Posizione geografica.
Sito a mt.1037
s.l.m., alle pendici del M. Volturino. Nella piana sottostante negli ultimi
decenni hanno avuto un notevole sviluppo le due contrade di Barricelle e
Villa d'Agri. Il territorio ha una estensione di kmq 37. 82. Confina a nord
con Marsiconuovo e Calvello, a est con Viggiano, a sud con Grumento Nova e a
ovest con Paterno e Tramutola.
Etimologia del nome.
Per il
Racioppi deriverebbe dal basso latino Mariscus (luogo paludoso) con
l’aggiunta di Vetere (ovvero del vecchio paese). Egli confuta la tesi
che fa discendere la parola Vetere dall’antica Vertina di
Strabone, fondandosi essa solo su un bisticcio di parole. Per lo storico,
l’antico centro potrebbe individuarsi in una Marcina o in un
Abellinum marsicum.
Dati demografici.
Il più antico (Cedolario 1277): fuochi 19 (ab.
114)
Il più recente (ISTAT 1996): ab. 4.492
Cenni storici.
In località Pedale le Grotte sono
stati rinvenute antiche fornaci lucane che testimoniano la presenza di un
insediamento indigeno preromano.
Di epoca romana son i resti di qualche villa
costruita persumibilmente dagli abitanti di Grumentum. Distrutta questa dai
Saraceni, una esigua parte degli scampati all’eccidio costruì, in sito
abbastanza elevato, un borgo di poche case.
Prima di tale evento, in epoca bizantina,
risultano insediati, sulle pendici del monte S. Nicola, monaci di rito greco
che costruirono i monasteri di S. Elia e di S. Giovanni.
Con l’avvento dei Normanni il centro fu
fortificato con castello e mura. Il suo primo Feudatario risulta essere
stato nel 1135 Adamo de Avenella.
Successivamente esso fu assegnato a tale
Goffredo, il cui figlio Alessandro, nel Maggio del 1151, donò all’Abbazia
della Santa Trinità di Cava il monastero di S. Giovanni.
In epoca sveva il Feudo fu concesso a
Riccardo Filangieri e successivamente dagli Angioini a Goffredo de
Triczarello.
Nel 1334 giunse nel Comune il francescano
dissidente Angelo Clareno che fondò il convento di S. Maria dell’Aspro,
lasciando una traccia profonda nella religiosità del Comprensorio.
Sotto gli Aragonesi nel 1498 divenne
Principe di Marsicovetere Giovanni Caracciolo i cui eredi, dopo una breve
parentesi di Ferrante di Palma, lo tennero sino al 1777.
In quell’anno Laura Caracciolo vendette
Marsicovetere per 39.000 ducati al ricco esponente borghese del posto
Bernardo Brussone.
La vendita venne impugnata da altri
esponenti del luogo che chiesero di esercitare il diritto di prelazione in
favore dell’Università (Comune), ottenendolo nel 1782.
Nel 1806 il Comune si ribellò
all’occupazione dei Francesi e venne da questi incendiato e saccheggiato.
Gravemente danneggiato dal sisma del 1857
anche Marsicovetere diede il suo contributo all’unità d’Italia, sia
partecipando all’attività carbonara nel 1821 e nel 1848 e sia concorrendo
alla marcia su Potenza nell’Agosto del 1860.
Il Brigantaggio post-unitario vide parecchi
cittadini del posto partecipare al moto di rivolta antisabauda e fra essi
tristemente famoso divennne Angelo Antonio Masini, capobanda, (alias
Ciuccolo).
Depauperato delle migliori energie durante
gli esodi migratori, in questi ultimi decenni, con la crescita di Villa
d’Agri, sta registrando una forte espansione demografica ed economica.
Villa
d'Agri
L’antica frazione di Marsicovetere Pedale
(ai piedi del monte) cambiò il nome in Villa d’Agri con delibera
municipale n° 4 del 18/1/1955 e conseguente Decreto del Presidente della
Repubblica del 13/1/1957.
