Matera, città di pietra e di
bellezza
dove i sassi raccontano la storia millenaria
di un popolo che ha saputo resistere alla durezza
e trasformare la roccia in arte e cultura.
La festa della Bruna, evento di fede e di allegria
che celebra la protettrice della città dei Sassi
con una processione solenne e una carrozza sfarziosa
che viene distrutta dalla folla in un tripudio di frastuoni.
Matera, città di luce e di speranza
dove i sassi si illuminano di riflessi magici
e accolgono i visitatori con la loro eleganza
e con il fascino dei loro panorami unici.
La festa della Bruna, momento di devozione e di partecipazione
che coinvolge tutti i materani nel ricordo della Madonna
con una giornata lunga e intensa di emozioni
e con il desiderio di rinnovare la loro gratitudine alla Vergine.
"E'una vergogna
per tutta la nazione" esclamò Alcide De Gasperi durante un
comizio ai Materani.
1950: l'uomo politico sottolineò così le spaventose condizioni di vita nei
Sassi, i due quartieri cittadini che contenevano allora sedicimila anime
delle ventunmila registrate all'anagrafe comunale. Un paio d'anni prima,
Palmiro Togliatti aveva tuonato contro le vecchie classi dirigenti "responsabili se in Italia vi
è ancora una città in cui migliaia di uomini,
donne e bambini vivono in queste condizioni".
Uno scandalo. In Parlamento si bollava Matera come piaga di inciviltà "bolgia
infernale" piena di "tuguri e topaie fatte case" da
eliminare totalmente "magari con una bomba atomica". E
finalmente dopo l'intervento di questi due uomini politici, si avviò una
serie di leggine per il risanamento dei Sassi, i mitici quartieri trogloditi
di Matera, il cui effetto finale, oggi ancora visibile in tutta la sua
drammatica e dolente bellezza, si è determinato nei millenni.
Francesco Sernia
Matera
Capoluogo di provincia, mt. 401 s.l.m. ab. 56.000 (circa). Sorge sulle
pendici delle Murge e si stende su un ripiano che sovrasta l'antico abitato
dei Sassi. Questo, in gran parte scavato nel tufo e nella rupe, si stende
sul fianco ovest della Gravina ed è uno dei più antichi agglomerati urbani
del mondo. Già nella preistoria, infatti, si insediarono popoli di origine
nomade che trovarono rifugio in caverne, grotte ed anfratti naturali della
Gravina.
Lo stupendo complesso architettonico dei Sassi non ha
uguali nel mondo ed è costituito da due profondi anfratti che prendono il
nome di Sasso Barisano a nord e Sasso Caveoso a sud. Le case, scavate nella
roccia videro la vita e la morte di uomini ed animali domestici fino alla
metà del secolo scorso. Carlo Levi fu tra i primi a denunciarne le
proibitive condizioni socio-ambientali ed oggi, quei nidi di uomini tenuti
insieme da pietre, sono rimasti vuoti ma solo per far riflettere....
incantare.
I Sassi, che alcuni politici dell'immediato dopoguerra
(1950) definirono vergogna d'Italia, oggi che hanno riacquistato la loro dignità sono per l'UNESCO
"patrimonio dell'umanità"Se per una fatalità l'occasionale visitatore giungesse
al Belvedere di Murgia Timone, ad occhi chiusi.. beh! nel riaprirli avrebbe
poco tempo per estrarre il fazzoletto ed.. asciugarli! All'incanto dei
Sassi fa cornice lo scenario delle antiche chiese rupestri, oltre 150, molte
delle quali arricchite da affreschi medievali di notevole pregio artistico.
Chi volta lo sguardo a queste "rocce bucate" ha la vaga sensazione di
osservare una sorta di lunghe trincee fortificate, sulle quali gli effetti
delle tombe hanno lasciato i segni della follia umana. Ma non è così,
sono solo i segni di una civiltà che affonda le radici nella notte dei tempi
(preistoria), sono segni indelebili che il tempo non ha e non vuole
cancellare.
