Trivigno,
sorge su una collina, a oltre settecento metri sul livello del mare e
domina un tratto del corso del fiume Basento. Anticamente si chiamava
“Trivinea”. L’abitato è ricordato come feudo dall’epoca normanna e
menzionato nella tassazione angioina (1276-1277).
Fu feudo di Guglielmo Monaco e, nel XIII
secolo, un casale di Albano di Lucania. Successivamente passò a diversi
signori fra cui Pietro Sammerense, Leonardo, cancelliere del principato
di Acaya.
Rimase disabitato nel XIV secolo ma venne
ripopolato dai Carafa.
Nel territorio vi sono molte chiese rupestri
fra cui, di un certo interesse, quella di S. Maria posta in contrada “S.
Leo”. Sono ancora visibili, in località “Calvario”, tracce delle gesta
brigantesche di Crocco e Ninco Nanco, che dopo l’Unità d’Italia, misero
a ferro e fuoco numerosi paesi lucani, fra cui pure Trivigno.
Patrono del paese è San Pietro festeggiato il
29 giugno.
Repertorio artistico-turistico
Chiesa parrocchiale di San Pietro che
conserva un altare barocco con un’interessante decorazione in ferro
battuto.
Notevoli anche l’organo con cantoria di legno
intagliato del secolo XVIII.
Chiesa di San Pietro Apostolo con 12 quadri,
raffiguranti i 12 apostoli, dipinti da autore ignoto del secolo XVIII.
Chiesa del Carmine con soffitto dipinto da
autore ignoto del secolo XVIII.
Chiesa di Sant’Antonio con un
grande quadro su tela, ingessato al muro, forse dal secolo XVIII.
da: "Guida
Basilicata" di P. Tucciariello
pubblicazione autorizzata