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Luigi Branco
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Ricordi Bizantini in un dialetto di Basilicata - Sant'Arcangelo


Pre
MESSA

Non essendo, questo libro, dedicato ai soli specialisti, ma anche a gente di media cultura, le parole greche sono state sempre scritte prima con i caratteri propri e poi con i caratteri latini, perché possano essere lette anche da quelli che non conoscono la scrittura greca. Per lo stesso motivo si è cercato di trascrivere le parole dialettali con la scrittura comune, limitando al massimo i segni diacritici della fonetica.

In particolare:


ò = "s" sibilante sorda schiacciata, come nella parola italiana "scena",

$= "e" capovolta, indica il suono indistinto della "e" simile a quello della "e" francese in fine di parola, suono che può dirsi comune a quasi tutti i dialetti dell'Italia meridionale.


I verbi greci sono, come di regola, citati alla prima persona dell'indicativo presente, ma la traduzione italiana viene data sempre, come si usa da tutti, nella forma dell'infinito presente.

 

 

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