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C'è da vedere


Da quei terribili momenti, di acqua sotto i ponti ne'è passata. Oggi, quelle case annerite dal tempo non sono più le stesse. Il centro storico, dove da sempre ha pulsato il cuore degli anzesi, non è più lo stesso.
Anche porta "Jannemascolo", o 'arco della piazza, o secondo l'appellativo che anzesi amano dare, non è più quello di un tempo. Il cemento ha preso il posto delle pietre.
Soltanto l'antica Torre del "Palazzo Marchesale" dei Carafa, a pochi passi di distanza e'rimasta intatta. Ma il nostro itinerario conoscitivo, quasi un itinerario dell'anima, ci consente altri incontri con il passato attraverso i Palazzi, i Portali, le Chiese di questo piccolo ma suggestivo centro.
Cominciamo con Palazzo Fittipaldi, o del "Barone", come gli anzesi ancora a distanza di tanto tempo lo amano chiamare. Sorto dal soppresso ospizio dei Certosini di Padula, che in questo comune possedevano vistose rendite, il Palazzo "Baronale", un tempo di non facile accesso per tutti, conserva oggi al suo interno, tra l'eloquenza dei suoi saloni, l'elegante chiesetta di S. Lorenzo. Il Comune, qualche anno fa lo ha acquistato e dopo anni di restauro sta per trasformarlo in sede di istituzioni pubblico-private.
A pochi metri di distanza, uno stemma con due leoni in combattimento fanno emblema al "Palazzo" della famiglia dei De Asmundis. Si narra, che un giorno scavando le fondamenta di quest'abitazione venissero alla luce infiniti "figuli", che molti credettero appartenersi ad una qualche antica fabbrica di vasi romani.
Degni di considerazione sono poi, il Palazzo Rossi, il Palazzo Pomarici, il Palazzo De Stefano, il Palazzo D'Aquino ed il Palazzo Lovece.
Non meno notabili sono i portali, con le più variegate caratteristiche architettoniche.

 

 

 

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