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ANDREA PISANI
Dall'Albania a Brindisi di Montagna all'Italia
 

LA SERRA DEL PONTE

Agli Ill.mi Sigg. Sindaci
dei Comuni di Trivigno, di Albano di Lucania e di Vaglio.

Brindisi di Montagna, giugno 1913.

Egregio Collega, vi è ben noto che esiste una vasta zona di terreno, denominata “Serra del Ponte” che trovasi come incastrata fra i territorii di Brindisi, di Trivigno, di Albano e di Vaglio, ma non è compresa nel catasto di niuno di questi Comuni.
L'inconveniente è grave, giacché senza contare la perdita della sovrimposta comunale, spesso accade che tutti i reati e le contravvenzioni che vengono nella contrada “Serra del Ponte” cadono sotto la competenza del lontano mandamento di Tricarico, ed al comune di Tricarico sono devolute le tasse e i provventi del dazio consumo.
A questa irregolarità devesi mettere riparo dai nostri Comuni interessati, i quali non possono permettere che all'attuazione del nuovo Catasto resti ancora aggregato al Comune di Tricarico una zona di terreno che sicuramente non gli appartiene.
Si può, difatti, riconoscere che Enti comunali abbiano beni patrimoniali o demaniali posti in altri territori, ma non si può ammettere che un dato territorio sia discontinuo. Come si sa, la “Serra del Ponte” trovasi fuori e assai lontano dai confini territoriali di Tricarico.
Il mezzo più semplice per l'aggregazione della contrada “Serra del Ponte” a uno o a più dei territori limitrofi sarebbe dato dalla presentazione di un apposito progetto di legge. A tal uopo devo ricordare come, per lodevole iniziativa del cav. Francesco Brindisi, Consigliere provinciale del Mandamento di Trivigno, il consiglio provinciale, alcuni anni or sono, ebbe ad emettere un voto affinché il Governo del Re se ne fosse interessato. Ma semplici voti, secondo la mia modesta opinione, non sono sufficienti a far risolvere controversie che toccano da vicino gl'interessi dei Comuni: nè può pretendersi che per delicata posizione, il rappresentante politico del collegio di Tricarico si faccia iniziatore, di tale progetto di legge.
D'altra parte non è solamente la quistione di territorio che può sollevarsi contro il comune di Tricarico, come brevemente cercherò di dimostrare.
Da un mio studio fatto sui civici demanii di Tricarico mi è risultato che in principio del passato secolo la Commissione feudale ebbi a ritenere la località “Serra del Ponte” bene demaniale, soggetta ai pieni usi civici delle popolazioni, e come tale da ripartirsi a danno dell'ex Feudatario Duca Dema della Salandra. Questi che dimorava a Tricarico unicamente per maggiore comodità nel pagamento del tributo fondiario, aveva rivelata la contrada “Serra del Ponte” nel Catasto di quel Comune.
Il Duca della Salandra accettò la sentenza della commissione, ma piuttosto che cedere una parte di “Serra del Ponte” propose una permuta, cioè la cessione della località “Matine”. La cessione fu accettata dal Comune di Tricarico, ed attualmente “Matine”, posta nel territorio di Tricarico, trovasi interamente quotizzata.
Evidentemente la transazione fra il Comune di Tricarico ed il Duca Dema della Salandra è res interialios.
Se usi civici esercitavano le popolazioni di Brindisi, Albano, Trivigno e Vaglio sulla contrada “Serra del Ponte”, tali usi non possono essere prescritti o comunque compromessi (art. 176 della Legge 12 Dicembre 1816).
Impossibile che usi civici siano stati asercitati dalla popolazione di Tricarico, per la grande distanza che intercede fra quell'abitato e la località di cui ci occupiamo (1). D'altra parte le numerose colonie perpetue, brindisine, vagliesi, albanesi e trivignesi, esistenti nella “Serra del Ponte” e soggette anche oggi a canone verso il Duca della Salandra, stanno a dimostrare che soltanto Brindisi, Vaglio, Albano e Trivigno vi esercitavano gli usi, giacché nel diritto demaniale le colonie rappresentano appunto un originario abuso dei diritti civici.
L'azione da esplicare per la più retta esecuzione della sentenza della Commissione feudale è quella dinanzi al R. Commissario Ripartitore, il quale è anche, a termini di legge, il giudice competente per la definizione dei confini di territorii per più Comuni.
A quest'azione deve precedere un'ampia ed esatta istruttoria da compiersi da un agente demaniale.
Trovasi già nominato pel Comune di Brindisi, in questa qualità, il Cav. Raffaele Durante, funzionario coscenzioso ed esperto.
Propongo che il Consiglio Comunale, degnamente da Voi presieduto, deliberi di dare incarico allo stesso Cav. Durante, per ciò che concerne la controversia sulla contrada “Serra del Ponte”.
Non ho bisogno di dire che l'agente demaniale è funzionario nominato dal Sig. Prefetto della Provincia su parere favorevole del Ministro di agricoltura, che, quindi, non può supporsi che egli sia al servizio di un dato Comune.
Aggiungo che Brindisi dl Montagna non mette aprioristicamente avanti alcun diritto; anzi sarà pronto a rinunziare, qualora venga riconosciuto non averne.
Le spese di un'istruttoria demaniale ripartite fra questi Comuni non possono essere che esigue, ed anche un giudizio dinanzi al R. Commissario ripartitore costa pochissimo.
Per conto mio fin da ora prometto la mia opera gratuita nei limiti della mia competenza in dottrina demaniale.
Confido che vogliate, egregio collega, aderire alla mia proposta, nell'interesse precipuo del Comune di cui siete Sindaco.
Prego di un sollecito cortese riscontro.
Con osservanza,
Vostro devotissimo
CIRO LAPESCHI
SINDACO DI BRINDISI DI MONTAGNA