Da tale data essa ha subito profondi
cambiamenti diventando molto più importante, dal punto di vista economico,
rispetto al centro da cui dipende. Il passaggio della fondovalle dell’Agri
SS. 598 ha fatto si che essa diventasse sede dei maggiori servizi
comprensoriali. Al Consorzio di Bonifica, istituito intorno agli anni ’50,
si sono aggiunti l’Ospedale Civile di zona, la sede della U.S.L., della
Comunità Montana, dell’Azienda Agricola Regionale “Bosco Galdo” e del
Gal-Acta.
Poche
le emergenze monumentali da segnalare: la Chiesa S. Maria Addolorata
del XX secolo, cui si accede mediante una larga scalinata in pietra, e la
masseria fortificata Piccininni (sede del fattore), massiccia costruzione
con piccola corte all’interno.
Itinerario nel centro antico di Marsicovetere
Sulla destra di uno dei primi tornanti della
strada che collega Villa d’Agri a Marsicovetere si nota il rudere del
Convento di S. Maria dell’Aspro, ove dimorò il frate francescano Angelo
Clareno, morto in odore di santità nel 1337.
A poca distanza dal centro abitato vi è il
rudere del Convento di S. Maria di Costantinopoli ,. Costruito nel
1571 da monaci Cappuccini, nel nome conserva la traccia di un’antica laura
basiliana e probabilmente è questo l’antico monastero di S. Giovanni donato
dal Feudatario Bartolomeo ai Benedettini di Cava. Ha un impianto regolare
quadrilatero con chiostro centrale in torno al quale si articolavano le
celle monacali su due piani.
Lungo Corso Vittorio Emanuele troviamo il
Palazzo Ziella ,, la Chiesa Madre di S. Pietro e Paolo , e la
Cappella Madonna delle Nevi ,. Quest'ultima insieme al Palazzo
Ziella risalgono al XVII sec. Il Palazzo attualmente abitato conserva un bel
dipinto su pietra.
Del XIV secolo è la chiesa dei SS. Pietro e
Paolo che presenta una nicchia sul portale in cui è posta una pregevole
statua di Madonna col Bambino di un artista locale. Si conservano
all'interno alcune tele di scuola napoletana del '700, di cui una
raffigurante S. Giovanni Battista, e un’acquasantiera con un cinquecentesco
leone di pietra.
Più sopra in Largo Pionetello, si erge una
torre dell’antico Castello medioevale , dell’XI sec.
Da largo Pionetello, continuando per Corso
Garibaldi, si incontrano il Palazzo Tranchitella , e il Palazzo
Piccininni , del XVII-XVIII munito portale e loggiato in pietra.
La sagra del
prosciutto a Marsicovetere
In
concomitanza della festa dell'Assunta ha luogo la Sagra del prosciutto.
Infatti nel periodo di permanenza della statua sul monte Volturino, si
svolge la Sagra, che offre un’ottima occasione per conoscere il famoso
prosciutto locale e anche gustose soppressate ed altri tipi di carni
insaccate. Marsicovetere con questa Sagra ha conquistato la fama di una vera
e propria "San Daniele del Sud".
Escursioni
consigliate:
Fonte del Copone.
Scavalcando la cima su cui è adagiato il
centro abitato, a circa 1 Km., s’incontra la Fonte del Copone, ricca
sorgente di acqua oligominerale.
E’ stato sperimentato che le sue acque sono
molto efficcaci per la litiasi renale.
Captata
da qualche anno, il suo spazio circostante è stato attrezzato per pic-nic.
Monte Volturino e monte Saraceno (Km
10).
Il Volturino (dal Lat. Vultur=Avvoltoio),
eleva la sua cima tra un fitto bosco di faggi contornato da estesi pascoli.
Oltre ad avere dei suggestivi punti
panoramici, offre anche attrattive di tipo turistico–ricreativo, grazie alla
presenza di impianti sciistici e punti di ristoro.
Sempre
a nord di Marsicovetere, verso Calvello, su un particolare sperone roccioso,
è ubicata la Cappella della Madonna del Saraceno. Il luogo è ricco di lecci
e faggi.
(Ricerche storiche, monumentali ed
antropologiche di Vincenzo Falasca, Presidente I.R.S.A.B.
< Istituto
Ricerche Storiche Archeologiche Basilicata > sede: 85050 Grumento Nova
(Potenza), via Maiorino 117/bis.
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