Lavello sorge
sull'antico itinerario di transumanza situato tra l'Ofanto, e le colline
venosine.
Il suo nome deriva probabilmente da Labellum, ovvero abbeveratoio.
Fu abitata già nel periodo Neolitico, come testimoniano resti di
insediamenti rinvenuti in tutta l'area circostante.
Ebbe il suo periodo di massimo splendore sotto i normanni, che vi
edificarono la loro fortezza.
Nel 1298 venne quasi completamente distrutta da un violento incendio
provocato da Carlo I d'Angiò.
L'evento è ricordato dallo stemma comunale, in cui è raffigurata una
torre a due piani invasa dalle fiamme. Il centro del paese conserva la
sua struttura medioevale.
Da visitare il Castello di epoca Sveva, ricostruito nel 1600 ed
attualmente sede del Municipio.
Di grande interesse artistico è la chiesa di Sant'Anna che conserva un
dipinto su tela del XVI sec., raffigurante l'Annunciazione, del pittore
Antonio Stabile.
Antichissime sono la chiesa di Santa Maria delle Rose e la chiesa di
Santa Maria ad Martyres del XII sec. restaurata nel 1738.
Il Castello
Fatto edificare molto probabilmente dal conte normanno Umfredo, e
classificato come domus negli Statuta Officiorum federiciani (1241-46)
(12), assurge al rango di castrum nel successivo periodo angioino.
Nel 1298 Carlo II d'Angiò ordinò l'incendio della città con il
conseguente danneggiamento delle opere di difesa (13) .
L'aspetto odierno del castello evidenzia le trasformazioni
tardo-quattrocentesche volute dalla famiglia Del Balzo-Orsini, di cui si
conserva lo stemma (14) sul portale durazzesco d'ingresso, collegato
alla strada adiacente da una rampa, indispensabile per il superamento
del dislivello di circa tre metri.
Nel cortile vi è un pozzo recante lo stemma gentilizio dei Del Tufo,
feudatari di Lavello per tutto il corso del XVI secolo (15), ed elementi
tipici dell'architettura meridionale del periodo a cavallo tra Quattro e
Cinquecento, riconoscibili nella loggetta a due archi ribassati separati
da un pilastrino a pianta ottagonale, che si rifà al cortile del palazzo
napoletano di Antonello Petrucci.
Il carattere difensivo, espresso in particolare dalle torri, non sembra
essere stato interessato da interventi di consolidamento in epoca
successiva a quella normanno-sveva, come si evince dalle dimensioni di
una semitorre a sinistra della cortina principale, denominata Torre
normanna.
Manifestazioni ed eventi:
ultimo sabato di
aprile |
Pellegrinaggio al Santuario di Maria
SS. Immacolata |
2 maggio |
Festa in onore del Santo Patrono San
Mauro martire |
8 settembre |
Festa in onore di Maria SS. del
Principio (Protettrice) |
22 novembre |
Festa piccola in onore di San Mauro |
Altri Eventi
(segnalati)
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