stucco policromo con l'immagine della Madonna della Puglia (sec. XV) e un prezioso braccio reliquiario in argento, di San Gaudenzio, del '400.