Posizione geografica
Il centro abitato è situato su un dosso di
mt 666 s.l.m., alle pendici nord-orientali del Monte Raparo (mt. 1761). Il
suo territorio, di 30.46 kmq., confina con S.Chirico Raparo, Spinoso,
Montemurro, Spinoso e Armento.
Etimologia del nome
Esso deriva da Martino, Vescovo di
Tours (Francia) nel 371 d.C., con l’aggiunta successiva del 1863
“d’Agri”, per distinguerlo da altri analoghi toponimi italiani.
Dati demografici
Il più antico (Cedolario 1277): fuochi 162
(ab. 972)
Cenni storici.
Il Roselli fa risalire la fondazione di S.
Martino ad alcuni profughi grumentini sfuggiti all’eccidio saraceno,
desumendolo dal nome della Chiesa di S. Martino, esistente a nord del colle
di Saponara.
Più probabilmente il casale era stato
fondato, prima dell’anno 1.000, da monaci di rito greco insediatisi alle
falde del monte Raparo, ove avevano costruito l'Abazia di Sant'Angelo.
Il primo documento ove è menzionato
Sanctus Martinus risale al Dicembre del 1235, anno in cui Federico II
assegnò la baronia del borgo alla sua damigella di corte Guida de Dragonibus
per le nozze con Ugo Sanseverino di Chiaromonte.
Confiscata a costui, dopo la congiura di
Capaccio del 1246, venne restituita al figlio Riccardo nel 1267 da Carlo I
d’Angiò.
Nel 1270 S. Martino risulta in suffeudo
non integrum di tale Signore Giannuzzi.
Nel 1462 passò sotto il dominio feudale dei
Principi Sanseverino di Bisignano.
Venduto nel 1565, per i debiti contratti da
Berardino, ai Sifola del patriziato pugliese di Trani, rimase sotto questa
famiglia sino al 1806, anno di abolizione del regime feudale.
Nel 1799 fu attivo centro rivoluzionario e
repubblicano con il dott. Fr. Paolo Manzone.
Durante il periodo risorgimentale si segnalò
Raffaele Di Pierro che partecipò ai moti del 1848 e nel 1860 fu eletto
Deputato per gli alloggi a Potenza. Nella seconda metà dell’’800 si
distinse la poetessa Teresina De Pierro.
Durante il brigantaggio post-unitario
aderirono alla protesta antisabauda Infantino Giuseppe e Giovanni D'Aquaro,
rimasto famoso come Mastro Orazio o alias Tiracannale.
Nel periodo 1880-900 (prima emigrazione) ci
fu un calo demografico del 16,72%, in quello del 1951-81 del 16,40%. Il
Comune ha continuato a soffrire sino ad oggi di uno stato di palese
emarginazione.
Itinerario nel centro
antico
Lasciando la fondovalle dell'Agri, S.S. 598,
ci si immette su di una strada, di recente costruita dalla C.M., che varca
l'Agri e salendo verso sud-ovest giunge, dopo 17 Km., al centro abitato.
Il nostro itinerario parte da Largo Marconi,
piccola piazzetta adiacente al Convento San Antonio , dei
Frati Minori Osservanti, costruito nel 1512.
Nell’annessa chiesa di S. Francesco,
ristrutturata nel 1714, si conservano: una pala d'altare del XVI secolo, che
raffigura una "Madonna del Rosario”, due dipinti con una "Madonna
col Bambino" attribuibile ai seguaci del pittore A. Stabile, un
Crocifisso e un dipinto del Pietrafesa. Vi si possono ammirare, inoltre,
nove pannelli di un polittico del 1538.
Nel chiostro del Convento si ammira un ciclo
di affreschi, inerenti la vita di S. Francesco, del 1743, di Pietro
Giampietro da Brienza.
All'uscita del Convento, lungo Corso
Vittorio Emanuele, ci imbattiamo in Casa Demma, del XIX sec. con
degli affreschi all’interno e all'esterno un bel portale in pietra.
Lasciando Corso Vittorio Emanuele si arriva
in Piazza Plebiscito, luogo dedicato dai Sanmartinesi ai caduti della
seconda guerra mondiale con un piccolo monumento; sulla sinistra Casa
Sivolella, col suo portale in marmo e con l'annessa Cappella Madonna
delle Grazie.
Da piazza Plebiscito ci spostiamo in via
Garibaldi, dove troviamo la Cappella del Gesù Morto , e la casa
della poetessa Teresina De Pierro ,, con il suo bel portale in
marmo del 1853.
Attraversando un sottopassaggio ci
immettiamo in via Casale e, proseguendo, arriviamo in via Castelluccio, dove
troviamo la cappella privata di San Leonardo.
Da via Castelluccio, risalendo verso la
parte alta del paese e procedendo per la salita San Leonardo, incontriamo
sul nostro percorso Casa Messina con il suo portale novecentesco.
Dopo salita San Leonardo, ci immettiamo
ancora su via Garibaldi e poi, giungendo a Largo San Lorenzo, possiamo
ammirare il Palazzo Sifola del XVI secolo.
Scendendo lungo via Cavour incontriamo
Palazzo De Frino ,, col portale in pietra e le caratteristiche loggiate.
Proseguendo per via Cola da Rienzo possiamo
ammirare il portale di casa Franco e giungere così, dopo aver apprezzato una
serie di vicoletti, davanti alla Chiesa Madonna della Rupe ,,
costruita tra il IX e l'XI secolo, distrutta nel 1857 e ricostruita nel
1893. All'interno vi è una tavola del XVII sec., d'autore ignoto, che
raffigura la "Madonna del Carmelo con Bambino e Santi”.
Escursioni consigliate
Monte Raparello (mt. 1288 s.l.m).
( Pista km 5,00)
La
vegetazione che lo ricopre è costituita da boschi di cerro e da qualche
esemplare isolato di farnetto.