lll

NOTE

(1) Per cui dovrebbesi attraversare il territorio di Albano. Nota dell'Aut.

Il Cav. Uff. Ciro Lapeschi, sindaco da molti anni ed ora podestà del nostro Comune, mi ha permesso la pubblicazione della lettera che precede.
Il suo appello, del giugno 1913, ai Sindaci dei Comuni limitrofi non ebbe l'effetto desiderato. Pochi erano e sono i Trivignesi e gli Albanesi agricoltori interessati, e forse più i Vagliesi, e pare che essi trovino comodo l'attuale stato di colonia e di prestazione, senza gravami d'imposte dirette; che sia così dobbiamo ritenerlo dal fatto che tale stato si va sempre più perpetuando, mentre niuna voce vale a scuoterlo.
La quistione nell'interesse generale del nostro Comune ha ben maggior valore, insito sempre nella territorialità.
La Serra del Ponte si offre e si apre al nostro sguardo, anche se siamo alle nostre finestre, a qualunque ora; è a breve distanza e la strada è praticabile anche nell'avversa stagione, il clima è temperato e costante e in un'ora di sole vi si scioglie la neve caduta in tuta una nottata, sicché gli agricoltori, quando il tempo è piovoso e variabile, possono trarre profitto dai brevi intervalli di bonaccia. I terreni producono qualità pregiate di grani duri, elargiscono un pascolo aromatico agli armenti, i quali, con la bontà dei formaggi, restituiscono rinomanza alla contrada.
Poche sorgenti d'acqua affiorano il terreno, ma sono potabilissime.
L'abbandono é dovuto allo spopolamento, all'emigrazione; ma se fossero agevolate le condizioni di colonia se fossero accessibili ed adeguate quelle di proprietà, si conseguirebbero una maggiore affluenza di agricoltori, la sistemazione dei terreni, il risorgimento delle case (una volta ve ne erano), la piantagione di viti e di alberi da frutto e la trasformazione d'un colle supino, slavato e triste, in un bel poggio attivo e festante.
Su altro notevole motivo dobbiamo fermare la nostra attenzione.
Brindisi rimane appartato nella rete regionale di strade. La ferrovia lo mette in comunicazione con Potenza ed altri centri più importanti, tanti, come Taranto, Bari, Salerno, Napoli, ma non con i Comuni viciniori, i quali anch'essi rimangono lontani dalle loro stazioni ferroviarie.
Pensare ad un allacciamento stradale, almeno carreggiabile, fra Brindisi, cioè, lo scalo di ferrovia, la Grancia, il Casone e la strada provinciale Potenza Abriola Laurenzana Corleto, allo scopo di offrire un'arteria di commercio più attivo con tali Comuni, quasi è come voler disegnare una chimera. Caldeggiare un progetto di costruzione come in fatto è nei propositi dell'attuale Podestà d'un rapido tratto stradale che debba congiungere il nostro scalo di ferrovia alla Nazionale Lucana, è maturare un sano proposito che risponde ad un vivo bisogno non solo, ma ad un passato di attività, di traffico e di scambio utili, è riattivare i rapporti fra Brindisi, Vaglio, Cancellara, Palmira, Acerenza, Albano, Tricarico, S. Chirico Nuovo ed altri Comuni che sono nella vallata dell'alto Bradano. Questo tratto stradale breve, di circa 5 Km., fino al Casino De Bonis, percorrerebbe terreni sodi, senza burroni e corsi d'acqua, e la costruzione non richiederebbe opere d'arte dispendiose.
Il progetto che da anni è nei nostri voti, potrebbe trovare nella fermezza del Podestà quella non lontana realizzazione che noi attendiamo con fiducia.

 

 

 

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