Matera, centro di comunità preistoriche,
assunse con i Romani (Mateola) una certa importanza per l'economia del
tempo, nonostante le devastazioni operate da Pirro ed Annibale.
Assoggettata al Ducato di Benevento sotto il potere dei longobardi fu
successivamente, nel secolo nono, dominio dei bizantini e nel 1061
conquistata dai normanni.
Nel secolo XV entrò a far parte dei possedimenti degli aragonesi e quindi nel Regno di Napoli, fino all'unità d'Italia (1860).
Tra le opere di notevole significato storico-culturale
è d'uopo citare:
Il Duomo struttura architettonica di
stile romantico, a tre navate risalente al 1200, la facciata è arricchita da
statue e da un ampio ed elegante rosone, mentre l'interno, il cui piano
calpestio è sollevato, rispetto al piano terra, di sei metri è a forma di
croce latina ed è ricco di colonne con capitelli, nonchè di bassorilievi,
statue, altari ed affreschi (giudizio universale) tutti di ampio respiro
artistico. Particolare citazione meritano il coro ligueo, risalente alla
metà del 1400, e la cappella del presepe della prima metà del 1500.
La Chiesa di S. Francesco alla quale si
accede da una ampia scalinata, risale al XIII secolo ed ha subito nel tempo
molte trasformazioni, le più significative quelle del 1500 relative alle
Cappelle laterali e quella del 1751 che dettero all'edificio l'attuale
aspetto architettonico.
Sia il Duomo che la Chiesa di S. Francesco sono
ubicate nelle rispettive omonime piazze, la prima si orna di austeri edifici
del 1700 e domina dall'alto il Sasso Barisano, la seconda pur godendo di un
apprezzabile spazio, ha perduto parte della originaria dignità perchè
mortificata dalla presenza di edifici costruiti solo da alcuni decenni.
Chiesa del Purgatorio struttura barocca
risalente ai primi del 1700 con cupola ad otto sezioni nelle quali sono
raffigurate otto tavole del medesimo periodo. Nell'altare maggiore sono
custodite le reliquie dei Santi Giovanni da Matera, San Callisto e San
Prospero. Molto singolare è la facciata raffigurante il
trionfo della morte con figure scheletriche e teschi.
L'Annunziata ampio e sobrio edificio che
si affaccia su Piazza Vittorio Veneto quasi di fronte alla Prefettura, fu
costruito intorno al 1730 e fu, alle sue origini, sede della comunità delle
suore domenicane; oggi ospita la Biblioteca Provinciale che custodisce circa
200.000 volumi e manoscritti.
Mater Domini Chiesa di modeste
dimensioni sorta alla fine del 1600, con elegante campanile ed interni
sostanzialmente poveri ai quali si accede da una rampa forte all'esterno.
Monastero di S. Chiara edificato
all'inizio del 1700, fu nel corso degli anni successivi adibito a diverse
funzioni: ospedale sede conventuale della clarisse, abitazioni e deposito
di reperti archeologici che alla fine del 1800 emersero dal sottosuolo materano per opera di Domenico Ridolo appassionato di archeologia.
Oggi è sede del Museo Archeologico Nazionale "Domenico Ridola".
Il Castello Tramontano Eretto nei primi
del XVI secolo per volere del Conte Giancarlo Tramontano rimase incompiuto
per l'uccisione del Conte. Presenta oggi due torri ed il marchio centrale.
Domina su una collina della periferia di Matera che declina dolcemente fino
al lontano piano ove scorre il Bradano.
Particolare interesse storico-culturale meritano molti
altri nobili edifici ai quali è doveroso ricordare: Palazzo Branzini (700),
Palazzo Giudicepietro, Palazzo Sedile della fine del 1700 oggi sede del
Conservatorio Musicale, Palazzo Alvino, Palazzo Santoro, Palazzo Porcari, Palazzo Anselmi, Palazzo Casale, la Chiesa di S. Lucia, la Chiesa di S.
Giovanni Battista, il convento di S. Maria la Nuova, la chiesa di S.
Nicola dei Greci, la chiesa di S. Agostino, la chiesa della Palomba, la
Madonna delle tre Porte ecc.
Testo di: M. Ascoli