PISTICCI
"... Bianca sul suo
colle argilloso la piccola città silente, sovrana coronatrice del vasto
paesaggio tra i fiumi Basento e Cavone, svetta da vie tortuose e chiare. Il
sole indugia in lunghi ozii meridiani fra le ospitali case basse e
cuspidate, sullo sfondo delle montagne gibbose orlate di agavi aguzze, di
secolari ulivi e di fichi d'india..."
(
Concetto Valente )
Antico feudo normanno sorto
intorno all'anno 1000, le sue origini risalgono, con ogni probabilità al VII° sec. a.C. come testimoniano alcune necropoli rinvenute in luoghi non
distanti dall'attuale nucleo urbano e molti reperti archeologici risalenti
al VI° sec. a.C. ai quali si aggiunsero anche vasellami ed oggetti in
bronzo trasportati da mercanti del metapontino. Dopo l'anno 1000
l'economia agricola e olearia ebbe un buon sviluppo sotto il dominio di
diverse famiglie feudatarie che si alternarono al potere. Nel 1688 una
grossa frana dimezzò il paese provocando oltre 400 morti. Su tale
luttuosa circostanza rimase intatta la Cattedrale e successivamente i
cittadini si rifiutarono di trasferirsi nella zona bassa del paese e
riedificarono il rione "Dirupo" ancor oggi ammirato per
la caratteristica linea architettonica. All'inizio del 1700 sorsero, nella
zona compresa tra la Cattedrale e l'antico Castello (semidemolito), molti
piccoli edifici gentilizi (Rione Terravecchia) che sovrasta la zona nuova
(Rione Dirupo).
La Chiesa Madre posta di fronte ai ruderi dell'antico Castello
medievale con campanile duecentesco, l'edificio presenta un'architettura
cinquecentesca e nel suo interno conserva altare e paliotti di altare
intagliati del XVI° XVII° secolo. Dal sagrato si gode un vasto e
suggestivo panorama che spazia fin al mare Jonio.
La Chiesa dell'Immacolata piccola ma suggestiva struttura
settecentesca con soffitta ligneo decorato, custodisce nel suo interno una
scultura lignea dell'Immacolata ed un organo intagliato. L'edificio sorge
nel caratteristico Rione Dirupo il quale conserva la sua originale
struttura fatta di piccole case bianche poste a schiera.
Lungo la strada che conduce a Marina di Pisticci (ampia ed attrezzata zona
turistico-balneare posta tra il lido di Metaponto e quello di Scanzano a
sud) si va incontro ad alcune frazioni di Pisticci: Marconia e Tinchi
che hanno subito un notevole sviluppo demografico intorno al 1970, sia per
le frane che minacciavano l'antico Comune sia per lo sviluppo industriale
dell'area dello Scalo Ferroviario di Pisticci attraversato anche dalla
strada Basentana.
Dal punto di vista storico-culturale meritano una particolare citazione la
Masseria del Castello di San Basilio (antica struttura basiliana
del V secolo) ed il Cenobbio di Santa Maria del Casale (antico e
suggestivo complesso religioso fondato dai benedettini).
Nel lontano 1894 il sig. Pasquale Vena, con infuso di radici rare ed
ingredienti naturali mai resi noti, "inventa" l'Amaro Lucano,
prodotto in una piccola azienda familiare, l'ormai celebre amaro si è
affermato su tutti i mercati mondiali e viene prodotto in oltre 15 milioni
di litri l'anno.