Grottole
All’altezza di quasi 500 metri sul livello
del mare, in cima ad un colle si incontra Grottole.
Di origini antichissime, l’abitato ha preso
il nome da “Cryptulae” cioè grotticelle, presenti ancora oggi in gran
numero nell’abitato e dove abili artigiani lavorano orci e vasi di
argilla.
Nella “Storia del Regno di Napoli” del
Capocelatro si parla di un castello di “Grotula”, già fortezza normanna,
che venne assalito dall’esercito di re Manfredi. Successivamente
l’abitato fu feudo delle famiglie Zurlo, D’Aragona, degli Spinelli ed
infine dei Chiaromonte. Del periodo feudale sono visibili i resti
dell’antichissimo castello dei ruderi delle mura che un tempo
circondavano il paese.
Nel territorio sono affiorate testimonianze
lucane, ellenistiche e romane.
Repertorio
artistico-turistico
Castello feudale,
costruito nell’851, dal primo feudatario di Grottole, Schinulfo,
principe di Salerno. E’ istoriato dallo scudo dei Bisignano e mostra una
lunga sequela di merli e feritoie.
Chiesa di Santa
Maria la Grotta, riconsacrata nel nome di San Rocco: conserva
un grande, pregevole quadro di autore ignoto ma di scuola classica,
raffigurante vari episodi biblici ed un pulpito di noce massiccio
intagliato con notevoli araldici.
Chiesa Madre di
San Domenico: custodisce un dipinto settecentesco,
raffigurante la Madonna col Bambino e Santi, di scuola napoletana ed un
quadro della Distribuzione del Rosario, attribuibile a Carlo Sellitti,
del ‘600. Conserva anche varie opere lignee di artisti locali. Di
ispirazione campano-lombarda sono gli altari, la ricca cantoria, il coro
barocco.
La chiesa di San
Luca e Giuliano custodisce una Madonna del Bambino e i SS.
Giovanni e Lucia, a firma del pittore Giovanni Malinconico, del primo
settecento.
Interessanti le grotticelle,
dove si lavorano vasi, brocche, orci al tornio. Fiorente l’artigianato
dei lavori in argilla.
da: "Guida Basilicata"
di P. Tucciariello
pubblicazione autorizzata