Tricarico - LUCANIA / BASILICATA - (VISITA LA LUCANIA)

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Tricarico

           
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TRICARICO - 2 - FONTANA PUBBLICA inizio 900
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TRICARICO - 1 - PIAZZA GARIBALDI anni 20
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TRICARICO - 2 - LE TORRI anni 30
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TRICARICO - 1 - CONVENTO S. ANTONIO DI PADOVA anni 40
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TRICARICO - 1 - VIALE REGINA MARGHERITA anni 40-50
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TRICARICO - 1 - PANORAMA anni 20
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TRICARICO - 1 - CONVENTO S. CHIARA - TORRE anni 30
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TRICARICO - 1 - FONTANA PUBBLICA anni 20-30
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TRICARICO - 1 - CONVENTO S. CHIARA anni 50
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H O M E
TRICARICO


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Tricarico
Si riconosce da lontano per la torre Normanna Tricarico, che solo in epoca longobarda iniziò a svilupparsi sul sito attuale. In epoca anteriore, infatti, esisteva un centro lucano molto più a est, presso il valico Tre Cancelli dove sono infatti stati rinvenuti resti di mura risalenti al V-IV secolo a.C.; solo con la distruzione ditale insediamento cominciò a delinearsi l'attuale Tricarico, i cui rioni Rabatana e Saracena furono impiantati a seguito dell'arrivo di saraceni a inizi IX secolo. Ripassata nelle mani di Bisanzio, conobbe sotto i normanni una seconda espansione urbana verso la zona oggi occupata dal convento di S. Chiara. Lo spazio intramuraneo tra i rioni e il castello venne nel tempo colmato di residenze e di chiese; fuori della cerchia difensiva, della quale si individuano molti tratti e restano alcune porte (Monte, Fontana, Saracena e Rabatana con le relative torri), comparvero solo nel tardo '400 edifici religiosi, dove si formarono intellettuali che diedero lustro all'abitato. Dopo il terremoto del 1654 si operò più che altro nella ristrutturazione e ricostruizione di edifici pubblici e privati, contribuendo a tutelare l'impianto storico; opera di salvaguardia continuata dall'attuale piano regolatore.Molto simpatica è la festa che si tiene nell'ambito del Carnevale.


Torre Normanna
Risale al IX-X secolo la prima fortificazione, riedificata in epoca normanno-sveva e restata in uso sino al '600, mentre il resto del castello cui apparteneva venne trasformato in convento di S.Chiara; di forma cilindrica e alta m 27, è coronata da caditole e si distribuisce internamente su quattro piani. Contigui sono, sul lato ovest, una torretta minore e tratti di spesse mura sotto le quali si stendono cantine ipogee.


Convento di S. Chiara
È la trAsformazione del castello, operata nel 1337 in luogo di clausura per fanciulle di alto lignaggio. Per questo e per le modifiche, riattazioni e ampliamenti operati sino a inizi 800 è andato perso l'aspetto di struttura fortificata. Alla chiesa del complesso religioso si accede dalla cappella del Crocifisso, interamente affrescata da Pietro Antonio Ferro intorno al 1611. La chiesa ha un impianto del XII secolo ad aula unica, restaurata nel 1852; nel soffitto a cassettoni è incastonata una tela del XVI secolo raffigurante l'Assunta; la tela sul primo altare sinistro è di scuola veneta del XVI secolo, quella sul primo altare destro del ferro.


Chiesa Madre
L'impianto romanico ha subito parecchi interventi sia in facciata, dove i cantrafforti presso le navatelle laterali sono aggiunta del XVII secolo, sia nell'interno, dove gli stucchi barocchi furono eseguiti nel 1777. Nella prima cappella destra, Deposizione di Pietro Antonio Ferro; nella penultima cappella, trittico dipinto su tavola attribuito al pittare ZT; nell'ultima cappella, Trasporto al sepolcro del Ferro. Nel presiniterio, pannelli di polittico di Antonio Stabile, dipinto murale del XVI secolo e tele del Ferro.


Arco di Re Ladislao
Ingresso alla parte più antica del paese e al rione Saracena, è in pietra e risale al XVI secolo; lo ornano putti, grifi, mostri alati, i simboli degli evangelisti e, in una nicchia in alto, la trecentesca scultura della Madonna con Bambino.


Convento di S. Maria del Carmine
Fuori del centro storico, tu intrapreso nel 1605; il chiostro fu dipinto da Carlo e G.B. Ferro con scene bibliche, nelle lunette con storie dell'ordine carmelitano e nei tondi con i santi carmelitani. La chiesa, a una sola navata, ha un corredo pittorico eseguito nel 1612 da Pietro Antonio Ferro: sulla parete destra, scene della vita della Madonna; su quella sinistra, scene della vita di Cristo; nel presbiterio, scene dal Nuovo Testamento, al centro l'Eterno Padre, i SS. Francesco d'Assisi e Francesco da Paola, i profeti Elia ed Eliseo; in volta, la Madonna assunta e le Virtù; sull'altare maggiore, Madonna del Carmine del 1613 e, sulla parete sinistra, Crocifissione e santi (1616).


Convento di S. Antonio di Padova
A metà strada tra il nucleo storico e la moderna espansione e oggi sede di una casa di riposo fu voluto dai Sanseverino e ultimato nel 1491 grazie ai fondi della comunità tricaricese, come è scritto sul portale d'ingresso; la buona biblioteca di cui il complesso religioso era fornito divenne una fucina di studi teologici. La chiesa ha pianta a due navate, in una delle quali sono dipinti murali del XVI secolo.


S. Antonio Abate
L'essere costruita come luogo di sosta per i crociati diretti in Terra Santa giustifica la sua posizione periferica. Risalente al 1123. ha un portale la scultura policroma della Madonna dell'ulivo col Bambino, prima dedicataria del luogo di culto.


Tricarico ha dato i natali al poeta Rocco Scotellaro.

 

 

 

Repertorio artistico-turistico

- Vecchia torre di un castello di origine normanna, costruito da Roberto il Guiscardo su un antico fortilizio longobardo.

- La “Rabatana” caratteristico borgo saraceno dei secoli XI-XII.

- Palazzi nobiliari cinquecenteschi e seicenteschi con facciata di pregio, tra cui il Palazzo Aragusto con portale del ‘400, il palazzo ducale dei Pignatelli di austera architettura, il palazzo Putignano, il palazzo Caraffa, l’Episcopio ecc...

- Cattedrale romanica del secolo XI, con campanile duecentesco, che conserva un trittico, raffigurante la Madonna in trono tra i santi, opera di Girolamo Santacroce (Bergamo 1480-1556).

- Chiesa di san Francesco del secolo XIII con portale gotico che conserva una tavola, raffigurante la Madonna col Bambino, opera di un pittore locale del secolo XVI.

- Chiesa di Santa Chiara del secolo XIV con grandioso portale e campana del 1500, conserva affreschi di Pietro Antonio Ferri del secolo XVII.

- Chiesa del Carmine del secolo XV e torre a campana del ‘400 conserva affreschi di Pietro Antonio Ferri e dei suoi discepoli.

- Chiesa di Sant’Antonio del secolo XV con portale durazzesco ed affreschi del pittore locale Giuseppe Sciarra e del frate Ilano di Montalbano.